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Il Consiglio dei ministri deciderà domani, sulla base di una proposta presentata dal ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e dal ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo, se fare una “moratoria” di un anno per l’ avvio del nucleare, visti anche i malumori creati nell’ opinione pubblica quando, all’ indomani della catastrofe giapponese, si è voluta ribadire la preferenza per questo tipo di energia da parte del governo. Lo ha annunciato lo stesso ministro Romani, riferendo oggi pomeriggio alla Commissione Ambiente ed Attività Produttive del Senato.
In realtà, stando alle indiscrezioni, quella di domani dovrebbe essere una semplice “comunicazione“, che quindi non inciderebbe sullo svolgimento dei referendum, nè sull’iter parlamentare dei provvedimenti relativi al ritorno dell’ energia nucleare. Sarebbe stato, comunque, lo stesso premier Berlusconi a volere questa moratoria, anche nel timore del raggiungimento del quorum per i referendum, che, oltre al nucleare, riguardano anche la legge sul “legittimo impedimento” relativa ai suoi processi (il terzo quesito riguarda, invece, la privatizzazione dell’ acqua).
Proprio oggi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio in occasione del convegno “Acqua e energia” organizzato dall’ Accademia nazionale dei Lincei nell’ undicesima Giornata Mondiale dell’ Acqua, ha invitato a proseguire nella ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili, poichè è “indispensabile individuare nuovi modelli e strumenti capaci di coniugare lo sviluppo economico con la rigorosa salvaguardia del pianeta e dei suoi equilibri ambientali”.
Secondo il deputato democratico della Caroline del Sud Wendell Gilliard, nelle carceri dello stato della Caroline, vengono utilizzati i cellulari per aggiornare il proprio profilo di Facebook e per controllare alcuni eventi illeciti direttamente dalla prigione. Ai detenuti, infatti, è permesso utilizzare il cellulare per contattare i famigliare, ma di recente tutte le celle sono state schermate, in quanto i cellulari non veniva utilizzati solo per contattare i famigliari, ma anche per avere informazioni poco lecite sui propri traffici fuori dalla cella.
«Sappiamo che i criminali dietro le sbarre usano questi strumenti come metodo di intimidazione. Le vite delle persone sono in pericolo. Inviano messaggi in codice attraverso i social network. Come possiamo starcene qui senza fare nulla?» ha spiegato Gilliard alla Associated Press.
Intorno alle 16.30 di ieri, un uomo di 38 anni è stato accoltellato nei pressi di Via delle Vigne Nuove a Roma, più precisamente in via Amleto Palermi. Seconda una prima ricostruzione degli uomini del 113 di zona, l’uomo sarebbe stato accoltellato per un debito di 10 euro che aveva con il suo assassino. L’uomo aveva dei problemi psichici e durante il trasporto in ospedale è morto in ambulanza.
L’assassino è stato subito fermato dagli uomini delle forze dell’ordine, che dopo aver ricevuto la chiamata dello stesso, forze pentito per il gesto, lo hanno rintracciato ed arrestato. Il tutto sarebbe nato dentro l’appartamento dell’assassino, dove prima i due hanno avuto una colluttazione riportando delle ferite sul corpo. L’assassino successivamente, avrebbe rincorso per strada l’uomo a cui ha inferto alcune coltellate sulla schiena, al costato, al collo e alla mandibola.
Cosa è il Copasir? Una domanda che ci si pone spesso, se non altro perché in molti prendono la dicitura nuda e cruda senza veramente sapere di cosa si stia realmente parlando.
Uscendo dalle mere e asettiche rivisitazioni mediatiche e giornalistiche, il Copasir è il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ed è un organo del Parlamento italiano.
Le sue funzioni sono per lo più di controllo dei servizi segreti, almeno a partire dal 2007, anno in cui ha sostituito in questo esercizio il Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi Segreti.
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A Lampedusa la situazione per i migranti è sempre più critica: sarebbero 4789, infatti, gli immigrati stipati nel centro di accoglienza dell’ isola, in condizioni pressochè disumane, dato che la capacità di accoglienza del centro è di circa 800 persone. Negli ultimi giorni, si sarebbe registrato un aumento degli arrivi per via delle tensioni che hanno interessato tutto il Nordafrica, e da ultimo la Libia. Solo nell’ ultima notte, sarebbero giunti sull’ isola 450 immigrati in cinque diversi sbarchi, mentre nelle ultime 24 ore vi sarebbero stati ben tredici sbarchi, per un totale di 1450 migranti.
Gli abitanti dell’ isola, ieri, si erano mobilitati per impedire la costruzione della tendopoli nella quale il governo vorrebbe “alloggiare” parte degli extracomunitari; in serata, comunque, le tende erano state sistemate sul molo.
E’ di oggi, poi, la notizia di alcuni sbarchi anche sulle coste della provincia di Catania, dove sarebbero giunti stamattina all’ alba 124 immigrati egiziani, tutti uomini, di cui 24 minorenni, che avrebbero dichiarato però di essere cittadini libici, probabilmente per ottenere il diritto all’ asilo politico e non dover così essere rimpatriati. La Guardia di Finanza e i carabinieri si starebbero occupando del caso, e la Procura di Catania intende avviare “indagini complesse”, anche per chiarire l’ eventuale ruolo di un peschereccio italiano coinvolto nello sbarco.
Il gruppo sarebbe arrivato con due barconi: il primo, con una cinquantina di persone, sarebbe approdato nei pressi di Fondachiello, mentre il secondo, con circa 70 extracomunitari, sarebbe stato intercettato al largo di Catania, e quindi scortato fino al porto della città.
Dopo che ieri il Consiglio di Sicurezza dell’ ONU ha approvato con dieci voti a favore, cinque astenuti e nessun contrario la risoluzione che mira ad imporre una “no fly zone” sulla Libia “con tutti i mezzi a disposizione”, quindi, se necessiario, anche con l’ uso della forza, quest’ ultima ipotesi sembra farsi strada sempre di più. Nononstante, infatti, il leader libico Gheddafi abbià annunciato la sua disponibilità per il “cessate il fuoco”, venendo però smentito dagli insorti, che affermano che i combattimenti stanno continuando, i paesi dell’ ONU, e in particolare la Francia, non credendo alle parole di Gheddafi, si starebbero preparando ad un intervento militare, anche se, per adesso, sarebbe esclusa la presenza di forze di occupazione via terra.
Anche l’ Italia intenderebbe partecipare, non soltanto mettendo a disposizione le basi militari, ma anche mezzi e uomini: questo sarebbe l’ orientamento del Consiglio dei ministri straordinario di oggi e del voto delle Commissioni di Senato e Camera. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha infatti spiegato che l’ Italia metterà a disposizione “le proprie basi e non solo”, pur ribadendo che, comunque, la risoluzione ONU “Esclude esplicitamente azioni militari terrestri”. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha invece dichiarato: “Abbiamo ricevuto numerosissime richieste prima della risoluzione ONU, per l’ utilizzo delle nostre basi. Abbiamo sempre detto di si, ma abbiamo sempre condizionato l’ utilizzo a finalità umanitarie”. Sarebbero sette le basi aeree che verrebbero rese disponibili.
Continua il giallo sull’assassino di Yara Gambirasio, continuano anche le ricerche da parte degli investigatori del DNA ritrovato sul luogo del ritrovamento del cadavere di Yara, la ginnasta scomparsa il 26 Novembre 2010, e ritrovata morta dopo tre mesi di ricerche. Secondo l’EX comandante del RIS di Parma, Luciano Garofano, un prelievo di DNA su un gran numero di persone, potrebbe portare alla soluzione del caso. Ecco l’affermazione dell’ex comandante del RIS all’eco di Bergamo: “Credo che il prelievo del Dna a un numero così grande di persone potrebbe essere una soluzione”.
Garofalo aggiunge anche, che si stanno sottoponendo a tamponi salivari, i genitori delle ginnaste del centro sportivo, gli operatori del cantiere ex Sobea di Mapello e i frequentatori del palasport che potrebbero essere venuti in contatto con Yara.
La festa dei 150 anni dell’unità d’Italia organizzata ieri al Vittoriano di Roma, è stata turbata da un evento che in pochi poteva immaginarsi. Durante le celebrazioni, un uomo salito sulla terrazza del Caffè Italiano, in cima al vittoriano si è lanciato dalla balconata precipitando nel vuoto per circa 30 metri, cadendo a terra e morendo sul colpo. La folla che transitava la zona ha quasi reso impossibile il controllo completo di tutta l’area da parte delle forse dell’ordine, che si sono accorte solamente a tragedia avvenuta.
Un testimone, ha riferito di aver visto l’uomo prima che compiesse il gesto, arrampicato sul balcone del Vittoriano, alzare la mano in segno di saluto verso la folla. Sul posto, si sono diretti i vigili urbani , i carabinieri ed il personale del 118 presente sul posto. Immancabile, la solita folla di curiosi, armati di bandiera tricolore e macchinette fotografiche.
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Si sono svolti oggi a Roma i festeggiamenti per i 150 anni dell’ unità d’ Italia, con celebrazioni solenni, non prive, però, di polemiche.
Al discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle due Camere riunite in seduta comune a Montecitorio, infatti, erano presenti solo cinque esponenti leghisti, di cui quattro membri del governo(i ministri Umberto Bossi e Roberto Maroni e i sottosegretari Michelino Davico e Sonia Viale). Inoltre, ministri e sottosegretari leghisti hanno più volte dato prova di volersi “distinguere” dai festeggiamenti, applaudendo poco o per nulla durante il discorso di Napolitano. Il loro leader Bossi, comunque, ha parlato di “buon discorso” del presidente della Repubblica, aggiungendo che Napolitano “è una garanzia”.
Per il presidente della Repubblica, comunque, è stata una lunga giornata di celebrazioni, iniziata, questa mattina, con l’ omaggio all’ Altare della Patria di Piazza Venezia, e poi proseguita con una visita al Pantheon, dove ha deposto una corona d’ alloro sulla tomba del primo re d’ Italia, Vittorio Emanuele II (in presenza anche di alcuni eredi dei Savoia). Quindi, Napolitano si è recato al Gianicolo, dove ha scoperto il monumento equestre, da poco restaurato, ad Anita Garibaldi e Giuseppe Garibaldi, e poi inaugurato il nuovo Parco degli Eroi. Poi, la visita al museo di Porta San Pancrazio, e poi alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove il cardinale Angelo Bagnasco ha celebrato la Messa per il centocinquantesimo. Infine, al Teatro dell’ Opera di Roma, dove Napolitano ha assistito al Nabucco di Verdi, diretto da Riccardo Muti.
Secondo una recente indagine Roma, la nostra capitale, sembrerebbe essere più radioattiva di Tokyo. Attualmente a Tokyo viene calcolata una radioattività pari a 0.04 microsievert/ora, mentre a Roma siamo al di sopra dei 0.20, più precisamente sono 0.25 microsievert/ora. Attualmente non ci sono isotopi che possono essere stati prodotti in un reattore, quindi non ci sono i rischi di Tokyo.
Da questa nuova indagine emerge che Roma risulta sei volte più radioattiva di Tokyo.
Papa Benedetto XVI, nella giornata di oggi, ha inviato un proprio messaggio personale per mostrare anche la sua partecipazione alla festa per i 150 anni dell’unità d’Italia. Il Papa nel suo messaggio ha dichiarato come il cristianesimo abbia «contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana». Il papa ha anche detto come il cristianesimo abbia riempito artisticamente la nostra nazione con una «ricchissima attività artistica».
«Dante, Giotto, Petrarca, Michelangelo, Raffaello, Pierluigi da Palestrina, Caravaggio, Scarlatti, Bernini e Borromini – scrive il Papa – sono solo alcuni nomi di una filiera di grandi artisti che, nei secoli, hanno dato un apporto fondamentale alla formazione dell’identità italiana». Nel suo messaggio il pontefice aggiunge