Napoli: Oggi i rifiuti vanno a scuola, non i ragazzi

La battuta che viene, tragicamente, spontanea è quella che riprende una famosa citazione storica, leggermente modificata ad hoc:

Vedi Napoli e poi muori

Purtroppo, oggi come oggi, la situazione sembra proprio questa visto l’allarme igiene scattato in queste ore. E’inconcepibile, a mio parere, una situazione come quella napoletana in un paese come l’Italia.


Siamo un paese sviluppato, non ci manca nulla, abbiamo l’acqua praticamente in ogni nostra casa e non è pensabile che, in una zona così densamente abitata come quella del napoletano, il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti venga sospeso per tutto quel tempo.

E anche in questo caso mi chiedo dove fossero le autorità. Forse non uscivano mai di casa, perché evidentemente, se lo avessero fatto, sarebbero incappate in qualche sacchetto “maligno” al centro della strada che gli avrebbe fatto fare la fatidica domanda:

Ma oggi i rifiuti non li raccolgono? Mi devo informare.

Ed intanto oggi quasi 100 mila studenti sono costretti a restare a casa. Non per malattia (almeno non per ora ma se la situazione peggiora non bisogna escludere anche questa prospettiva), non per malavoglia, ma perché la situazione igienica che dovrebbero affrontare è allarmante e a rischio per la salute dei ragazzi.

Siamo sempre stati il paese del fatalismo. Quando succede qualcosa, sia questo un evento grave o anche solo leggero ma che lascia un segno tangibile nel nostro paese, ci aspettiamo sempre che qualcuno prima o poi arriverà a sistemare. La situazione si fa preoccupante quando a fare questo genere di pensieri sono i nostri politici. I nostri rappresentanti alle istituzioni. Dalle loro parole, si aspettano “solidarietà” da parte delle regioni, da parte dei cittadini, nei confronti di una zona, quella del napoletano, che in questo momento ha bisogno.

“Superman” De Gennaro sta provando in questi giorni a risolvere la situazione, ma raccogliere i rifiuti in esubero in Campania per saturare gli impianti delle altre regioni, non significa risolvere il problema, significa spalmarlo su tutto il paese. Gli impianti e le discariche non possono acquisire all’infinito i rifiuti, che tra l’altro qualcuno dovrà pur pagare per venire smaltiti, ma forse è meglio che non mi chieda chi lo dovrà fare.

La mia speranza è che le istituzioni comprendano che non si deve risolvere il problema dei rifiuti in esubero in Campania, ma la situazione che l’ha comportato. Altrimenti, aspettiamoci tra qualche anno, una nuova “Odissea in Campania”.

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