Pena di morte, Iran: 5° persona uccisa in 7 giorni

patiboloPena di morte in Iran. 4 condanne a morte in una settimana e 264 nel 2009. Almeno fino a ieri, perché questa mattina è stata resa nota la quinta. Un uomo, di cui non si conosce l’identità, è stato impiccato a Bojnord, una città nel nordoccidentale dell’Iran, in quanto è stato ritenuto colpevole di “atti incompatibili con la castità”. L’uccisione, secondo il sito web “Iran Human Rights”, un’organizzazione iraniana che si batte contro la pena di morte, che cita la magistratura della Repubblica islamica, sarebbe avvenuta lunedì scorso.

Iran, nuovo missile arriva in Israele e nelle basi Usa nel Golfo

bomba-atomicaIran-Occidente. Tensione che aumenta di giorno in giorno. Teheran ha testato con ottimi risultati la versione più evoluta dello Sejil-2, missile a lungo raggio in grado di raggiungere Israele e le basi militari Usa nel Golfo. A riferirlo è il sito di Press Tv. Si fanno, così, sempre più tesi i rapporti fra l’Occidente e la Repubblica islamica anche riguardo il programma nucleare di Israele, che non scarta l’idea di un attacco militare contro gli impianti iraniani.

Nucleare, Iran: in arrivo nuove sanzioni

ahmadinejadUsa e Iran. Una sfida infinita che ieri ha scritto l’ennesimo capitolo. Il segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, da Kirkuk, auspica che la comunità internazionale si adoperi per “ulteriori e significative sanzioni” contro il governo di Ahmadinejad per il suo programma nucleare. In una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, a New York, i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno pensato a nuovi provvedimenti nei confronti dell’Iran. Voci provenienti dal Palazzo di Vetro, riferiscono che Usa, GB, Francia, Russia e Cina (i paesi con potere di veto) più la Germania, inizieranno le discussioni sul nucleare iraniano già la prossima settimana.

Usa, documenti sulla sicurezza su internet

torri-gemelleSono finiti per errore su internet i segreti e dettagli sulle procedure di controllo dei passeggeri e sul funzionamento dei metal detector negli aeroporti americani, incluse misure avviate dopo l’11 settembre. Come reso noto da un articolo del Washington Post nella primavera passata i funzionari della Transport Security Administration (Tsa), l’agenzia che si occupa della sicurezza nei trasporti Usa, hanno messo per sbaglio su internet, i documenti segreti su un sito per i contratti federali. Più di 90 pagine di dettagli sulle procedure di screening di passeggeri e bagagli, comprese informazioni sul funzionamento dei raggi X, metal detector e rilevatore di esplosivi. C’è dell’altro: i documenti segreti contenevano anche le immagini delle credenziali utilizzate da deputati americani, membri della Cia, marescialli dell’aeronautica e una lista di 12 Paesi (tra cui Cuba, Iran, Afghanistan e Iraq), i cui cittadini devono essere sottoposti a misure di sicurezza più rigide. I funzionari del Tsa, su sollecitazione del Post, hanno ammesso l’errore e l’agenzia ha annunciato di aver avviato un’inchiesta interna. Per Stewart A. Baker, ex vice segretario del dipartimento della sicurezza interna, l’errore “aumenta il rischio che i terroristi possano raggirare i sistemi di sicurezza”, mentre per un altro ex funzionario del dipartimento “documenti del genere hanno un’ampia diffusione all’interno della comunità dei trasporti aerei”.

Afghanistan, Ahmadinejad: “Coalizione in un pantano”

Mahmoud Ahmadinejad“In Afghanistan, le truppe della coalizione internazionale sono intrappolate come un animale in un pantano”. Lo ha detto il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, intervenendo durante un incontro con i familiari di alcune vittime del conflitto degli anni Ottanta con l’Iraq. “Invece di ritirare i soldati – continua Ahmadinejad – stando a quanto riferisce il quotidiano ‘Tabnak’ – ne hanno aggiunti altri. Anche se rimarranno in Afghanistan per altri 50 anni, alla fine saranno costretti a lasciare il Paese con vergogna”. Il leader iraniano non risparmia critiche ai governi occidentali: “Nel mio ultimo viaggio a New York, ho domandato (ai governi dell’Occidente) se nei loro Paesi non ci sia una persona sana di mente che dica le stesse cose che sto dicendo io”. Ahmadinejad ha aggiunto che la coalizione internazionale ha bisogno l’aiuto dell’Iran per uscire dal conflitto in Afghanistan. Anche se, secondo Ahmadinejad, “a causa della sua arroganza, non vuole accettare questa realtà”.

Teheran, università: scontri fra polizia e dimostranti

IRAN scontri Scontri tra polizia e dimostranti  in piazza Enghelab, nei pressi della principale università di Teheran. Lo riferiscono fonti sul posto. Le forze di sicurezza hanno vietato l’ingresso all’università agli studenti, i quali gridano “Allah Akbar” (Dio è grande) e slogan contro il governo. Scene simili si segnalano all’università scientifica Sharif, la più prestigiosa dell’Iran. La polizia, di cui una buona parte in borghese, presidia la zona centrale di Teheran, soprattutto piazza Haft Tir, teatro nei messi passati di cortei in favore dell’opposizione.

Persepolis 2.0, on line il fumetto

persepolis

Persepolis 2.0. Il fumetto, dopo essere diventato un film nel 2007, è ora on line. Schizzi in bianco e nero ormai famosi, ma ora la storia è cambiata. Nella versione originale, pubblicata per la prima volta in Francia nel 2000, e nel film, estremamente commovente, si parlava della rivoluzione del 1979. Nella rielaborazione 2.0 si parla di oggi: delle elezioni del 12 giugno 2009 e della contestata vittoria di Mahmoud Ahmadinejad.

Perché dopo quanto accaduto a Teheran, dopo gli scontri, dopo Neda, Persepolis è stato “rielaborato” da due dissidenti iraniani in esilio. Loro si firmano Payman&Sina.

Iran, semplicemente torturato

Lo arrestarono nel 1981.

Mi arrestarono perché sono iraniano, perché sono un giornalista e perchè appartenevo a un partito di sinistra

L’articolo completo è sul Corriere. Nel 1981, Hoshang Asadi fu rinchiuso in prigione a Teheran. Sotto tortura, disse d’essere una spia. Confessarono pure molti suoi amici, poi giustiziati. Lui fu rilasciato dopo 6 anni. Oggi vive a Parigi con la moglie Nooshabeh Amiri. Scrivono per il sito di informazione iraniano Rooz Online.

E’ stato torturato. Costretto ad abbaiare. Ha dimenticato come si parla. Ha perso sette denti. Ha tentato il suicidio, mangiato i suoi escrementi.

Iran, in morte di Neda e dei social network


Iran, storia di Neda. Non guardate il video, se ritenete. Neda è morta con gli occhi spalancati. E qualcuno le chiude quegli occhi.

Ricordiamo Neda! Uccisa in Iran!

Neda è morta con gli occhi aperti, facendo vergognare noi che viviamo con gli occhi chiusi

Neda non ti dimenticheremo, non sarai morta invano

Sono solo alcuni esempi di frasi che sono girate oggi sul social network Twitter. Neda è morta ieri negli scontri di piazza a Teheran, come riportano i sostenitori del candidato dell’opposizione Mir Hossein Mousavi. Le immagini di questa morte hanno fatto il giro del mondo. Sono passate attraverso YouTube, Twitter, Facebook. Scarpe da ginnastica, jeans, faccia imbrattata di sangue, tanto sangue. Uomini che tentano di rianimarla, le chiudono gli occhi. La maglietta nera, le grida. Neda è morta, colpita da un miliziano mentre manifestava insieme al padre nelle vie di Teheran.

Neda è il simbolo della rivolta dell’Iran. Qui il sito in sua memoria.

Obama, messaggio all’Iran

Obama, messaggio all’Iran. Ecco il testo integrale del discorso mandato in video da Obama, in cui si rivolge – è un momento storico – direttamente al popolo e ai leader iraniani.

Votatelo a piè di pagina, dopo il salto.

La riapertura tra Usa e Iran

Oggi è il grande giorno del re-incontro. Chiamiamolo così per ora e niente di più perchè utilizzare male i termini in queste situazioni si fa in fretta, ma dall’incontro che si svolgerà a Ginevra tra Iran e USA, ha una valenza storica non indifferente.

Per comprenderne il significato basta tornare indietro di un po di anni, agli inizi degli anni 80. Siamo in Iran e l’esercito islamico dell’Iran occupa l’ambasciata degli Stati Uniti a Teheran, capitale dello stato. Il personale venne poi rilasciato, grazie anche all’intervento del presidente in carica degli USA in quel tempo Jimmy Carter, ma il paese a stelle e strisce da allora non rimise più piede in Iran.

Iran: Una minaccia per il mondo

Nelle ultime 24 ore i guardiani della rivoluzione iraniana, un corpo di elite di militari dello stato dell’Iran, ha lanciato 9 missili terra-aria nel Golfo Persico a scopo di test. Una “prova” che spaventa tutto il mondo occidentale, in primis quello stato di Israele che si trova più vicino alla minaccia che può causare lo stato di Akhmadinejad.

Mahmoud il solitario

E’bastato un quarto d’ora al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad per attirare a se le polemiche di questo vertice FAO. Le sue parole, taglienti come lame, hanno colpito tutti gli argomenti scottanti nella realtà iraniana.

Israele, Stati Uniti e naturalmente crisi alimentare sono stati gli argomenti sostenuti dal presidente, senza mezzi termini e sempre spavaldo, sicuro, forte e stoico. Anche quando più che un discorso sembra trattarsi di minacce.

Un quarto d’ora che gli ha permesso di conquistare zero, e ripeto zero, applausi e solo una veloce stretta di mano, obbligata, dal direttore generale della FAO, Jacques Diouf.

Ma d’altronde che reazione si poteva aspettare chi afferma che Israele ha i giorni contati? Forse dovrebbe ritenersi fortunato di non essersi beccato nessun fischio; anche se fuori circa 350 manifestanti ebrei avrebbero voluto incontrarlo. Per applaudirlo?

Libano: Persepolis, no grazie.

Le candidature all’Oscar sono ormai passate da un pezzo, con le statuette ormai consegnate e pronte a fare da ferma porta nelle case dei vincitori. Ma non è di un vincitore degli Oscar che mi trovo, mio malgrado, a parlare quanto invece di uno dei candidati. Il film in questione è addirittura una pellicola di animazione, ma che nonostante il suo genere, ha fatto parlare molto anche nel mondo occidentale per la sua visione del mondo islamico; la pellicola in questione è Persepolis.

Persepolis, film di produzione franco-americana (ma con regista iraniana), narra la storia di Marjane, una bambina di 8 anni, che vive la propria esistenza a Teheran. Il periodo storico che vive Marjane è uno dei più tormentati. Ci troviamo infatti in quel periodo di trepidazione dovuto alla Rivoluzione in Iran che porterà alla caduta dello Scià e l’instaurazione dei “pasdaran” con il controllo di comportamenti e costumi. Costretta a causa della guerra che vive il suo paese a fuggire a Vienna, Marjane vive la sua seconda rivoluzione, questa volta intima, con i suoi amori adolescenziali, ma allo stesso tempo vive la solitudine e l’esilio dal suo paese natio.

La regista, Marjane Satrapi, è una illustratrice e fumettista iraniana che ha passato la sua infanzia a Teheran, come la protagonista del film, che vuole essere appunto lei (da qui il nome Marjane). Il film è stato elogiato dalle critiche di tutto il mondo, perchè in grado di dare una visione molto realistica di un preciso periodo storico.