Passa alla Camera il decreto “omnibus”, a rischio il referendum sul nucleare

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Il governo ha ottenuto oggi alla Camera, con 313 voti favorevoli, 291 contrari e due astenuti, la fiducia sul decreto “omnibus”, comprendente anche le norme con le quali si eviterebbe il referendum sul nucleare previsto per il 12 e il 13 giugno. Domani dovrebbe arrivare il voto definitivo, e, dopo la conversione in legge del decreto, spetterà comunque alla Corte di Cassazione pronunciarsi in merito ad un’eventuale revoca del referendum.
Nel decreto omnibus viene infatti stabilito che il governo potrà varare tra un anno una Strategia energetica nazionale, che non escluderebbe la possibilità del nucleare. Rimane comunque prevista la creazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, e la costruzione del parco tecnologico con il deposito nazionale di scorie.
Il presidente del Consiglio Berlusconi si è detto soddisfatto della fiducia incassata, che, ha detto, “è la conferma che c’è una maggioranza con la quale si può lavorare”. Di tutt’altra opinione l’opposizione e i comitati promotori del referendum, che da ieri tenevano un presidio davanti alla Camera per informare i cittadini sui quesiti referendari. Il leader dell’IDV Antonio Di Pietro ha così commentato: “Il governo Berlusconi ha chiesto la fiducia perchè qui ha comprato il voto di alcuni parlamentari”, e ha aggiunto: “L’esecutivo non vuole dare la parola ai cittadini, attraverso i referendum, perchè sa che non ha più il consenso degli italiani”. Anche per il segretario del PD Pierluigi Bersani, si è trattato di “uno scippo fatto al popolo italiano di poter decidere sul nucleare con il referendum”.

Uccide il figlio tossicodipendente

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L’ennesima lite tra padre e figlio, si è conclusa tragicamente questa volta. Il padre al termine della discussione con una coltellata al petto, ha ucciso il figlio tossicodipendente di 41 anni. L’uomo si è fatto subito arrestare dai carabinieri senza opporre resistenza. L’uomo dopo aver colpito il figlio, ha subito chiamato il 118, ma gli uomini del pronto soccorso, una volta arrivato sul posto, hanno potuto solo che costatare e confermare il decesso.

Le liti trai due erano violente e giornaliere. I figlio, chiedeva i soldi al padre per acquistare stupefacenti o alcolici e quando quest’ultimo si rifiutava, il figlio lo aggrediva. Già ieri mattina i due avevano litigato in cortile e quella di ieri pomeriggio è stata l’ultima lite che è riuscito a sopportare l’uomo. I due vivevano in casa da soli in quanto la moglie era ricoverata in una clinica.

Fukushima, Tepco “fusione dei reattori 2 e 3”

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Quello che molti temevano si è avverato. Il portavoce della Tepco, la società che gestisce l’impianto nucleare di Fukushima, quello più colpito dal sisma che il mese di Marzo ha colpito il Giappone, ha confermato la parziale fusione dei rettori 2 e 3 dell’impianto. Il livello di valutazione dei reattori, passa a “critico” per tutti e tre, infatti, prima solamente il reattore 1 era quello più colpito mentre ora anche gli altri due reattori sono stati segnalati come “critici”.

A metà Maggio, la Tepco, aveva dichiarato che per quanto riguarda i rettori 2 e 3 “la fusione della maggior parte del combustibile al fondo del recipiente di contenimento “.

Un indagato per la morte dell’operaio a Roma

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C’è un primo indagato per la morte di Bruno Montaldi, l’operaio di 48 anni trovato morto la scorsa Domenica mattina nel cantiere di Sant’Emerenziana, dove si stanno svolgendo il lavori per la costruzione della linea B1 della metropolitana di Roma. Questo primo indagato, sarebbe il responsabile della sicurezza della Icotekne di Napoli, la società per cui lavorava la vittima.

Il pm che si sta occupando delle indagine è Pietro Pollidori, il quale prevede per l’indagato il reato descritto nel comma 589cp nella parte in cui si legge “reato è commesso con la violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a cinque anni”.

Palermo ricorda la strage di Capaci. Polemica fra il procuratore Grasso e il guardasigilli Alfano

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Si è svolta oggi, nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, la commemorazione per il diciannovesimo anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta. Nel capoluogo siciliano erano giunti oltre duemila ragazzi, per partecipare ad una settimana di incontri con vari rappresentanti della magistratura e della società civile.
Al convegno organizzato nell’aula del carcere di Palermo, hanno partecipato invece i ministri Prestigiacomo, Gelmini, Maroni e Alfano, e il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che, intervendo sul tema della riforma della giustizia, ha fatto presente al Guardasigilli Alfano il malcomento della magistratura per i toni accesi usati dal governo contro i giudici.
Ha dichiarato infatti Grasso:

 
Smorzare la tensione? E’ come cercare di dialogare con chi ti prende a schiaffi. Dobbiamo usare il Vangelo e porgere l’altra guancia. La delegittimazione rende infatti tutto più difficile: ci danno del matto, maxiutopisti, cancro da estirpare.

 

E ha aggiunto: “Questa non è una riforma della giustizia“, ma semmai “una riforma del rapporto tra magistratura e politica”.
Il ministro Alfano, a questo punto, per difendere la sua riforma, arriva persino a citare lo stesso Falcone, affermando : “Come voleva proprio Falcone stiamo cercando di conseguire la tanto attesa separazione delle carriere”. Puntuale la replica di Grasso: “Falcone voleva l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, però non si può pensare di dichiarare nella Costituzione il pm autonomo e indipendente, e poi togliergli la direzione delle indagini”. 

  

Ucciso Mullah Omar

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Il Mullah Omar, guida spirituale per talebani Afghani, sarebbe stato ucciso almeno due giorni fa. E’ quanto dichiara Tolo TV, una televisione afghana che cita fonti anonime dei servizi di sicurezza di Kabul. Non sono arrivare conferme da parte del servizio di sicurezza di Kabul. Osama Bin Laden, nei giorni scorsi non aveva escluso nuove operazioni come quelle che hanno portato alla morte di Osama Bin Laden.

Secondo ToloTV, il Mullah Omar sarebbe stato ucciso mentre si trasferiva da Quetta verso Waziristan settentrionale. Le fonti della sicurezza, dichiarano che il Mullah Omar, sarebbe stati ucciso da Isi e dalla Rete Haqqani altro gruppo armato che si contrappone al governo del presidente Karzai.

Roma: Muore operaio durante i lavori per la Metro B1

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Sono ancora sconosciute le cause che hanno portato alla morte Bruno Montalti, l’operaio di 48 anni, ritrovato morto nella mattinata di ieri nel cantiere per i lavori di realizzazione della metropolitana B1 a Roma. L’uomo, addetta alla sorveglianza dei lavori, è stato ritrovato morto in una buca profonda 40 metri, contenente azoto liquido.

E’ proprio sul luogo di ritrovamento che gli inquirenti stanno avviando le loro prime indagini. Molti, infatti si chiedano come mai l’uomo possa essere caduto in quella buca, quando il suo posto era in un gabbiotto al difuori del luogo dove era situato il cantiere? Alemanno, sindaco di Roma, ha subito avviato l’inchiesta per capire la causa della morte dell’uomo. Cordoglio bipartisan è arrivato dal mondo politico nei confronti della famiglia dell’uomo. C’è chi parla di un giorno di lutto cittadino a Roma.

Spagna, protestano i giovani “indignados”

 
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Continua in Spagna la protesta  dei giovani “Indignados“, accampati principalmente vicino Puerta del Sol a Madrid, ma anche in altre piazze di altre città spagnole, per chiedere una società migliore e una politica meno corrotta, alla vigilia delle elezioni amministrative e regionali di domenica. E la Giunta elettorale, con un solo voto di maggioranza, ha deciso di far valere anche per questa protesta il divieto di manifestazioni ed atti di propaganda previsto per la vigilia del voto, divieto che scatterebbe quindi a mezzanotte.
Il ministro degli Interni, il socialista Alfredo Perez Rubalcaba, sembra voler adottare, per ora, una linea meno intransigente, e ha affermato, in conferenza stampa, che “la polizia deve essere impiegata per risolvere problemi e non per crearne di nuovi“, lasciando intendere che, per il momento, si eviterà di sgomberare con la forza i ragazzi, accampati in piazza ormai da quattro giorni.
Il premier Josè Luis Zapatero, il cui partito, secondo i sondaggi, potrebbe andare incontro ad una pesante sconfitta elettorale domenica, ha da parte sua assicurato che “si darà prova di comprensione e di sensibilità” verso i giovani che manifestano, e che il governo agirà “correttamente e in maniera intelligente“, trattandosi di una protesta pacifica. Il Psoe di Zapatero, visti i sondaggi che evidenziano un malcontento del suo elettorato più a sinistra, non trarrebbe, in effetti, alcun vantaggio da un intervento severo contro gli”Indignados”.

Raid Nato a Tripoli, affondate 8 navi di Gheddafi

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Nuovi raid della Nato questa notte a Tripoli. Questa volta sono state colpite otto navi del rais Gheddafi. La Nato informa di aver colpito le città di  Tripoli, Homs e Sierte. Il vice comandante della missione, spiega:

Tutti gli obiettivi della Nato sono di natura militare e direttamente legati ai sistematici attacchi del regime contro i civili – ed aggiunge – e in considerazione dell’escalation nell’uso della forza navale, non abbiamo avuto altra scelta che agire con decisione per proteggere la popolazione civile della libia e le forze marittime dell’Alleanza

Fukushima, Tepco maxi perdita da oltre 8 miliardi di euro

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La Tepco, azienda che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, quella più colpita dal potente Tsunami dello scorso 11 Marzo, segnala una perdita di oltre 1.000 miliardo di yen, pari a circa 8,5 milioni di euro. La Tepco in una nota dichiara che i reattori 1,2,3 3 e 4 verranno “de commissionati” nei prossimi giorni. La Tepco, inoltre informa di aver completamente abbandonato il precedente piano di aumento dei reattori presenti a Fukshima.

Lo smantellamento dei quattro reattori presenti a Fukushima, comporta una perdita di oltre 207 miliardi di yen. La Tepco, continua nella nota, informa che sarà necessaria una cura dimagrante del personale, sono previsti, quindi, dei tagli nei posti di lavoro attualmente assunti. Maggiori dettagli saranno elaborati entro la fine dell’anno.