I ladini ci credono: Benedetto è uno di noi

Giungono come ogni anno, puntuali come sempre, le vacanze estive. Cosi se per i più piccoli molto spesso significano mare, spiagge, castelli di sabbia, nuotate a non finire e divertimento per uno dei personaggi più importanti della nostra penisola significano invece tranquillità e relax, tra i monti e tra quella gente che in fondo tanto gli ricordano il suo passato e le sue origini. Ovviamente parliamo di Papa Ratzinger, attualmente in vacanza in quel Sud Tirolo tanto caro alle sue origini teutoniche.


Cosi in questa sua “residenza estiva” capita che anche Benedetto XVI si lasci trasportare da quelle sensazioni tipiche da ferie e si lascia un po’ di libertà addosso. Cosi queste vacanze verranno sempre ricordate come quelle della spaghettata con Francesco Cossiga, con il quale ha festeggiato in maniera informale gli 80 anni del picconatore, ma ancor di più per il discorso di elogio e di fratellanza con la popolazione ladina.

I ladini sono una comunità, non rappresentata in Italia da nessun schieramento, di circa 30.000 abitanti che raccoglie gli abitanti di 5 valli della zona del Tirolo: Gardena, Badia, Fassa, Livinallongo e Ampezzo. La loro realtà è sicuramente diffcile in quanto si ritrovano loro stessi divisi in casa, separati da tre province e due regioni. Insomma una comunità che forse sarebbe meglio definire, con un singolare neologismo, disunità.

Fatto sta che questi ladini, che potremmo definire come gli abbandonati dagli austriaci o come i rinnegati dell’Italia, tanto a cuore stanno a Benedetto XVI che da parte sua ha voluto mostrare tutto il sostegno alla comunità ladina in quel di Borgo di Oies, un agglomerato di pochissime case.

Il risultato? Convincente all’inverosimile. I ladini si sono sentiti, forse per la prima volta nella loro storia “difesi” da qualcuno e allo stesso tempo rappresentati. Probabilmente questa alleanza non scritta Benedetto – Ladini non terminerà qui, ma avrà risvolti anche in futuro.

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