Milano, aggressione gay

Milano

Notizia dalle agenzie. Un genere di notizia che si è letta, sentita, vista soprattutto ultimamente, molte, troppe volte. Un uomo è stato aggredito a Milano. Aggredito e insultato. Perché? Perché gay. Lo hanno aggredito, lo hanno preso a calci e a pugni. Gli urlavano sei un gay. Lui ha 47 anni. E’ successo ieri sera in una stazione di servizio.

Erano in macchina, tre persone. Due sono scese, l’altro è rimasto alla guida. E hanno cominciato la loro violenza. Lo seguivano già da un po’. Lo avevano letteralmente puntato, per fare evidentemente quello che poi sono riusciti a fare. Lo avevano cominciato a seguire dal cimitero di Bruzzano, noto luogo di incontro per gay. Certo, ora la polizia indaga. L’uomo ha rifiutato le cure mediche.

Manifestazione a Roma contro ogni forma di intolleranza

manifestazione razzismoIl corteo partirà tra pochi minuti da piazza della Repubblica per arrivare alla Bocca della Verità. Appuntamento a Roma per protestare contro ogni forma di razzismo: sono in migliaia, dicono i Tg. Gli immigrati, e gli omosessuali. Giovedì sera a Roma, davanti ad una discoteca, quattro gay sono stati aggrediti con una mazza da baseball.

E’ esplosa l’intolleranza? Forse. Forse fa anche molta più notizia di prima. Perché non è che prima non accadessero. Ora sono eclatanti, più di prima quando questi episodi – forse quantitativamente inferiori – erano avvolti dal velo del “non fare notizia”.

Foto|Wikipedia

Gay pride mini una volta al mese a Roma

gay Pride

Un mini Gay pride, una volta al mese nella Capitale. Per non dimenticare. Gli omosessuali romani, ogni mese a partire da settembre, daranno vita ad una manifestazione per protestare contro le aggressioni ai gay e gli episodi di omofobia. Una protesta continua, una manifestazione ripetuta, affinché il parlamento italiano pervenga – questa la richiesta – al varo di una legge contro l’omofobia.

La comunità gay si riunirà in via di San Giovanni in Laterano, la Gay Street di Roma, proprio accanto al Colosseo. Da qui ieri è partita una fiaccolata, con un centinaio di persone, che è arrivata sotto la scalinata dell’Ara Coeli, al Campidoglio, per protestare contro le recenti aggressioni ad omosessuali nella Capitale. La prima manifestazione, come ha annunciato in una nota il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo, si terrà mercoledì prossimo, 2 settembre, alle ore 22.

Roma, rigurgito anti-gay?

muccassassina

Nella notte tra martedì e mercoledì la discoteca Qube, in via di Portonaccio 212 a Roma, sede storica della serata Muccassassina, è stata presa di mira da persone ancora ignote, che hanno infranto i vetri dell’entrata e gettato del liquido infiammabile all’interno, tentando di dare fuoco allo stabile.

Un nuovo attacco contro la comunità lesbica, gay e trans che colpisce uno dei luoghi simbolo della Capitale, il Qube, che da molti anni ospita Muccassassina. Agli amici del Mario Mieli, organizzatori dell’evento, va tutta la nostra vicinanza e il nostro supporto. Questo episodio, che avviene a poche ore dall’arresto del responsabile dell’aggressione al Gay Village, sembra essere una reazione, un messaggio preciso che parla di intolleranza e discriminazione

Afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma.

Nozze Gay: Un sogno divenuto realtà

Dalla giornata di ieri in quel della California sarà possibile convolare a nozze tra persone appartenenti allo stesso sesso. Un grande segno di apertura, dovuto anche ad una sentenza della Corte Superma, che ha permesso di definire il matrimonio come “unione di due persone” e non di “un uomo e una donna”.

I dati raccolti da alcuni sondaggisti a stelle e strisce dicono che almeno la metà delle coppie omosessuali residenti in California, sarebbe pronto a sposarsi immediatamente. Sicuramente non supereranno Del Martin e Phyllips Lyon, rispettivamente 87 e 83 anni, attiviste storiche del movimento gay-lesbo.

Nozze che per il momento si possono svolgere legalmente (quindi con unione riconosciuta dallo stato) solo in California e Massachussets.

Un grande segno di apertura da parte dello stato della California, ma secondo voi E’giusto aprire la possibilità alle coppie gay di sposarsi? Non sarebbe meglio un altro tipo di unione?

Sanremo e il potere d’acquisto. Meno male che esiste Elio

Elio e le storie tese
Due parole, forse, le vogliamo spendere anche per Sanremo. Non sarà politica, ma insomma, non c’è da esserne sicuri. Certo, è specchio del tempo. Due parole estemporanee.
Non ci ha capito niente nessuno, probabilmente. A parte che viene ancora da chiedersi, tu tutto e tutti, per prima improrogabile cosa, semplicemente perchè. Un giovine italiano – va bene che le new generations sono quello che sono – ma insomma, uno che si affaccia alla vita, probabilmente, fa fatica a chiedersi la ragione della persistenza e dell’esistenza della manifestazione in oggetto. C’è Gino Castaldo che, su Repubblica.it, recita:

I vincitori Voto: 0. 1) Giò di Tonno/Lola Ponce; 2) Tatangelo; 3) Moro. Non è che a questo festival ci fosse tanto da premiare. Ma la vittoria dei due zuccherini e il secondo posto della Tatangelo riportano il festival ai suoi anni peggiori. Va detto che era prevedibile. L’andazzo si era capito da un pezzo. Ciò non toglie che siamo alle solite. Questi meccanismi di voto, compresa la giuria di qualità che di qualità non era, sono sconcertanti. Come diciamo da anni. In fondo l’anno scorso è vero che ha vinto Cristicchi ma secondo e terzo furono Albano e Mazzocchetti, quindi c’è mancato un pelo. In questo davvero il festival non cambia. Peccato.

Famiglia Cristiana e Arcigay: tutti contro Veltroni

Veltroni
Ieri Avvenire, oggi Famiglia Cristiana. Non c’è pace per il PD. Da Avvenire, che ha duramente attaccato la candidatura di Umberto Veronesi, e da Famiglia Cristiana, era quesi banale. Ma oggi si aggiungono anche le critiche dell’Arcigay, creando così un trio di fonti critiche altamente improbabile.
Dopotutto, dovesse andare male, si è fatto il Giro d’Italia. In verità, il tour è realmente assai denso, e le province vengono toccate nella loro totalità numerica. Oggi il Pd e il suo allegro bus si sono fermati a Porto San Giorgio, nelle Marche, e Walter Veltroni ha dovuto, naturalmente dire la sua sulla polemica e il dibattito tra cattolici e laici che da giorni, ormai, domina la scena pubblica italiana.
Il Uolteriano appello è stato preciso: che, insomma, non si giunga ad

una nuova divaricazione tra laici e cattolici

No Vat. No stampa

No vat
Giunta al suo secondo anno, la manifestazione è passata un po’ in sordina. In effetti, non deve essere esattamente facile gestirla dal punto di vista contenutistico, per i media italiani inside.
Sabato a Roma, la seconda edizione della manifestazione No Vat. Un appuntamento autofinanziato e organizzato dal basso, su azione dei movimenti di liberazione di donne, lesbiche, gay e trans. Una sorta di bis del Pride, con le stesse persone e associazioni della manifestazione nazionale dello scorso novembre contro la violenza maschile sulle donne. Solo, questa volta e come lo scorso anno, canalizzata su un target preciso che è il potere della Chiesa nel paese.
Sono inviperiti. Colorati e inviperiti. Provocatori, e in questo segnano la loro autocondanna. Le recenti uscite del Vaticano hanno dato loro materiale a non finire. Perchè la Chiesa sta sferrando un attacco in piena regola. Con tempi e strategie perfettamente scelti e calzanti. Una congiuntura perfetta. Una congiuntura non esattamente spontaneamente prodottasi.