Romano ministro, è indagato per associazione mafiosa. Napolitano chiede “chiarimenti”

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E’ stato oggi varato il rimpasto di governo voluto dal premier Berlusconi, con la nomina a ministro dell’ Agricoltura dell’ onorevole  Saverio Romano, del gruppo dei Responsabili, che prende il posto di Giancarlo Galan, a sua volta “spostato” al ministero dei Beni culturali, in seguito alle dimissioni da tale incarico di Sandro Bondi. Romano ha oggi giurato al Quirinale davanti al presidente Napolitano, ma quest’ ultimo, in una nota ufficiale, ha mostrato perplessità riguardo alle inchieste giudiziarie in cui è coinvolto Romano, e-si legge nella nota- “ha ritenuto necessario assumere informazioni sullo stato del procedimento a suo carico per gravi imputazioni”, pur avendo comunque ” proceduto alla nomina non ravvisando impedimenti giuridico-formali che ne giustificassero un diniego”.
Con una maggioranza di governo che ha, infatti, molti suoi esponenti (a cominciare dallo stesso premier) coinvolti in vicende giudiziarie, mentre le accuse di mafia e camorra  hanno coinvolto, nel primo caso, il senatore Marcello Dell’ Utri (cofondatore di Forza Italia, vicinissimo a Berlusconi e da lui addirittura definito “un eroe”), nel secondo caso l’ ex sottosegretario all’ Economia Nicola Cosentino, esponente di spicco del PDL campano, mentre si sta cominciando a parlare dei rapporti mafia-politica anche in relazione alle stragi del 92-93 (e della presunta “trattativa” tra lo stato e la mafia), tale Romano sarebbe infatti indagato nientemeno che per concorso esterno in associazione mafiosa.

“Silvio Forever” l’autobiografia di Silvio Berlusconi

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Sono serviti circa tre anni di lavoro e 700mila euro di spese, solo per il montaggio. Sono questi i numeri del film in uscita nelle sale italiane il prossimo 25 Marzo 2011, dove hanno lavorato Gian Antonio Stella, Sergio Rizzo (alla scrittura), Roberto Faenza e Filippo Macelloni (alla regia). Il film è incentrato sulla storia di Silvio Berlusconi, il personaggio politico più discusso in questo periodo, che ormai si muove all’interno della politica da ormai 17 anni.

Inizialmente il film voleva raccontare la politica italiana a 360gradi, «Ci siamo resi conto subito – dicono i due giornalisti del Corriere della sera – che non saremmo neanche riusciti a fare le didascalie: tutto è così mobile nella politica italiana…».

Cosima Misseri: “Sarah? se si fosse confidata l’avrei salvata”

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Continuano le indagini sul giallo dell’uccisione di Sarah Scazzi. Questa a volta a parlare è stata Cosima Misseri. In una recente intervista rilasciata alla Stampa e a Matrix, si definisce: “una donna e una moglie come tante altre“. Parlando del giorno dell’omicidio di Sarah, Cosima afferma che se avesse intuito delle molestie alla ragazza: “Sarei stata la prima ad andare dai Carabinieri – aggiunge parlando della figlia – se avessi saputo che Sabrina era colpevole“, aggiunge anche che “di quel maledetto giorno“, non ricorda molto.

Cosima afferma anche che le è stato riferito, che il marito: “dice che quel giorno stava arrabbiatissimo per il trattore e Sarah gli ha chiesto ‘zio, perché urli?’. Lui le ha detto ‘vattene che è megliò ma Sarah ha continuato. Allora lui l’ha spostata di peso e poi le ha buttato la corda”.

Foto omicidio di Carpi

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Alla base di questo nuovo efferato omicidio, ci sarebbe la gelosia. Un uomo di 41 anni ha ucciso la moglie di 45 anni, con ben 5 coltellate. Al momento dell’omicidio, nella casa era anche presente la figlia di nove anni. La piccola, durante il gesto di follia estrema del padre dormiva, non si è accorda di nulla. Il tutto è avvenuto intorno alle 6:30 di ieri mattina nell’abitazione dei due, a Carpi, nel modenese.

Sul posto è intervenuto il sostituto procuratore Marco Niccolini. Le forze dell’ordine intervenuti sul posto, hanno portato via la bambina che è stata temporaneamente affidata ai nonni.

Nucleare, si pensa ad una moratoria di un anno

Il Consiglio dei ministri deciderà domani, sulla base di una proposta presentata dal ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e dal ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo, se fare una “moratoria” di un anno per l’ avvio del nucleare, visti anche i malumori creati nell’ opinione pubblica quando, all’ indomani della catastrofe giapponese, si è voluta ribadire la preferenza per questo tipo di energia da parte del governo. Lo ha annunciato lo stesso ministro Romani, riferendo oggi pomeriggio alla Commissione Ambiente ed Attività Produttive del Senato.
In realtà, stando alle indiscrezioni, quella di domani dovrebbe essere una semplice “comunicazione, che quindi non inciderebbe sullo svolgimento dei referendum, nè sull’iter parlamentare dei provvedimenti relativi al ritorno dell’ energia nucleare. Sarebbe stato, comunque, lo stesso premier Berlusconi a volere questa moratoria, anche nel timore del raggiungimento del quorum per i referendum, che, oltre al nucleare, riguardano anche la legge sul “legittimo impedimento” relativa ai suoi processi (il terzo quesito riguarda, invece, la privatizzazione dell’ acqua).
Proprio oggi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio in occasione del convegno “Acqua e energia” organizzato dall’ Accademia nazionale dei Lincei nell’ undicesima Giornata Mondiale dell’ Acqua, ha invitato a proseguire nella ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili, poichè è “indispensabile individuare nuovi modelli e strumenti capaci di coniugare lo sviluppo economico con la rigorosa salvaguardia del pianeta e dei suoi equilibri ambientali”.

Facebook-carcere: le limitazioni al social network

Secondo il deputato democratico della Caroline del Sud Wendell Gilliard, nelle carceri dello stato della Caroline, vengono utilizzati i cellulari per aggiornare il proprio profilo di Facebook e per controllare alcuni eventi illeciti direttamente dalla prigione. Ai detenuti, infatti, è permesso utilizzare il cellulare per contattare i famigliare, ma di recente tutte le celle sono state schermate, in quanto i cellulari non veniva utilizzati solo per contattare i famigliari, ma anche per avere informazioni poco lecite sui propri traffici fuori dalla cella.

«Sappiamo che i criminali dietro le sbarre usano questi strumenti come metodo di intimidazione. Le vite delle persone sono in pericolo. Inviano messaggi in codice attraverso i social network. Come possiamo starcene qui senza fare nulla?» ha spiegato Gilliard alla Associated Press.

Foto omicidio via Amleto Palermi

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Intorno alle 16.30 di ieri, un uomo di 38 anni è stato accoltellato nei pressi di Via delle Vigne Nuove a Roma, più precisamente in via Amleto Palermi. Seconda una prima ricostruzione degli uomini del 113 di zona, l’uomo sarebbe stato accoltellato per un debito di 10 euro che aveva con il suo assassino. L’uomo aveva dei problemi psichici e durante il trasporto in ospedale è morto in ambulanza.

L’assassino è stato subito fermato dagli uomini delle forze dell’ordine, che dopo aver ricevuto la chiamata dello stesso, forze pentito per il gesto, lo hanno rintracciato ed arrestato. Il tutto sarebbe nato dentro l’appartamento dell’assassino, dove prima i due hanno avuto una colluttazione riportando delle ferite sul corpo. L’assassino successivamente, avrebbe rincorso  per strada l’uomo a cui ha inferto alcune coltellate sulla schiena, al costato, al collo e alla mandibola.

Cosa è il Copasir?

Cosa è il Copasir? Una domanda che ci si pone spesso, se non altro perché in molti prendono la dicitura nuda e cruda senza veramente sapere di cosa si stia realmente parlando.

Uscendo dalle mere e asettiche rivisitazioni mediatiche e giornalistiche, il Copasir è il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ed è un organo del Parlamento italiano.

Le sue funzioni sono per lo più di controllo dei servizi segreti, almeno a partire dal 2007, anno in cui ha sostituito in questo esercizio il Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi Segreti.

Immigrati, Lampedusa è al collasso. Sbarchi anche vicino Catania.

A Lampedusa la situazione per i migranti è sempre più critica: sarebbero 4789, infatti, gli immigrati stipati nel centro di accoglienza dell’ isola, in condizioni pressochè disumane, dato che la capacità di accoglienza del centro è di circa 800 persone. Negli ultimi giorni, si sarebbe registrato un aumento degli arrivi per via delle tensioni  che hanno interessato tutto il Nordafrica, e da ultimo la Libia. Solo nell’ ultima notte, sarebbero giunti sull’ isola 450 immigrati in cinque diversi sbarchi, mentre nelle ultime 24 ore vi sarebbero stati ben tredici sbarchi, per un totale di 1450 migranti.
Gli abitanti dell’ isola, ieri, si erano mobilitati per impedire la costruzione della tendopoli nella quale il governo vorrebbe “alloggiare” parte degli extracomunitari; in serata, comunque, le tende erano state sistemate sul molo.
E’ di oggi, poi, la notizia di alcuni sbarchi anche sulle coste della provincia di Catania, dove sarebbero giunti stamattina all’ alba 124 immigrati egiziani, tutti uomini, di cui 24 minorenni,  che avrebbero dichiarato però di essere cittadini libici, probabilmente per ottenere il diritto all’ asilo politico e non dover così essere rimpatriati. La Guardia di Finanza e i carabinieri si starebbero occupando del caso, e la Procura di Catania intende avviare “indagini complesse”, anche per chiarire l’ eventuale ruolo di un peschereccio italiano coinvolto nello sbarco.
Il gruppo sarebbe arrivato con due barconi: il primo, con una cinquantina di persone, sarebbe approdato nei pressi di Fondachiello, mentre il secondo, con circa 70 extracomunitari, sarebbe stato intercettato al largo di Catania, e quindi scortato fino al porto della città.

Libia, si preparano i raid. Anche l’ Italia parteciperà

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Dopo che ieri il Consiglio di Sicurezza dell’ ONU ha approvato con dieci voti a favore, cinque astenuti e nessun contrario la risoluzione che mira ad imporre una “no fly zone” sulla Libia “con tutti i mezzi a disposizione”, quindi, se necessiario, anche con l’ uso della forza, quest’ ultima ipotesi sembra farsi strada sempre di più. Nononstante, infatti, il leader libico Gheddafi abbià annunciato la sua disponibilità per il “cessate il fuoco”, venendo però smentito dagli insorti, che affermano che i combattimenti stanno continuando, i paesi dell’ ONU, e in particolare la Francia, non credendo alle parole di Gheddafi, si starebbero preparando ad un intervento militare, anche se, per adesso, sarebbe esclusa la presenza di forze di occupazione via terra.
Anche l’ Italia intenderebbe partecipare, non soltanto mettendo a disposizione le basi militari, ma anche mezzi e uomini: questo sarebbe l’ orientamento del Consiglio dei ministri straordinario di oggi e del voto delle Commissioni di Senato e Camera. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha infatti spiegato che l’ Italia metterà a disposizione “le proprie basi e non solo”, pur ribadendo che, comunque, la risoluzione ONU “Esclude esplicitamente azioni militari terrestri”. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha invece dichiarato: “Abbiamo ricevuto numerosissime richieste prima della risoluzione ONU, per l’ utilizzo delle nostre basi. Abbiamo sempre detto di si, ma abbiamo sempre condizionato l’ utilizzo a finalità umanitarie”. Sarebbero sette le basi aeree che verrebbero rese disponibili.

Chi ha ucciso yara? DNA da tampone salivare

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Continua il giallo sull’assassino di Yara Gambirasio, continuano anche le ricerche da parte degli investigatori del DNA ritrovato sul luogo del ritrovamento del cadavere di Yara, la ginnasta scomparsa il 26 Novembre 2010, e ritrovata morta dopo tre mesi di ricerche. Secondo l’EX comandante del RIS di Parma, Luciano Garofano, un prelievo di DNA su un gran numero di persone, potrebbe portare alla soluzione del caso. Ecco l’affermazione dell’ex comandante del RIS all’eco di Bergamo: “Credo che il prelievo del Dna a un numero così grande di persone potrebbe essere una soluzione”.

Garofalo aggiunge anche, che si stanno sottoponendo a tamponi salivari, i genitori delle ginnaste del centro sportivo, gli operatori del cantiere ex Sobea di Mapello e i frequentatori del palasport che potrebbero essere venuti in contatto con Yara.

Foto 150 anni unità d’Italia, suicida al Vittoriano

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La festa dei 150 anni dell’unità d’Italia organizzata ieri al Vittoriano di Roma, è stata turbata da un evento che in pochi poteva immaginarsi. Durante le celebrazioni, un uomo salito sulla terrazza del Caffè Italiano, in cima al vittoriano si è lanciato dalla balconata precipitando nel vuoto per circa 30 metri, cadendo a terra e morendo sul colpo. La folla che transitava la zona ha quasi reso impossibile il controllo completo di tutta l’area da parte delle forse dell’ordine, che si sono accorte solamente a tragedia avvenuta.

Un testimone, ha riferito di aver visto l’uomo prima che compiesse il gesto, arrampicato sul balcone del Vittoriano, alzare la mano in segno di saluto verso la folla. Sul posto, si sono diretti i vigili urbani , i carabinieri ed il personale del 118 presente sul posto. Immancabile, la solita folla di curiosi, armati di bandiera tricolore e macchinette fotografiche.