Gli USA impauriti vanno verso Obama

La giornata di venerdì è stata decisiva per tutti coloro che, noi compresi, si interessano alla situazione delle presidenziali negli Stati Uniti d’America perché giusto prima dello scorso week end ha avuto luogo, in quel dell’università del Mississipi, il dibattito elettorale tra i due candidati premier. Una discussione che ha rischiato fino all’ultimo di non aver luogo a causa della grave crisi economica che gli USA stanno vivendo in questo momento e che avrebbero dovuto costringere i candidati a pensare al paese prima che a se stessi.


L’idea di massima del cittadino americano medio, al momento attuale, è di diffidare da tutto. Se consideriamo che siamo a poco più di un mese dall’elezione del nuovo presidente, comprendiamo quanto un dibattito sul futuro del paese possa rivelarsi fondamentale. Invece no. Ratings bassissimi, confrontati ovviamente ai precedenti pari scontri elettorali, ascolti inferiori alle aspettative, Obama e McCain hanno fatto il resto addormentando i pochi, comunque 50 milioni, rimasti incollati alla tv.

L’americano è stanco di vedere il suo paese salvato, di vedere le sue città salvate, di vedere le società salvate. E lui rimanere come uno spettatore inerme, tra l’altro protagonista di una situazione che lo vedrà solo perdere. I cittadini rimangono diffidenti nei confronti dei due candidati, quasi snobbandoli, anche per il fatto che sembrano non dimostrare sincerità nelle loro azioni. Che siano l’uomo d’esperienza o l’uomo dei media per loro rimangono comunque personaggi che, durante le campagne elettorali, non hanno fatto altro che spargere letame l’uno sull’altro con il risultato di risultare, entrambi, poco credibili.

Il risultato lo si vede dai sondaggi più che ballerini. Se dovessimo raccogliere i dati ottenuti dai vari poll effettuati fino ad ora probabilmente ci verrebbe il mal di mare. Una volta avanti McCain, ora Obama, adesso no, pareggio, pareggio ma più verso i repubblicani. E via ancora un altro punto di credibilità. Forse lo scopo era proprio quello di far dimenticare la crisi sfruttando le elezioni, anche se il risultato che si sta ottenendo è proprio l’opposto.

Cosi i cittadini americani impauriti dalla situazione spingono, almeno oggi domani non si sa, verso Obama anche se solo per qualche punto. Una decisione che dimostra quanto per gli statunitensi sia più importante un’economia florida per vivere bene più che un buon presidente da eleggere tra meno di un mese.

Lascia un commento