Pronto?
Salve, le passo il signor XX
Chi????
Glielo passo
(Vabbè, facciamo finta di aver capito)…
Sì grazie
(e nel mentre con Google, nome + cognome e quanto meno abbiamo capito l’azienda).
Abbiamo ricevuto il suo curriculum. E’ vastissimo. Ma scusi, perchè me lo ha mandato?
(Trattasi di agenzia di comunicazione, nè. Non è che l’ho mandato ad un istituto di ricerca in fisica quantistica. No. Scienze della comunicazione. Agenzia di comunicazione. Insomma, vagamente c’azzeccano…)
Ehm
Vabbè, comunque, lei dove sta? Milano… Roma… Dove sta?
Roma
E non ho capito, si trasferirebbe in Sicilia?
(Trattasi di azienda sicula)
Come, scusi?
Perchè mi ha mandato il curriculum, si trasferirebbe in Sicilia?
(Tono quasi scocciato). Ripresa dall’assurdità beckettiana della faccenda – dal suo susseguirsi logico – rispondo con la mia, forse assurda, logica:
Beh, le ho mandato il cv, e sono eventualmente disposta a spostarmi. Se c’è una ragione, mi sposto certamente e c’è tutta la mia disponibilità, se non c’è la ragione, no
Va bene grazie le faremo sapere, buongiorno
Gentile Angela, grazie per averci mandato il tuo curriculum. Esperienza radiofonica invece è un requisito per un’eventuale possibilità di collaborazione con i nostri network. Cordiali saluti
Grazie dell’attenzione ma non siamo interessati
Mi direte che sono cattiva, perchè già è tanto che costui abbia speso due minuti per scrivere le suddette parole. Ma io ho pensato solo: e che d’è? Mica ti stavo vendendo un’aspirapolvere…