Fini dall’Annunziata a In mezz’ora

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Dopo la rottura, il presidente della Camera ha mantenuto una fondamentale “consegna del silenzio”. Silenzio che verrà rotto tra pochi minuti, questo pomeriggio quando sarà ospite su RaiTre nella trasmissione di Lucia Annunziata In mezz’ora. In onda oggi, domenica 25 aprile 2010, alle 14.30: un appuntamento interessante. Trenta minuti di faccia a faccia.

L’agenda del presidente della Camera prevede poi la partecipazione, martedì sera, a Ballarò.

Vendola a Che Tempo Che Fa

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Oggi, domenica 25 aprile – Festa della Liberazione – Nichi Vendola, neo-rieletto governatore della Regione Puglia, sarà ospite della trasmissione di Rai 3 “Che Tempo che Fa”. La puntata andrà ìin onda alle 20.10 e sarà come sempre condotta da Fabio Fazio, in concomitanza con la partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 aprile a Milano, organizzata dall’Associazione Nazionale Partigiani.

Report, focus sulla spesa sociale

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Report andrà in onda stasera, domenica 25 aprile, come sempre alle 21.30 su Rai Tre. Il titolo della puntata è “Il futuro è passato”, firmata da Michele Buono e Piero Riccardi.

Ecco la Sinossi:

A cosa serve la spesa sociale? Il welfare è solo uno dei tanti costi del bilancio dello Stato? E le pensioni, davvero si sta spendendo troppo e i conti sono fuori controllo? Uno dei motivi certi di preoccupazione per la spesa pensionistica è l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della vita media dei cittadini nei paesi sviluppati. E’ il dato di fatto da cui partono alcuni, per affermare che l’unica soluzione possibile è diminuire le pensioni e dire ai cittadini che ognuno si arrangi da sè, magari affidandosi a fondi, banche e assicurazioni che investono la pensione nei mercati azionari. Report si pone a semplice domanda: così stanno effettivammente le cose?

Berlusconi vs Fini, lo show rimbalza in Rete

La Rete, si sa, è fatta così. Non dimentica, ma rielabora. Possibilmente con ironia. E non poteva smentirsi in occasione di uno show così ghiotto come quello andato in onda in diretta due giorni fa della “rottura” tra i due co-fondatori del Pdl, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente del Consigio, Silvio Berlusconi.

That’s the way it is: un “divorzio all’italiana”.

Se Berlusconi attacca Fini

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Da Meltilparaben oggi il Generatore automatico di attacchi di Berlusconi a Fini.
Un esempio?

Allora, Gianfranco, parliamoci chiaro: sono venuto da te martedì, e davanti a Belfagor mi hai detto: punto primo, mi sono pentito di avere collaborato a fondare gli X-Men; punto secondo: voglio fare un gruppo teatrale diviso. Queste cose diciamocele tra noi, facciamo le sfide a chi rutta più forte, ma tu alle sfide a chi rutta più forte non hai mai voluto partecipare, visto che non hai partecipato nemmeno, per essere super partes, all’escursione a Vitinia col pranzo al sacco! Se vuoi fare queste inalazioni ti accogliamo a pecorina: ma le fai da uomo politico nel partito e non da Presidente dell’Agenzia delle Entrate!

Buon divertimento.

Save private Bocchino

Alessandra Mussolini, nella puntata del Fatto del Giorno di oggi, il 23 Aprile 2010, dice: “Bocchino con quel cognome…. Con quel cognome…. dovrebbe essere più prudente”. Ma ha anche detto, nei giorni scorsi: L’unico uccello a cui sparerei è quello di Bocchino.

Quello che è accaduto ieri è noto. Continuerà a rimbalzare in Rete per molto tempo. Nel frattempo, secondo quanto sostiene Il Fatto Quotidiano oggi in edicola, la rottura potrebbe cominciare a concretizzarsi a partire dal gruppo del Pdl alla Camera. Qui, il “soldato” Italo Bocchino è vicepresidente del gruppo, sarebbe in corso una raccolta firme per la sua cacciata. Bocchino è reo, nelle parole di ieri di Silvio Berlusconi, di “avere esposto il partito al pubblico ludibrio”. Si riferisce, a livello macroscopico, a questo. Salvate, dunque, il soldato Bocchino? Grazie a Francesco per il titolo.

Il Corriere in sciopero

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Come avrete notato, il sito del Corriere della Sera oggi non è stato nè sarà aggiornato per lo sciopero dei giornalisti del Corriere della Sera. Il giornale non uscirà domani, mercoledì 21 aprile.

Qui trovate le ragioni dello sciopero.

L’assemblea della Redazione è arrivata ad approvare questa estrema misura di protesta unitamente ad un pacchetto di sei giorni di sciopero a causa del progressivo deterioramento dei rapporti con la direzione del giornale. I redattori del Corriere hanno affrontato la crisi economica che coinvolge anche la nostra testata accettando sacrifici economici e tagli agli organici. La trattativa (senza scioperi) si è conclusa con un accordo tra Cdr e Rcs Quotidiani, approvato a larghissima maggioranza con un referendum redazionale e ratificato al Ministero del lavoro, che tiene fermo il principio della libera scelta dei singoli. Un principio che appartiene da quasi mezzo secolo alle prassi e alle norme interne del Corriere e aumenta, in questo giornale, le difese dei redattori dalle pressioni del potere economico e politico…

Scontro Pdl, Fini: “Berlusconi accetti, non starò zitto”

fini-lodo alfanoLa fase del 70 a 30 è finita. Mi auguro che Berlusconi accetti che esista un dissenso interno nel Pdl”. Non usa mezzi termini il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ai parlamentari ex An riuniti nella Sala Tatarella a Montecitorio, aggiunge: “io non ho intenzione di togliere il disturbo né di stare zitto”.

Lite Pdl in tv. Fini chiama Lupi

Per chi si fosse perso la puntata de L’ultima parola – il programma di Paragone che con la lite furiosa in diretta tv ha portato a casa un bel “botto” in termini di notorietà – la vicenda scatenante è nel video di YouTube postato. Una “furiosa”, “rumorosa”, esplicita lite in diretta televisiva tra il vice-presidente della Camera, Maurizio Lupi, forzista, e Italo Bocchino e Adolfo Urso, finiani. Qui un resoconto. Oggi Gianfranco Fini ha contattato Maurizio Lupi per capire cosa fosse successo. Un gesto che, ad alcuni, è parso un dietro-front rispetto alle tensioni dei giorni scorsi e alla spaccatura nel Pdl, con scenari di ammutinamento reiterati e più o meno vicini di Fini e dei finiani. Feltri non aveva esitato a definire l’atteggiamento del presidente della Camera “il ruggito del coniglio”.

Emergency: tre cooperanti domani in Italia

FarnesinaI tre cooperanti di Emergency rientreranno in Italia domani con un volo commerciale. Ad accompagnarli ci sarà l’inviato del ministro Frattini per l’Afghanistan, Massimo Iannucci. L’ha annunciato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari.

Mediaset: i giudici, atti alla Consulta

mediasetLa Consulta ha ricevuto dalla prima sezione penale del Tribunale di Milano gli atti del processo per i diritti televisivi di Mediaset. Secondo i giudici la nuova legge sul legittimo impedimento viola l’articolo 138 della Costituzione in quanto la norma “introduce una prerogativa diretta a tutelare non il diritto di difesa ma la carica istituzionale”. Tale articolo è quello che regola la revisione delle leggi costituzionali. I giudici, inoltre, hanno ritenuto che la legge non  doveva essere approvata con l’iter ordinario, ma seguendo l’iter costituzionale.

Con la stessa motivazione i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, venerdì scorso, avevano trasmesso alla Consulta degli atti nell’ambito del processo per la vicenda Mills, nella quale il premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari.

Liberi i tre di Emergency

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Sono liberi. Lo comunica una nota ufficiale del ministero degli Esteri e di Franco Frattini. Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli Bonaiuti, spiega l’ong sul suo sito, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti. Per Gino Strada un grande sollievo.

Report, alla scoperta dell’Ue

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Anche questa sera appuntamento con Report, alle 21.30 su Rai Tre. La puntata di oggi si intitola ”L’Unione non fa la forza” di Stefania Rimini. Leggiamo allora la sinossi dell’appuntamento odierno con Milena Gabanelli e i suoi.

Ora come ora in Europa c’è in comune solo la moneta e da sola non basta. L’euro era il primo passo, ma poi ne abbiamo fatti altri? In politica estera quando è ora di negoziare per frenare le emissioni di gas serra degli Indiani o per garantire l’approvvigionamento di gas dai Russi, l’Italia va avanti da sola, la Francia va da sola, la Germania va da sola. Ogni stato gioca per conto suo, fuori e dentro casa e i 500 milioni di cittadini europei rimangono una massa amorfa che non fa paura a nessuno. Le imprese e i cittadini hanno anche a che fare con 27 sistemi giuridici diversi per la stessa transazione e allora possiamo definire l’Europa mercato unico? E? possibile che ciò che è reato in Francia, in Italia non lo sia? Il bilancio dellUnione è di 116 miliardi all’anno, ma quasi metà se ne va in sussidi agricoli.