Happy Birthday Israele

60 anni. E non li dimostra. Ma soprattutto nonostante i tanti problemi, conflitti e diatribe diplomatiche, Israele è ancora là, lo stato stoico, voglioso di esserci ma soprattutto di rimanerci.

Un compleanno particolare, che avverrà ufficialmente tra qualche giorno il 14 maggio, ma che ha un grande significato, talmente importante da venire premiato con la posizione di ospite d’onore alla fiera del libro di Torino.

Il Lingotto sarà il luogo della festa, una festa che dovrebbe essere coperta solo di gioia, di soddisfazione, di ringraziamenti e che invece è macchiata, come spesso accade quando il medioriente viene messo al centro dell’attenzione, da proteste e contestazioni.

Così quella Torino tutta elegante pronta ad accogliere il “party” di compleanno preparato ad hoc per Israele, ecco trasformarsi nella Genova del G8. Zone rosse non oltrepassabili ai contestatori, che armati di volantini non possono esporre la propria idea, ma che molto probabilmente vorrebbero fare molto di più.

Sono in queste situazioni che ci si chiede dove sia il limite tra libertà e oppressione. Perchè quale significato può avere la libertà di parola da parte dei contestatori se questa non fa altro che opprimere poi la libertà di pensiero di chi è di opinione opposta?

Le piccole manifestazioni di questi giorni sono solo una piccola parte di ciò che sabato sarà la realtà torinese. Centri sociali e associazioni pro-palestinesi tutte pronte a manifestare contro lo stato di Israele con tutti i loro mezzi, come sappiamo verbali e non.

I primi striscioni sono già apparsi nelle strade di Torino. Il primo, forse come monito, cita quanto segue:

No al colonialismo sionista, stato unico per arabi ed ebrei in palestina. Boicotta Israele, boicotta la fiera del libro 2008.

Una frase che vuole essere un controsenso in se. Una affermazione che vuole considerare Israele e Palestina una cosa sola, ma che allo stesso tempo vuole dimostrare come la Palestina deve essere di più di Israele, deve valere di più di Israele.

Un simpatizzante di Israele, visto lo striscione, ha cercato di scagliarsi contro i manifestanti di Free Palestine, ma è stato immediatamente fermato dalle forze di polizia. Siamo solo all’inizio ed ho come l’impressione che per Torino sarà un lungo weekend. Cerchiamo tutti quanti di vedere al di là degli stereotipi, cerchiamo di comprendere le realtà e di viverle come meglio possibile.

2 commenti su “Happy Birthday Israele”

  1. Il boicottaggio personalmente è una cosa che non comprendo. Come ho già citato all’interno dell’articolo, se tanto si vuole costruire uno stato comune perchè prendersela con i propri “compagni di progetto”?

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