Si è tenuto stasera, a partire dalle 19.15 circa, un incontro in videoconferenza fra il presidente francese Nicolas Sarkozy, quello americano Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier britannico David Cameron, per decidere le sorti della Libia. Domani è previsto un vertice a Londra.
L’ Italia, invece, non ha partecipato alla videoconferenza. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha cercato di sminuire l’ importanza dell’ incontro di stasera, affermando che “Non si sta decidendo niente e l’ Italia non soffre affatto di sindrome da esclusione”. Frattini ha poi parlato del vertice di domani, dicendo: “Nostro dovere istituzionale è eliminare le distanze, trovare una soluzione condivisa non solo tra i quattro più grandi paesi europei, ma tra tutti” gli alleati. E ha aggiunto: “Qualunque strategia politica divisiva sarebbe destinata a fallire, ma le idee italiane, francesi e tedesche dovranno tutte confluire in un piano che, domani a Londra, potremo elaborare per dare una risposta”.
La posizione francese sembra rimanere la più intransigente, e oggi sembra affiancarsi ad essa quella inglese: in una nota congiunta, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier britannico David Cameron hanno infatti ribadito che Gheddafi se ne deve andare “immediatamente”, e la transizione va affidata al Comitato Nazionale di Transizione.
Processo Mediatrade, terminata la prima udienza con Berlusconi in aula

Si è conclusa da poco la prima udienza del processo Mediatrade che ha visto in aula anche il premier Silvio Berlusconi. Durante l’arrivo del premier un gruppo di sostenitori del PDL ha sostenuto il proprio Premier con alcuni applausi. L’udienza durata circa due ore, dalle 9.56, orario di arrivo del premier alle 11.54.
L’aula dove si è svolta l’udienza del premier, è stata oscurata anche sui vetri, in modo da evitare ogni possibile fuga di immagini tramite le stesse. Un azionista mediaset, Marco Bava si è costituito parte civile contro Berlusconi. Bava è un azionista Mediaset, con un’azione sola dal valore di 8,50 euro. I legali di Silvio Berlusconi, si sono opposti a questa dichiarazione di Bava.
Bossi: niente soldi agli immigrati, io li caricherei e li porterei indietro. Sei d’accordo?

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Foto suicidio mamma e figlia giù dal quarto piano

Accoltella la figlia e poi si getta con lei dal palazzo dove viveva con il marito e gli altri due figli. Possiamo racchiudere in queste poche parole la sciagure che ieri sera ha colpito una famiglia romana. La donna di 46 anni, prima di lanciarsi nel vuoto con in braccio la propria bambina di otto anni, morta sul colpo, l’avrebbe accoltellata con un coltello da cucina che gli stessi inquirenti hanno ritrovato in casa ancora sporco di sangue.
Al momento della tragedia, gli altri due figli, con il marito, si trovavano fuori casa, al loro rientro la tragica notizia. La donna è ora ricoverata all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Sulla vicenda stanno indagando gli uomini dell’unità mobile di Pomezia e quelli del Divino Amore.
Scontri in Siria, almeno 20 morti. Tensione anche in Yemen e Giordania
Le proteste e le manifestazioni spesso anche violente che hanno interessato il Nordafrica, in particolare Egitto, Tunisia e Libia, sembra si stiano estendendo verso il Medio Oriente, interessando in particolare la Siria, dove ci sarebbero state alcune decine di morti, ma anche lo Yemen e la Giordania.
In Siria, in particolare, il bilancio degli scontri di oggi sarebbe di oltre trenta morti, con manifestazioni contro il governo in più di dieci città: almeno 20 persone sarebbero state uccise solo a Samnin, mentre si conterebbero due morti a Daraa, e nella capitale Damasco la polizia avrebbe arrestato una decina di manifestanti e ucciso tre persone nel sobborgo Mauadamieh.
Proprio ieri, il presidente siriano Bashar al Assad aveva annunciato una serie di riforme sociali, come l’ aumento dei salari dei dipendenti pubblici e la lotta alla corruzione, ma sopratutto, la revoca dello stato di emergenza in vigore dal 1963, e la Francia, oggi, si è appellata alle autorità siriane affinchè tali riforme vengano attuate in modo “effettivo e rapido”.
A Daraa, poi, i giornalisti, sia siriani che stranieri, sono stati respinti da posti di blocco dell’ esercito siriano e di agenti di sicurezza in abiti civili, che hanno anche sequestrato loro l’ attrezzatura e gli oggetti personali.
Per le strade della capitale Damasco, stando a quanto riportato dalla tv siriana, avrebbero oggi sfilato anche i lealisti, a sostegno del presidente Bashar al Assad, e del Baath, che è il partito unico da quasi mezzo secolo.
Altre manifestazioni sarebbero scoppiate a Qamishli, città nel Nord-est della Siria, al confine con Turchia e Iraq e abitata per lo più da curdi, dove la polizia avrebbe sparato contro i manifestanti, mentre circa tremile giovani si sarebbero radunati nella piazza centrale di Duma, sobborgo a nord di Damasco.
Soldato USA, uccideva per divertimento

La storia di Jeremy Morlock, per molti sarà poco familiare, invece, per chi ha seguito le vicende in Afghanistan, sicuramente già saprà di cosa stiamo parlando. Jeremy Morlock, era un soldato americano impiegato nella guerra in Afghanista che gli americani, hanno iniziato dopo l’attentato dell’undici settembre del 2001. Morlock era diventato famoso, se così possiamo dire, per le sue foto vicino ai cadaveri di alcuni cittadini afghani.
Durante le varie perquisizioni e ricerche che hanno condotto gli USA per verificare eventuali abusi di potere da parte delle forze armate americane, è emerso che Morlock, con altri 4 suoi commilitoni, si “divertivano” ad uccidere innocenti in territorio afghano. Il militare, è stato ora condannato dopo aver ammesso di essere realmente colpevole. «Volevamo uccidere delle persone».
Guerra in Libia? La Francia l’aveva premeditata

Da quanto si più leggere su “Canard enchainé”, la guerra in Libia, sarebbe stata premeditata, almeno da parte della Francia. Fin dall’inizio di questa nuova guerra, la Francia è stata la prima a voler mandare i propri aerei sulla Libia, ed è stata anche la prima ad aver iniziato i bombardamenti. La “Canard enchainé”, possiamo definirlo come il DagoSpia italiano, sempre informato e pronto a scuotere il “sistema”.
Già prima della risoluzione ONU 1973, la Francia aveva fornito alle popolazioni Libiche, mortai, mitragliatrici, batterie antiaeree, carri armati, qualche aereo, ma soprattutto aveva fornito degli istruttori militari il tutto camuffato come aiuto umanitario. Secondo quanto si legge su “Canard enchainé”, non è solo la Francia ad aver partecipato a questa premeditazione, si segnala la presenza anche dei servizi britannici e quelli egiziani del dopo-Mubarak.
Istituire per sempre il 17 marzo come festività nazionale?

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Il Cdr del Tg1 contro Minzolini: “disinforma”
Il comitato di redazione uscente del Tg1, composto da Alessandra Mancuso, Alessandro Gaeta e Claudio Pistola, ha preparato una sorta di “dossier”, di “libro bianco” sulla conduzione del direttore Augusto Minzolini, criticando quelle che vengono definite omissioni, sottovalutazioni, se non vere e proprie “raffinate tecniche di disinformazione”, nonche “Faziosità” e Silenziatore sulle posizioni critiche nei confronti del governo”. Minzolini ha prontamente replicato, definendola “Una cosa paradossale, singolare, assurda”, e aggiungendo: “Sono malati di un’ ideologia che è finita da un pezzo”.
Dal suo insediamento al Tg1, nel giugno 2009, come emerge bene dal “dossier”, la conduzione di Minzolini si è in effetti caratterizzata per i suoi editoriali in genere a sostegno del governo e per il mettere spesso in secondo piano notizie anche importanti di politica, magari in favore di servizi di cronaca su argomenti sempre più “bizzarri”. Il che ha portato, oltre alle polemiche, anche ad un certo calo degli ascolti.
Referendum, missione quorum: il popolo dell’acqua in piazza
Il popolo blu si prepara alla battaglia, al grido di “si scrive acqua e si legge democrazia”. Primo appuntamento sabato prossimo a Roma, con tanto di manifestazione nazionale. Per chiedere che il voto referendario non sia previsto, come deciso dal Governo, per il 12 giugno e il 13 giugno, ma accorpato alle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. E per chiedere, prima del referendum, la moratoria ai processi di privatizzazione del servizio idrico portati dal decreto Ronchi.
Proprio mentre il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani porta invece in consiglio dei ministri un’altra moratoria, quella sul nucleare. Con sospensione per un anno dell’installazione delle centrali e della ricerca dei siti. “Anche noi stiamo chiedendo da tempo la nostra moratoria per l’acqua”, spiega Luca Faenzi del del Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune. “Evidentemente non era così difficile farla. Ma la decisione presa per il nucleare è dettata solo dalla necessità di togliere forza al referendum e attaccare il quorum. Una presa in giro dei cittadini”.
“Progetto vittime”: prevedere strutture per accogliere delle vittime di violenza
“Progetto vittime”: prevedere strutture per accogliere chi è stato vittima di violenza. Domani, 25 marzo, un’interessante iniziativa per estendere un po’ gli orizzonti. Presso la sala Conferenze di Palazzo Marini della Camera dei Deputati si terrà un importante convegno organizzato dall’Associazione “Progetto vittime” in collaborazione con l’Associazione “Dialoghi” dal titolo: “Il problema della cura e tutela delle vittime di reati violenti e dei loro parenti tra certezza della pena e disagio sociale”.
Il Convegno vuole essere l’occasione per fare il punto sulla situazione istituzionale e legislativa per la cura e la tutela di chi ha subito un reato violento, cercando anche di capire come le autorità politiche, il mondo giudiziario e la realtà sanitaria d’Italia possono cooperare a realizzare un percorso che tuteli l’integrità e la sanità di chi ha gia subito gravemente, fornendo risposte adeguate e coerenti con i bisogni espressi prima, durante e dopo il processo, ed inoltre che assicuri la costante presenza dello Stato a coloro che ne hanno bisogno coerentemente ai principi costituzionali. Al Convegno, infatti, interverranno i deputati e i senatori italiani interessati, esponenti della magistratura e avvocati, chi si occupano della cura delle vittime e dei parenti dal punto di vista sanitario e soprattutto, coloro che hanno subito un crimine violento ed i loro parenti.
Commenti invertenti in Libia

La Lega ha annunciato che voterà la mozione proposta dal centro sinistra, riguardo l’intervento in Libia dell’Italia. Il capogruppo alla camera leghista Marco Raguzzoni, ha dichiarato: «La vostra mozione – ha detto rivolto ai banchi del centrosinistra – è più generica della nostra, ma la voteremo per dare un segno di unità al Paese in questo momento. Non ci interessa se voi non voterete la nostra».
Antonio Di Pietro, in merito all’atteggiamento che sta tenendo Frattini riguardo questa nuova guerra, dichiara: «Incommentabile è l’atteggiamento del ministro Frattini, il quale è uscito dall’aula durante il mio intervento, proprio nel momento in cui facevo riferimento ad una sua intervista rilasciata al Corriere della Sera, il 17 gennaio, appena due mesi fa».
Caso Giuliani, strasburgo assolve l’Italia
Si torna a parlare del caso Giuliani in queste ore, la corte di Strasburgo, infatti, ha assolto l’italia riguardo le accuse di aver responsabilità sulla morte di Carlo Giuliani avvenuta, come ricorderete, durante gli scontri tra manifestanti e forse dell’ordine, in occasione del G8 di Genova.
A presentare ricorso alla Corte Europea, nel 2002, sono stati i famigliari di Carlo Giuliani, che avevano dichiarato che non si sarebbero arresi.
Fukushima minime tracce di radioattività sui cieli italiani ma nessun pericolo. Tu sei preoccupato?

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