Il Cardinale Camillo Ruini, presidente del Progetto Culturale della Cei, intervenuto nel “Faccia a Faccia” di Radio3, ha detto: “Un mondo senza Dio non è possibile nella realtà. Potrebbe essere possibile nella cultura, nel modo di pensare degli uomini, ma siamo lontanissimi da questo. Quando si ammette Dio ne consegue un certo orientamento per la nostra vita, nel significato della nostra vita e anche nel nostro modo di vedere la realtà tutta”. “Ad esempio – prosegue il Monsignore – se c’è Dio l’umanità non è sola nell’universo. Se non c’è Dio l’umanità è sola nell’universo. Già questo ci dice quanto sia significativo l’ammette o il non ammettere Dio”. Ruini risponde alla domanda sull’esistenza di Dio: “Possiamo rispondere non solo con la ragione. Con l’intelligenza, certo, con la razionalità critica ma anche con la nostra liberta, con le scelte della nostra vita. La questione di Dio assomiglia alla questione dell’uomo. Come la domanda chi sono io, chi sono noi, non è mai una domanda puramente teoretica è una domanda anche pratica, vitale, che riguarda la mia esistenza così è per la questione di Dio perché se Lui c’è o non c’è cambia la prospettiva della mia vita. Allora si affronta questa domanda con l’intelligenza ma anche con tutta la nostra vita. Poi non dimentichiamo che la risposta ci arriva anche attraverso Dio che ci parla”.
Colosseo, Alemanno a Greenpeace: “La prossima volta chiamatemi”
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha raggiunto gli attivisti di Greenpeace al Colosseo, dove in occasione del vertice di Copenaghen, è stato steso uno striscione giallo con su scritto: “Copenaghen, accordo storico adesso”. “Questa è una manifestazione che apprezzo”, ha affermato il sindaco che prima di arrivare al Colosseo, ha partecipato all’iniziativa di Legambiente al Parco dell’Aniene, sempre in coincidenza del vertice di Copenaghen. “La protesta di Greenpeace – ha proseguito Alemanno – oltre che spettacolare è molto significativa per creare un clima: la conferenza di Copenaghen non può riguardare solo chi partecipa, governi e istituzioni, ma deve essere accompagnata da un grande consenso di opinione pubblica. Anche perché – ha continuato – una parte importante del cambiamento ambientale deve venire spontaneamente dal comportamento individuale di ogni persona”. Alemanno, uscito dal Colosseo, ha parlato con Giuseppe Onufri direttore esecutivo Greenpeace Italia. Scherzando, il sindaco gli ha detto: “Se avessi saputo del blitz, avrei partecipato anche io “. Pronta la risposta ironica di Onufri: “Ma le nostre azioni sono segrete…”. E Alemanno: “io so mantenere il riserbo. La prossima volta chiamatemi, ci sarò”. Il sindaco, sollecitato dai cronisti, ha ribadito la sua idea sulla Conferenza di Copenaghen: “Credo che il governo italiano, come noi stiamo cercando di fare per Roma, debba essere all’avanguardia e spingere perché a Copenaghen ci sia un accorso storico impegnativo per tutti”.
Terremoto Abruzzo, Bertolaso: “Farò nomi e cognomi di imprese in ritardo”
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, a margine della presentazione di un rapporto che il Dipartimento da lui guidato e realizzato con Legambiente sul rischio idrogeologico, bacchetta le imprese in ritardo nella ricostruzione del dopo-terremoto in Abruzzo: “Ci sono dei ritardi che segnalerò con il nome e il cognome delle imprese che non hanno rispettato gli impegni. “A me – continua il capo della Protezione civile, – non fa mai sconti nessuno, ed è giusto che sia così, non vedo perchè dovrei farli io”. “La ricostruzione – spiega Bertolaso – va avanti molto bene: sulle case antisismiche, fiore all’occhiello e nostro obiettivo principale, non abbiamo sgarrato di un secondo, anzi in alcuni casi siamo anche in anticipo”.
Arresto Arzu, tornato a casa per vedere figlio
Raffele Arzu, latitante dal 2002 e arrestato ieri sera nell’Ogliastra a Taluna, era tornato a casa per riabbracciare il figlio di sette mesi. L’uomo era considerato il malvivente più esperto nell’assalto ai furgoni portavalori. Poche settimane fa, il cugino Sergio Arzu, altro componente della banda, si era costituito. Anche Raffaele si sarebbe voluto consegnare alla Giustizia per evitare di essere accusato di reati secondo lui mai commessi.
Iraq, le elezioni programmate per il 7 marzo
Le elezioni parlamentari irachene sono programmate per il 7 marzo e non il 6 come annunciato ieri. Secondo quanto riporta l’agenzia “stamp Aswat al Iraq”, la decisione è stata presa dai tre membri del Consiglio di presidenza dell’Iraq, i quali non hanno reso noto i motivi dello slittamento. Le elezioni, inizialmente previste per il 18 gennaio, subiscono così un altro rinvio, dopo la discussione sulla ripartizione dei seggi che aveva ritardato l’approvazione definitiva della legge elettorale rinviando anche la data della consultazione.
Islam, Calderoli: “No ai minareti porta voti da sinistra”
Il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha dichiarato in un’intervista a Libero: “Ha visto il sondaggio sui minareti? Anche nell’elettorato di sinistra c’è la maggioranza che non li vuole. Noi ringraziamo. Significa che aumenteremo ancora i voti”. Calderoli chiede il
coinvolgimento dei cittadini quando si deve decidere se realizzare una moschea. Non è un problema di minareto: è molto importante avere la possibilità di un referendum consultivo o propositivo come in Svizzera
ha spiegato – “per dare la possibilità ai cittadini, su temi importanti e che coinvolgono anche la coscienza, di dare un indirizzo al Parlamento”. Calderoni ha risposto “l’immigrazione va bene dove sta” alla proposta del finiano Carmelo Briguglio di creare un ministero per l’immigrazione togliendo la materia dalle competenze del Viminale. Riguardo alla polemica sull’arcivescovo di Milano, il ministro leghista non fa retromarcia: “Se fossi pentito avrei chiesto scusa. Ho il massimo rispetto per il cardinale Tettamanzi, ma non condivido il suo pensiero politico”.
M.O., Barghouthi: “Abu Mazen ha sbagliato a fidarsi di Usa e Israele”
Il leader di al-Fatah in Cisgiordania, Marwan Barghouthi, nel corso di un’intervista rilasciata al giornale saudita “al-Watan” tramite il suo legale ha affermato: “L’errore di Abu Mazen è stato quello di fidarsi delle promesse degli americani e degli israeliani”. “Abu Mazen ha sbagliato a basarsi unicamente sulla politica delle trattative con Israele – ha continuato Barghouthi – e ha sbagliato anche quando ha perso il potere nella Striscia di Gaza. Nonostante tutto ha ottenuto buoni risultati nel processo di riforma democratica dell’Anp e nel porre fine all’anarchia in Cisgiordania”. Secondo il leader di al-Fatah, “per il futuro l’unica cosa da fare è attivarsi subito per porre fine alla divisione tra i palestinesi realizzando il processo di riconciliazione nazionale”. “Bisogna poi ottenere dall’Onu – ha aggiunto – il riconoscimento dello stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est capitale entro i confini del 1967”. Per Barghouthi, “il fallimento sta nel fatto che l’Autorità palestinese era solo un mezzo e non un fine per noi”. “Doveva, infatti, esistere – ha spiegato – per un periodo limitato di cinque anni in attesa di avere lo stato palestinese. Invece andiamo avanti da 15 anni e non abbiamo autorità su niente, nemmeno sulla Muqata. Questo perché gli israeliani non fanno la loro parte nel processo di pace”. Barghouthi non risparmia neanche il presidente americano Barack Obama. “Quando è stato eletto e ha tenuto il suo discorso al Cairo c’era grosso ottimismo nel mondo – ha chiosato – ora invece, a un anno dalla sua elezione, abbiamo visto che non ha fatto nulla, ma al contrario ha fatto marcia indietro su molti punti. Tuttavia, è ancora possibile imporre a Israele la nascita di uno stato palestinese indipendente”.
Usa, documenti sulla sicurezza su internet
Sono finiti per errore su internet i segreti e dettagli sulle procedure di controllo dei passeggeri e sul funzionamento dei metal detector negli aeroporti americani, incluse misure avviate dopo l’11 settembre. Come reso noto da un articolo del Washington Post nella primavera passata i funzionari della Transport Security Administration (Tsa), l’agenzia che si occupa della sicurezza nei trasporti Usa, hanno messo per sbaglio su internet, i documenti segreti su un sito per i contratti federali. Più di 90 pagine di dettagli sulle procedure di screening di passeggeri e bagagli, comprese informazioni sul funzionamento dei raggi X, metal detector e rilevatore di esplosivi. C’è dell’altro: i documenti segreti contenevano anche le immagini delle credenziali utilizzate da deputati americani, membri della Cia, marescialli dell’aeronautica e una lista di 12 Paesi (tra cui Cuba, Iran, Afghanistan e Iraq), i cui cittadini devono essere sottoposti a misure di sicurezza più rigide. I funzionari del Tsa, su sollecitazione del Post, hanno ammesso l’errore e l’agenzia ha annunciato di aver avviato un’inchiesta interna. Per Stewart A. Baker, ex vice segretario del dipartimento della sicurezza interna, l’errore “aumenta il rischio che i terroristi possano raggirare i sistemi di sicurezza”, mentre per un altro ex funzionario del dipartimento “documenti del genere hanno un’ampia diffusione all’interno della comunità dei trasporti aerei”.
Napolitano e Bertone difendono Tettamanzi dalla Lega
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, difendono il cardinale Tettamanzi, accusato dalla Lega per i suoi richiami ai doveri di solidarietà nei confronti degli immigrati. Dopo un colloquio con Giorgio Napolitano alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, Tarcisio Bertone ha affermato che la Chiesa chiede “il rispetto della verità anche per l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi”, paragonato da “La Padania” a un imam e dal ministro Roberto Calderoli a un “prete mafioso”.
Draghi: “Preoccupa debito pubblico e privato”
Il governatore della Banca d’Italia e presidente dell’Fsb, Mario Draghi, lancia l’allarme sull’ “impressionante massa di debito pubblico e privato” in scadenza nel mondo, che potrebbe portare con sé un aumento dei tassi di interesse. Dalla conferenza sul “futuro della finanza” organizzata dal Wall Street Journal, Draghi ribadisce che se pur “la situazione è migliore rispetto a quella di alcuni mesi fa”, bisogna agire in fretta per evitare l’eventualità di un aumento dei tassi di interesse.
La Finanziaria verso la fiducia alla Camera, per il PD sarà battaglia
La Finanziaria verso la fiducia: inizia questo pomeriggio l’esame alla Camera e l’eventualità di modifiche è da considerarsi quasi impossibile. Il governo è sempre più intenzionato a chiedere la fiducia. Il viceministro del Tesoro, Giuseppe Vegas, afferma che il testo “è equilibrato” ed è da escludere ogni possibilità di cambiamento. L’opposizione chiede all’Esecutivo un “confronto”. Nell’eventualità di una risposta negativa, il Partito Democratico garantisce che “sarà battaglia”.
Annozero, la fiction sul caso Mills
Una fiction per ricostruire una vicenda che tanto ha fatto parlare, e che ancora farà discutere. Vicenda che il programma di Michele Santoro ha sempre seguito a suo modo. E ora è online, sul sito di Annozero, la terza parte della fiction sul caso Mills. Giovedì scorso non è andata in onda per questioni di tempo, spiegano dal programma, ma è ora a disposizione su internet. Su www.annozero.rai.it trovate tutti gli altri servizi.
Il titolo è “Televisioni”, e riporta le ricostruzioni proposte dall’avvocato David Mills sul ruolo che hanno avuto le società offshore di Mediaset nel controllo di Tele +.
Ballarò: mafia, giustizia e scontro politico
Sembra domenica, e invece è martedì. E poiché è proprio martedì, l’appuntamento di stasera è, come sempre, alle 21.10 con Ballarò. Al centro del dibattito mafia, giustizia e scontro politico.
Perché questi sono i tempi moderni italiani, tra rivelazioni di pentiti e accuse di mafia. E la giustizia, grande tema sul quale ci si scontra ormai da giorni: sia all’interno della compagine di maggioranza che nella poco vigorosa opposizione. La domanda è delicata: può un Paese in crisi essere governato in questo clima?
Gli ospiti di stasera di Giovanni Floris saranno: il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il leader di Alleanza per l’Italia Francesco Rutelli, il ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla, il senatore del PD Ignazio Marino, l’economista Tito Boeri, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli.
E chissà chi si turberà stasera per la copertina satirica di Maurizio Crozza, che come ogni settimana aprirà la puntata.
Farsi gli affari propri
Dall’estero sono in molti a suggerire. Venerdì scorso un editoriale dell’Economist, dalla Gran Bretagna, suggeriva a Silvio Berlusconi di dimettersi. Oggi a dare lo stesso suggerimento è il Financial Times: Silvio Berlusconi, scrive, non può governare l’Italia. Lo scrivono in un commento non firmato nella pagina degli editoriali: quindi voce della direzione del quotidiano della City. Il presidente del consiglio italiano, ad oggi, è rimasto in forze nonostante molti avvenimenti accadessero intorno a lui. Ma le cose adesso, finalmente, stanno diventando serie per il Cavaliere.
Ma se il premier, l’appariscente primo ministro italiano (sic!) è, per il Financial Times, sotto assedio (pentiti di mafia, piazze, la richiesta di divorzio della moglie. E le parole di Gianfranco Fini.