Primarie USA: Quello che i repubblicani pensano

Ne ho parlato spesso negli articoli degli ultimi giorni, la lotta democratica sta completamente spaccando a metà l’opinione pubblica a stelle e strisce, dividendo gli elettori democratici non più tra sostenitori di Obama e di Hillary, quanto tra quelli che pensano che potrebbe vincere Obama e quelli che pensano che alla fine la spunterà la Clinton.

Così dopo una campagna elettorale italiana, dove si sono tartassati gli elettori con tutte le storie sul voto utile e affini, ecco che negli Stati Uniti, senza aver bisogno di suggerimenti dall’alto, hanno compreso quanto un voto possa essere utile. Lo è perchè anche un solo punto percentuale può risultare decisivo nel computo dei delegati.

Questo è il pensiero democratico, naturalmente condizionato dal fatto che la gara è ancora aperta, anzi ancora più aperta, specie dopo il colpaccio, seppur previsto, della Clinton in Pennsylvania che ha ridotto ulteriormente lo svantaggio.

Primarie USA: Everybody Hates Obama

Nella giornata di ieri vi ho illustrato come, nello stato dell’Indiana, Hillary Rodham Clinton si sia presa un bel vantaggio conquistandosi il sostegno di Evin Bayh. Ma come già ieri vi ho annunciato le primarie, il 6 maggio, non si svolgeranno solo ed esclusivamente in Indiana, ma anche in North Carolina.

E come per magia, ecco che dopo il sostegno di Bayh annunciato nella giornata di ieri, arriva oggi il sostegno del governatore del North Carolina, Mike Easley.

Ovviamente un sostegno “a parole” quale può essere definito quello di Mike Easley, non è un punto di certezza assoluta per la Clinton. Però se si considera che a livello locale Mr.Easley detiene la maggior parte dei consensi, ecco che un suo spostamento verso lo schieramento Clinton potrebbe portare dei voti decisivi per la candidata in rosa.

Primarie USA: “Bayh Bayh” Indiana

Il 6 maggio si avvicina. Una data che in Italia tutti ricordano in quanto successiva al 5 maggio (amici nerazzuri ricordate di cosa parlo vero?), mentre negli Stati Uniti è la data che vedrà la prossima sessione di primare in Indiana e in North Carolina.

Così dopo la vittoria in Pennsylvania, ecco che Hillary sta costruendo le basi per la sua vittoria, lo spero proprio, anche in Indiana.

Come spesso accade per delle elezioni a livello nazionale, non è sempre il candidato premier (o alla presidenza del partito come in questo caso) ad avere la maggiore importanza all’interno della campagna elettorale; fondamentali in questo genere di pubblicità sono i candidati locali di maggiore spicco, quali possono essere senatori o ex-governatori.

Primarie USA: Clinton – Obama è “No Holds Barred”

La politica non è l’unico argomento che seguo nella mia vita, ma come potete ben capire, osservando la mia costante presenza sul lato “Primarie made in USA”, sono un ragazzo particolarmente appassionato del mondo d’oltre oceano e, come si può ben comprendere, non solo della politica e della cultura, ma ovviamente anche dello sport.

Lo sport a stelle e strisce è ai miei occhi, qualcosa di fenomenale. Non è facile descriverlo. Un evento sportivo non porta con se la mera competizione agonistica, ma anche tutta una mentalità che vi sta alle spalle che coinvolge lo spettatore dall’inizio alla fine. Secondo me lo sport americano o si ama o si odia.

Ora vi faccio un esempio molto semplice, che vuole essere sia una proposta che allo stesso tempo una mia provocazione. Torniamo indietro di qualche giorno quando ancora non sapevamo che il buon “fantino” avrebbe vinto le elezioni, decidiamo di ritornare a sabato sera, ore 20.30, magari a Torino, dove nello scenario dell’Olimpico si svolgeva Juventus – Milan. E come apri-serata un bel faccia a faccia elettorale tra uno juventino e un milanista, diciamo due persone che erano in viaggio particolarmente in quei giorni, lo juventino “piddino” Veltroni e il milanista per eccellenza, Silvio “The Winner” Berlusconi.

Primarie USA: Le verità nascoste di Hillary

Tutti noi abbiamo dei segreti. Segreti nascosti che a volte preferiamo non tirare fuori, che preferiamo restino dove sono per evitare qualsiasi genere di problema. Rimangono dentro di noi anche se avremmo una gran voglia di tirarli fuori perchè potrebbero compromettere un amico vicino a noi. O magari anche solo un conoscente.

Non preoccupatevi non mi sono trasformato improvvisamente in un maestro zen che ha intenzione di proporvi la sua dottrina di vita. Però se rileggete il concetto di cui sopra e al posto dei due amici, sostituite Hillary Rodham Clinton e Barack Obama (che forse sarebbe meglio definire nemici-amici), otterrete l’attuale situazione democratica.

Le primarie democratiche si stanno portando in questo modo. I due candidati hanno dalla loro dei punti forti che hanno permesso ad entrambi di giungere fino a questo punto ancora appaiati. La Clinton ha dalla sua la “storicità” del partito, ha al suo fianco un uomo che è stato il Democratico per molti anni (chi si scorderà mai le sue legislature? E non parlo solo di politica…). Obama ha dalla sua la freschezza, il volto nuovo, la voglia di esserci in quel posto. Porta entusiasmo a volte un po’istintivo che lo lascia cadere in situazioni poco felici.

Primarie USA: Obama e il popolo delle “small-town”

Il 22 aprile si avvicina. Una giornata fondamentale per la corsa democratica verso la Casa Bianca, perchè sarà l’ennesima tappa delle primarie che decreteranno il candidato democratico alle presidenziali.

I dati attualmente vedono in vantaggio Barack Obama che ha conquistato 1638 delegati contro i 1502 della Clinton. Per poter vincere la nomination saranno necessari 2025 delegati.

E’ancora parecchia la strada da fare, se poi lungo questa strada ci si impegna a favorire anche i propri avversari, il tragitto diviene ulteriormente tortuoso, reso tale dal fondo che si è sconnesso a causa nostra.

Primarie USA: Ecco perchè Hillary non vincerà

Ogni elezione, sia questa politica, amministrativa, regionale o qualsiasi altra, viene sempre accompagnata da una campagna elettorale. Quest’ultima oltre a comportare un’ingente spesa per le tasche del candidato (ma come ad esempio in Italia, le tasche sono quelle dei contribuenti), diviene anche il modo di dare visibilità alla propria persona e alla formazione che si guida.

L’importanza di avere visibilità non si ha solo ed esclusivamente in Real Life, ma anche nella Second Life virtuale. Esempio concreto lo si può vedere dall’articolo che vi suggerisco di leggere sulle politiche italiane che trovate qui, su politicalive, con la doppia intervista tra Roberto Fiore e Flavia D’Angeli.

La perfezione in questo ambiente risulta fondamentale, perchè nello stesso momento non bisogna solo convincere i propri elettori a rinnovare la propria fiducia, ma bisogna anche convincere eventuali indecisi a venire dalla propria parte.

Primarie USA: Gli scheletri nell’armadio di John McCain

Forse non tutti lo sanno, ma la giornata di ieri è stata una data storica. Magari qui in Europa non tutti sanno o forse non tutti ricordano il fatto, ma il 4 aprile di quaranta anni fa a Memphis, Tennesse veniva assassinato Martin Luther King jr.

Per chi dovesse avere un grosso buco di memoria, Martin Luther King è stato un forte sostenitore dei diritti civili. Oltre ad essere stato il più giovane premio Nobel per la pace della storia la sua immagine viene spesso accostata a quella di Gandhi per la sua attività da pacifista.

La sua frase, celeberrima, che noi tutti abbiamo sicuramente sentito almeno una volta è quella che potete leggere proprio qui sotto:

Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: “Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali

Primarie USA: Ad Obama piacciono le “bionde”

Molti di noi, in età adolescenziale, hanno provato per curiosità, per sfizio, per voglia di trasgredire una “bionda”, una sigaretta, una “sizza”, ognuno chiamandola poi un po’ a suo modo.

Tutto questo ovviamente tenendolo allo scuro di tutti i propri familiari, i quali magari pur essendo fumatori accaniti, ci consigliavano di non fumare perchè, con il fumo ovviamente, si rischia di ammalarsi di patologie molto gravi (e li mi chiedevo sempre ma allora perchè voi fumate?).

E’forse un peccato fumare? Sicuramente bisognerebbe chiederlo alla divinità di turno, però di sicuro ognuno è libero di fare ciò che desidera, ma soprattutto senza dover rendere conto a nessuno.

USA: Tempi duri per McCain

La vita per John McCain inizia farsi complicata. Se fino ad ora è stata una corsa completamente in discesa, la strada tra poco potrebbe iniziare a salire e non poco. Per chi non lo sapesse, o non lo ricordasse, John McCain è il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Uscito vincente dalle primarie del suo schieramento, travolgendo e asfaltando la propria concorrenza, ora per McCain si prospetta una gara molto più difficile.

Adesso non si tratta più di battaglia all’interno dello schieramento, ma si tratta dell’ultima battaglia, quella decisiva, quella che vale un posto in “paradiso”. Vincere significherebbe aver vinto la guerra contro i democratici, in queste primarie che già li hanno sconvolti abbastanza.

Poveri democratici. Sono passati in pochi mesi dalle stelle alle stalle. In principio era tutta esaltazione, con due candidati inusuali, un candidato di colore Barack Obama e una donna, tra l’altro abituata agli ambienti della White House, Hillary Clinton. Due candidati che per la loro particolarità avevano rapito l’attenzione di tutti i media mondiali, nonostante fossero avversari in casa. Eppure in principio, forse per questo spirito comune democratico che li univa, la battaglia sembrava dovesse essere corretta.

Vaticano: Il diavolo e l’acqua santa

Dal titolo sembra di imbattersi in una di quelle puntate in bianco e nero di Don Camillo e Peppone. Una saga che ci mostrava quanto fossero cosi vicine, seppur cosi lontane a livello ideologico, due mentalità contrapposte come quella cristiana e quella comunista nella piccola realtà di Brescello.

E quasi in un metaforico paragone quello che accadeva nelle storie romanzate dal Guareschi, ecco giungere a circa metà aprile il viaggio del Papa negli Stati Uniti, la patria del diavolo come la definirebbero in molti oggi. Ma chi meglio del buon presidente degli Stati Uniti potrebbe prendere la funzione di Belzebu? Certo vedere George W.Bush con il vestito da diavolo con la coda e forcone forse ne da un’immagine più esilarante che inquietante, ma forse su certi paragoni è sempre meglio ridere che piangere.

Così dal 15 al 21 aprile il papa Joseph Ratzinger, meglio noto come Benedetto XVI, si recherà nel nuovo mondo, sia per portare la sua parola, sia per discutere nella sala ovale con Bush Jr. riguardo le varie problematiche mondiali, che volente o nolente vedono gli Stati Uniti molto spesso, se non sempre, in primo piano.

Hillary: I will survive, anche all’evasione fiscale

Iwillsurvive

La senatrice Clinton sostiene di essere troppo occupata per divulgare la sua dichiarazione dei redditi ma visto che è stata in grado di finanziare la propria corsa con 5 milioni di dollari di tasca propria, ci sembra molto strano che non abbia ancora ingaggiato un contabile

Risponde così, Barack Obama, alla vittoria della sua nemica.

La Clinton ha vinto nettamente in Ohio, 56% a 42%, in Rhode Island, 58% a 40%, e in Texas. Pensavamo di essercela tolta di… La si dava per dispersa, senza speranza, niente da fare. E invece niente. Anche il nostro Uolter dice che la rimonta è possibile. Mentre Silvio risponde: in caso di pareggio, qui si riandrà alle elezioni. Prospettando un futuro di campagna elettorale perenne, di circolo infinito, voteremo per sempre, per sempre si andrà a votare ciclicamente. Non se ne uscirà più, ed è drammatico e terrificante perchè non se ne può, invece, già più.
Lei, che aveva visto il baratro più nero, la figuraccia abissale, il dover giustificare molto anzi troppo, vede uno spiraglio di luce in Texas. E in Ohio. Il suo giorno di inizio rimonta – ci si prova, insomma – è finalmente arrivato.

Veltroni? Supercalifragilistichespiralidoso!

mary poppins
Veltroni uguale Barack, lo si è già detto, lo si è mille volte ripetuto. Deliziosa la parodia del Pullmann di Veltroni di Viva Radio 2. Iessuiken, Iessuiken. Anche se, insomma, l’omino con la voce del Silvio ceh chiama in radio – il Fioraio delle Libertà, Lo Strozzino della Libertà, L’Immobiliare delle Libertà – è forse impareggiabile. Ma Fiorello è Fiorello.
Walter uguale Barack.

Vi chiedo di aver fiducia. Non solo nella mia capacità di cambiare la politica americana. Vi chiedo di aver fiducia in voi stessi

Dice Barack Obama, nella speranza di diventare il primo afroamericano alla Casa Bianca.

Primarie USA: Oggi è il Judgment Day

Il testa a testa tra i due democratici più famosi al mondo va avanti da mesi. Una rivalità prima partita in sordina con una stima silenziosa ma reciproca evolutasi poi in una lotta a 360 gradi, con affermazioni, critiche, denunce nei confronti dell’avversario. Hillary Clinton e Barack Obama si sono veramente attaccati su tutto, ma per fortuna (o sfortuna) loro oggi è finalmente arrivato il loro Judgment Day, il loro giorno del giudizio.

Oggi, 4 marzo 2008, si svolgeranno in Texas e Ohio le sessioni forse più attese delle primarie USA, con una lotta che nonostante tutto rimane molto serrata. Sono pochi i punti di scarto che dividono i due contendenti, seppur in entrambi gli stati sembra essere in vantaggio Obama con un 47 a 44 in Texas e un 47 a 45 in Ohio. Scarti minimi ovviamente che potrebbero essere benissimo invertiti a favore di Hillary.

Rimane il fatto che queste elezioni siano effettivamente il giorno del giudizio. Perchè molto probabilmente da questa giornata di primarie uscirà il nome del prossimo candidato alla Casa Bianca di parte democratica. Per i repubblicani, giusto per tenere fresca la memoria, John McCain rimane in super vantaggio rispetto ad Huckabee e al “nuovo” candidato Ron Paul. Anche in Texas e in Ohio John McCain gode di un vantaggio non indifferente che lo porterà certamente a conquistare la poltrona repubblicana alle prossime elezioni.