Calderoli chiama “orango” il ministro Kyenge

KENGE CALDEROLINon accennano a placarsi le polemiche sul vice presidente del Senato, Roberto Calderoli, che nel corso di un recente comizio leghista ha definito un orango il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. Dopo le dichiarazioni di sdegno di (quasi) tutte le parti politiche e istituzionali in causa, è arrivata anche la risposta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si è detto “colpito e indignato” dalle parole dell’esponente della Lega Nord.

Monti risponde a Calderoli, “Cotechino a mie spese”

mario monti cena capodanno calderoli

Non si è fatta attendere la risposta di Mario Monti alla richiesta di interrogazione parlamentare avanzata dal senatore della Lega Roberto Calderoli, in merito ad una presunta festa di capodanno che secondo il leghista, si sarebbe tenuta a Palazzo Chigi, residenza pro tempore del primo ministro Mario Monti. Nella serata di ieri, una nota diffusa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è andata a chiarire ogni qualsivoglia dubbio in merito a cosa sia effettivamente successo la sera del 31 dicembre scorso a Palazzo Chigi.

Il Presidente Monti precisa che non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi” così inizia la nota della Presidenza del consiglio dei Ministri. Nel comunicato stampa, si legge che si è tenuta una “cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni.”.

Manovra economica, oggi voto e domani la fiducia. Vota il Sondaggio

Mario Monti, oggi il voto alla manovra economica. Domani fiducia.

E’ stata una vera e propria bagarre quella che ieri si è vista in aula al senato. Mentre il presidente del consiglio Mario Monti informava il senato sugli incontri avuti in Europa nei giorni scorsi, nel momento esatto in cui dichiarava che “Le misure economiche in discussione ora alla Camera hanno permesso al nostro Paese di arrivare al negoziato europeo con maggiore credibilità e di vedere ascoltate le nostre posizioni autonome” dai banchi della Lega Nord si sono innalzati cori di protesta con annessi cartelli diretti verso i fotografi, con scritto “Basta tasse”, “Non è una manovra”, “E’ una rapina”.

Insomma una e vera e propria manifestazione di protesta quella organizzata dalla Lega Nord nella mattinata di ieri al Senato. I più duri nei confronti di Mario Monti sono stati lo stesso Calderoli e il capogruppo Federico Bricolo. “Pagliaccio” è stata questa la risposta che Calderoli e gli altri sue compagni di partito hanno urlato nei confronti di Schifani quando quest’ultimo provava a calmare le acque e definiva come una “Bagarre indegna” quella messa in piedi dalla Lega Nord.

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Manovra, Bagnasco: “Non colpire le famiglie”. Il governo pensa alle dismissioni degli immobili

Sulla manovra fiscale si è pronunciata anche la chiesa, col presidente della Cei, Card. Angelo Bagnasco, che, intervistato a Madrid dalla trasmissione Radio Anch’io, ha toccato il tema dell’evasione fiscale, dicendo: “Le cifre sull’evasione fiscale sono impressionanti”. Da Bagnasco è venuto inoltre un richiamo alla centralità del ruolo della famiglia, e la richiesta che questa sia tutelata nelle scelte della politica: “Se non sono al centro della politica generale, la persona e la famiglia grembo naturale della vita, la società non avanza” ha affermato.
Infine, il cardinale ha in parte corretto quanto veniva scritto alcuni giorni fa dall’Avvenire, quotidiano della Cei, che chiedeva un ridimensionamento dei fondi destinati alle missioni all’estero, data la particolare situazione economica. In proposito, Bagnasco ha affermato: “Prima di fare i conti dobbiamo chiederci quale approccio utilizzare rispetto alle situazioni drammatiche di altre parti del mondo“.
Intanto, riguardo alla manovra, il governo starebbe accantonando l’ipotesi di un altro scudo fiscale, dopo che questo era stato stroncato dal Pd, ma non era piaciuto neanche a molti esponenti del governo, come Romani, Matteoli e Calderoli.
Si starebbe pensando, piuttosto, di far cassa tramite nuove dismissioni degli immobili dello Stato, come caserme e uffici della pubblica amministrazione: il patriumonio dello Stato ammonterebbe infatti a ben 500 miliardi di euro, di cui il 40% sarebbe “potenzialmente disponibile“.

Bossi: “Seguire l’Europa, bene se la Bce ci commissaria”

 

Il leader della Lega Umberto Bossi si è incontrato questa mattina a Gemonio con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, con quello della Semplificazione, Roberto Calderoli, e con altri due esponenti leghisti, Fabio Rizzi e Rosi Mauro. Al termine dell’incontro, il leader del Carroccio ha fornito ai cronisti la sua interpretazione dell’attuale crisi economica, riscoprendosi quasi in una veste per lui insolita, quella di europeista.
Bossi ha infatti confermato l’arrivo a Roma della lettera spedita dalla Bce, commentandolo con queste parole:

“E’ la realta che è venuta a trovarci: per tanto tempo il Paese ha speso più di quanto poteva e un bel giorno la realtà ha preso il treno ed è venuta a trovarci. Dobbiamo andare dietro all’Europa e fare le riforme. La Bce ci condiziona? Positivamente“.

Il leader leghista ha inoltre fatto sapere che si incontrerà presto con il premier Berlusconi, e sulla tenuta del governo rassicura: “Non c’è problema di elezioni adesso“.
Tremonti, invece, è rimasto in disparte, e quando Bossi ha citato la lettera della Bce, si è limitato a dire: “Non parlo“.

Il governo approva il rifinanziamento delle missioni. Ritiro soldati, Napolitano frena Bossi

 
Foto: AP/LaPresse

Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il decreto sul rifinanziamento delle missioni militari all’estero, che prevede comunque una riduzione del costo delle operazioni dagli 811 milioni di euro del semestre scorso a 694, come annunciato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Ieri la Lega aveva annunciato la possibilità di un ritiro di alcuni soldati, e oggi il leader del partito, Umberto Bossi, al termine della riunione, ha dichiarato: “Grazie alla Lega migliaia di soldati torneranno a casa“. Ma oggi era stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a frenare su questa ipotesi, affermando: “No a decisioni o ritiri unilaterali: toghether out or toghether in”.
Oggi, dopo l’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Berlusconi e i ministri La Russa, Calderoli, Frattini, Maroni e Tremonti ed il sottosegretario Letta, è stato quindi deciso che l’importo complessivo per le missioni ammonterà a circa 700 milioni di euro, comprensivi di altri tre mesi di impegno in Libia, mentre verrà ridotto di circa 600 uomini il contingente in Libano.
Il ministro Calderoli, invece, ha annunciato che “Dei 9950 militari attualmente impegnati, 2078 uomini rientreranno a casa entro fine anno”, e di questi, ha aggiunto, “mille uomini rientreranno entro il 30 settembre 2011, mentre gli altri 1078 entro il 31 dicembre 2011″.

Referendum: il quorum c’è, stravincono i si. Berlusconi: “Accetto il risultato”

Foto: AP/LaPresse

E’ stato ampiamente raggiunto, con quasi il 57 % di votanti sul totale degli aventi diritto, il quorum per i quattro referendum svoltisi tra domenica e lunedì, e in tutti e quattro i referendum hanno stravinto i sì, con una percentuale che sfiora il 95%. E’ la prima volta dal 1995 che si riesce a superare il quorum in una consultazione referendaria, e, con queste percentuali, non ci dovrebbe neanche essere bisogno di calcolare il voto degli italiani all’estero ai fini del risultato. Festeggiano i comitati promotori, su internet come in piazza, in particolare nella capitale, dove si sono ritrovati a piazza della Bocca della Verità.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, invece, che già in mattinata aveva rotto il silenzio elettorale, dichiarando: “Dovremo dire addio al nucleare in seguito del voto popolare” e “dovremo impegnarci sulle energie rinnovabili”, ha poi preso atto del risultato definitivo commentando: “La volontà degli italiani è netta su tutti i temi delle consultazioni”. Un’opinone diversa, evidentemente, da quella espressa nei giorni scorsi, quando aveva definito “inutili” questi referendum, invitando ad andare al mare anzichè alle urne. Fra i quattro quesiti, oltre a privatizzazione dell’acqua ed energia nucleare, c’era anche la legge sul “legittimo impedimento“, riguardante proprio la partecipazione del premier ai processi che lo riguardano.

Assembla Confindustria, applaude l’AD della Thyssen

Foto: Ap/LaPresse

Nell’assemblea della Confindustria a porte chiuse che si è tenuta sabato 7 Maggio, tutti i presenti hanno omaggiato l’ad della Thyssenkrupp in Italia, Herald Espenhahn con un lungo applauso, affermando di essergli vicino in questo momento difficile. Herald, è stato condannato in primo grado a 16 anni di reclusione per quanto riguarda l’accusa di omicidio degli operai morti nell’incendio alla fabbrica.

La Marcegaglia, durante l’assemblea si è schierata con quelle aziende che hanno deciso di andare fuori dall’Italia, nel caso lo stato italiano attui delle leggi troppo severe e restrittive nei confronti delle aziende stesse. Secondo la Marcegaglia, la senza per omicidio volontario contro l’ad di Thyssen è l’unico caso in Europa, certo c’è da segnalare che nella fabbrica della  Marcegaglia, di Gazoldo degli Ippoliti (provincia di Mantova) si verificano il più alto numero di incidenti sul lavoro.

Libia, affonda barcone con 600 migranti: decine di morti

Foto: AP/LaPresse

Un barcone carico di almeno 600 persone è naufraugato ieri mattina all’alba davanti alle coste libiche, dalle quali era appena partito assieme ad un’altra imbarcazione che è riuscita a raggiungere Lampedusa con a bordo 655 migranti. Per ora si contano decine di vittime e centinaia di dispersi, ma è anche difficile fare un bilancio preciso dei morti, vista la situazione nel Paese di Gheddafi.
Il giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la BBC, ha riferito che sarebbero stati recuperati i corpi di 16 suoi connazionali, tra cui alcune donne e anche tre neonati, mentre altri 32 somali sarebbero dispersi. Questo bilancio, però, è riferibile solo ai profughi provenienti dalla Somalia, quindi il numero complessivo delle vittime è probabilmente superiore.
L’imbarcazione sarebbe partita circa un’ora dopo il barcone “gemello” approdato poi a Lampedusa dopo essere stato soccorso dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza ad una ventina di miglia dall’isola.
La notizia del naufragio si è presto diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, suscitando dolore e commozione. Una donna somala arrivata venerdi è scoppiata in lacrime dopo aver saputo che il figlio sarebbe tra le vittime.

Italia, bombe sulla Libia. Lega bombe su Berlusconi

Foto: Ap/LaPresse

In un recente comunicato rilasciato ieri sera da Palazzo Chigi, si legge: “Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto poco fa una lunga conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sugli sviluppi della crisi libica, Nel corso del colloquio – prosegue il comunicato – il presidente Berlusconi ha informato il presidente Obama che l’Italia ha deciso di rispondere positivamente all’appello lanciato agli Alleati dal segretario generale della Nato in occasione della riunione del Consiglio Atlantico del 14 aprile scorso a Berlino, e dopo i contatti avuti successivamente dal Presidente del Consiglio e dai Ministri degli Esteri e della Difesa, per aumentare l’efficacia della missione intrapresa in Libia in attuazione delle Risoluzioni ONU 1970 e 1973. A tal fine l’Italia (che sin dall’inizio sta fornendo un cruciale contributo all’operazione Unified Protector in termini sia di assetti aerei e navali assegnati alla missione sia di disponibilità delle proprie basi aeree per lo schieramento di aerei alleati) ha deciso di aumentare la flessibilità operativa

Viaggi privati (e gratis) sull’aereo di Stato: Calderoli nel mirino di un esposto grillino

Dal Riformista di oggi, 7 aprile 2011.

di Angela Gennaro e Alessandro Da Rold

L’ACCUSA. Il ministro leghista per la Semplificazione legislativa denunciato da un consigliere regionale piemontese della lista “Cinque Stelle”. A gennaio avrebbe utilizzato l’airbus istituzionale per far visita al figlio della sua compagna a Cuneo.

Esposto in procura contro il ministro Calderoli per il presunto utilizzo di un aereo militare “non per scopi istituzionali”. A presentarlo, lunedì, il consigliere regionale piemontese Fabrizio Biolè, esponente del Movimento 5 Stelle.

Federalismo, la Camera approva la fiducia. Ma Calderoli chiede una proroga


Si è tenuto stasera
alla Camera il voto di fiducia sul federalismo municipale, che è stato approvato con 314 si, 291 no e 2 astenuti. Applausi per il leader della Lega Umberto Bossi da parte dei suoi deputati, che hanno sventolato in aula le bandiere delle regioni del Nord, venendo poi richiamati dal vicepresidente di turno Antonio Leone. Fra loro anche il premier Berlusconi, che li ha “omaggiati” indossando un fazzoletto verde nel taschino. Berlusconi ha poi dichiarato, parlando con i cronisti: ” Sono tranquillissimo. C’ erano due deputati in missione e due malati. La maggioranza è a 320″.
Il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli, della Lega, dopo un incontro con una delegazione dei “Popolari d’ Italia”, si è però impegnato a proporre domani al Consiglio dei Ministri “Un’ inìziativa legislativa finalizzata alla proroga di quattro mesi del termine di scadenza della delega prevista dalla Legge 42″ sul federalismo fiscale, prevista per il 21 maggio.
Per Bossi, comunque, il voto di oggi è “Un giro di mattoni in più, siamo quasi al tetto” e ha aggiunto: “Ora abbiamo iniziato anche il federalismo regionale”. Quanto alla possibilità di una fine anticipata della legislatura, invece, il leader leghista ha risposto: “Noi vogliamo completare il federalismo, poi vediamo. Restiamo con i piedi per terra”, mentre l’ asse con Berlusconi “Per adesso tiene” poichè, spiega, “Berlusconi è stato l’ unico a darci i voti per il federalismo”.

Dall’ opposizione, il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha spiegato così il voto contrario del suo partito: ” Se il federalismo fiscale lo si fa e lo si fa per bene, lo votiamo. Se invece si fa un pasticcio, noi votiamo contro. Questo decreto, al di là delle vostre favole, è un pasticcio.” E rivolgendosi al Carroccio: “Cara Lega, non venite a dire che reggete Berlusconi per fare il federalismo. Noi vi garantiamo che il processo federalista va avanti anche senza di lui”.
Contro il provvedimento anche l’ UDC, come ha spiegato il suo leader Casini: “Ci sono ragioni politiche e di merito che ci inducono a dire di no ancora una volta. Non possiamo fidarci della Lega, almeno finchè non ci troveremo su alcune cose elementari, del tipo Roma non è Roma ladrona ma la nostra capitale”. Per Casini, poi, “Non si vuole fare un vero federalismo ma approvare uno spot della Lega.”
Per Futuro e Libertà, il capogruppo Benedetto Della Vedova, annunciando il voto contrario del suo partito, ha affermato: “Non è una buona riforma, non è condivisa, è frettolosa” e può creare “Un aumento della spesa al nord e aumento delle tasse al sud.” Infine, dall’ IDV, Antonio Borghesi ha attaccato: “Se volete scambiare il gusto vuoto della riforma con il sostegno a Berlusconi per i suoi processi noi lo andremo a dire in tutti i posti”.

Calderoli: “Decreto legge Unità d’Italia? E’ incostituzionale”

Calderoli-Unità d’Italia. Non si placano le polemiche per i 150 anni dell’unificazione del nostro paese.

Il ministro per la Semplificazione Normativa bacchetta la decisione del Consiglio dei ministri:

Fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, un decreto legge privo di copertura in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale.

Federalismo: il Cdm rinvia il decreto di una settimana

Foto LaPresse

Rinvio federalismo. Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare di una settimana il voto sul decreto attuativo del federalismo fiscale sul fisco comunale, che doveva essere preso in esame dalla commissione bicamerale entro il 28 gennaio.

Lo fanno sapere fonti del governo, secondo cui il rinvio è stato proposto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli per dare alla commissione più tempo per discutere e approvare il testo.