Maroni critico sul rilascio dei manifestanti fermati. Alfano invia gli ispettori, protesta l’ Anm.

Foto: AP/LaPresse

Il ministro dell’ Interno Roberto Maroni ha riferito oggi al Senato sugli scontri avvenuti nella capitale il 14 dicembre e, dopo quelle di ieri del sindaco Alemanno, anche lui ha mosso le sue critiche alla scarcerazione dei manifestanti fermati, dichiarando: “Rispetto ma non condivido la decisione dei giudici”. Il ministro dell’ Interno ha poi espresso apprezzamento per il Prefetto ed il Questore di Roma e per le forze dell’ ordine, che “hanno gestito in maniera oculata una situazione di criticità”, ha ribadito che martedì non c’ era “nessuna zona rossa” come a Genova, e che adesso, in vista della discussione della riforma dell’ Università al Senato,  la prossima settimana, sarà necessario “adeguare tempestivamennte la gestione dell’ ordine pubblico per prevenire altre occasioni di guerriglia urbana”. Inoltre, ha detto di ritenere le ipotesi riguardanti la presenza di “infiltrati” tra le forze dell’ ordine “destituite di ogni fondamento”, e, pur ribadendo il ” diritto a manifestare”, ha invitato a “isolare i violenti” che prendono “in ostaggio i cortei”, che ha definito “una minoranza fatta di professionisti della violenza”.

Intanto, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha deciso di inviare ispettori per accertamenti sui rilasci,provocando la ferma reazione dell’ Associazione nazionale magistrati, che, in un comunnicato, “esprime preoccupazione” per l’ iniziativa, che giudica “un‘ indebita interferenza nello svolgimento dell’ attività giudiziaria che rischia di pregiudicare il regolare accertamento dei fatti e delle responsabilità dei singoli”. Nella nota si legge inoltre:  “La nostra condanna degli episodi di violenza è ferma e netta, e l’ Anm esprime solidarietà agli appatenenti alle forze dell’ ordine rimasti feriti nello svolgimento delle loro funzioni. Ma abbiamo il dovere di ricordare che alla magistratura è affidato il delicatissimo compito di accertare responsabilità individuali”.

All’ Anm ha poi replicato lo stesso Guardasigilli, affermando di dover “stare dalle parte dei cittadini”, e che non c’ è stata “nessuna interferenza”, ma si è semplicemente attenuto alle “prerogative che la Costituzione attribuisce al ministro della Giustizia”.
Intanto, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che già ieri aveva duramente criticato le scarcerazioni disposte dalla magisratura, ha oggi fatto sapere di avere avuto un chiarimento con il presidente dell’ Anm Palamara: “Ieri ho telefonato a Palamara e lui  mi ha detto di aver fatto un’ affermazione di carattere generale e che non si riferiva alle mie parole”. Per il sindaco, poi, tra gli arrestati di ieri “non c’ erano i professionisti della guerriglia”, bensi “dei collaboratori, dei manovali”, che comunque “non meritano sconti nè indulgenza”.
Il sottosegretario  all’ Interno Mantovano, invece, ha proposto  di estendere il “daspo” (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) alle manifestazioni di piazza, “per contare” ha spiegato “su uno strumento in più sul piano della prevenzione”.

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