Berlino saluta il JFK nero

Leggendo il titolo penserete che paragonare John Fitzgerald Kennedy a Barack Obama sia leggermente una forzatura, eppure il suo arrivo a Berlino, con annesso comizio di circa 30 minuti, lo ha incoronato almeno agli occhi teutonici quale nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Un titolo, quello da me riportato, che è una citazione di un giornale tedesco che appunto titolava oggi: “Der schwarze JFK” appunto il JFK nero.

Un comizio, non politico ma da uomo di mondo e soprattutto degli USA ha voluto sottolineare Obama, con la funzione di riavvicinare il vecchio e il nuovo continente. Un rapporto dove si trova una grande unione, vedasi con Inghilterra e Italia, ma anche grande divisione, come appunto con la Germania.

Eppure a vedere la reazione della popolazione tedesca ieri in piazza, circa 400000 le persone presenti delle più diverse etnie, sembrava che gli Usa e la Germania non fossero mai state cosi unite. Una cosa sola, basata su quel motto mediatico che ha fatto divenire una star Obama (“Yes, we can”) e che è divenuto il simbolo della forza di volontà delle persone.

Un motto che Obama riporta al passato, all’abbattimento di quel muro che ha riunito il popolo tedesco, ma che vuole anche essere visto per il futuro con un aiuto maggiore in Afghanistan da parte di tutti, aiuto che comunque la Merkel ha già negato.

Perchè in fondo Berlino, almeno dalle parole di Obama, è veramente il simbolo di quel “Yes, We Can” che ad ora lo ha fatto divenire candidato democratico alle presidenziali, ma che in futuro potrebbe portarlo a divenire il primo presidente nero della storia degli USA.

“Persone del mondo guardate Berlino dove il muro e’ caduto e dove la storia ha provato che non c’e’ una sfida che non si puo’ combattere per il mondo unito.”

6 commenti su “Berlino saluta il JFK nero”

  1. speriam bene ma ho poca fiducia nellepossibilità di un cambiamento radicale in USA….il presidente è ostaggio delle lobby: JFK era un grande anticomunista….e con l mafia di Boston è riuscito a diventare presidente…poi dopo il tentativo fallito di invadere Cuba con antrace e botulino….voleva ristabilire rapporti di amicizia con l’ex colonia della mafia italoamericana….ma fu ucciso…bisogna sperare in un presidente pocon influente ma vivo o in un radicale morto?

  2. Gli USA non cambieranno perchè semplicemente non possono cambiare. Una loro “modifica” rischierebbe di creare un disequilibrio a livello mondiale, che dovrebbe portare ad un nuovo assetto di equilibrio. Le parole di Obama parlano chiaro, lui vuole rilanciare il suo paese a modo suo, rendendolo per quanto possibile a misura di “normale”. Se ci riuscirà non potremo che applaudirlo…

  3. si ma nn basta….pe anni abbiamo esportato ciò che l’occidente nn voleva…prima le guerre…poi i rifiuti industriali…poi quelli nucleari….adesso abbiamo iniziato ad esportare democarzia…….insomma se continuiamo così….magari nn oggi ma 10 anni e africani e asiatici si incazano….e sono tanti…ma tanti…tanti tanti….e….

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