Bordighera, sciolto il consiglio comunale per infiltrazioni della ‘ndragheta

Foto: Ap/LaPresse

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’ Interno Roberto Maroni, ha sciolto il consiglio comunale di Bordighera, nella riviera ligure, per infiltrazioni mafiose. Già nove mesi fa, i carabinieri del nucleo operativo di Imperia si erano occupati della questione, con una relazione dettagliata,in seguito anche ad alcune (presunte) minaccie rivolte ai due ex assessori Marco Sferrazza e Ugo Ingenito, ed era stata nominata una commissione ispettiva che aveva consegnato, dopo quattro mesi, una relazione al prefetto di Imperia, Francescopaolo Di Menna. L’ attenzione degli investigatori si è concentrata sopratutto su alcuni appalti sospetti, legati al rifacimento delle spiagge e alle opere successive all’ alluvione che ha colpito la Liguria nel 2006, gestiti direttamente e indirettamente da una ditta facente capo alla famiglia calabrese dei Pellegrino, sotto processo per una faccenda di estorsioni, e su un night gestito dalla stessa famiglia. Secondo l’ inchiesta, il clan avrebbe anche garantito l’ elezione di alcuni collaboratori del sindaco.
Le infiltrazioni di mafia e ‘ndrangheta nella riviera dei fiori avrebbero origini lontane, risalenti addirittura agli anni Sessanta, quando alcuni esponenti della ‘ndrangheta furono mandati “al confino” in queste zone. All’ inizio dell’ anno erano stati arrestati i calabresi Michele e Alessandro Macrì, trovati in possesso di una pistola con matricola abrasa, che in un’ intercettazione dicevano: “Quelli devono morire”, intendendo per “quelli” i carabinieri che avevano redatto la relazione in cui chiedevano lo scioglimento del Comune. In estate erano stati arrestati otto imprenditori, alcuni dei quali considerati “contigui” alla ‘ndrangheta, e in autunno erano state arrestate altre otto persone.

Il sindaco della cittadina, Giovanni Bosio, del PDL, si è detto del tutto estraneo alla faccenda, affermando: ” Sono stanco di difendere quest’ amministrazione dalle voci maligne. Dopo la denuncia dei carabinieri abbiamo cambiato la giunta. Il resto sono chiacchiere.”
Bordighera adesso sarà quindi governata per un anno da una commissione governativa di tre membri, non essendoci i tempi tecnici per andare alle urne alle prossime elezioni amministrative di maggio. E’ la seconda volta che un comune del nord-italia viene sciolta per infiltrazioni di mafia o ‘ndrangheta, dopo Bardonecchia, in Piemonte, nel 1995. Proprio ieri, la Direzione Nazionale Antimafia, nella sua Relazione annuale, aveva puntato l’ indice sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia, dove avrebbe “messo radici”,  fino quasi a creare “uno stabile insediamento mafioso”.
“Sono amareggiata, ma non poteva che finire così”, ha commentato Daniela Albano, consigliera comunale di opposizione (del PD) ,alla notizia dello scioglimento del Consiglio comunale. La Albano aveva ricevuto pesanti minacce per essersi opposta all’ apertura di una sala giochi gestita dai Pellegrino.
Il presidente della Provincia di Imperia Luigi Sappa, del PDL, si è detto invece “turbato da uno scenario decisamente allarmante e sconfortante”.

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