Mirabello, Fini: “Il PdL non c’è più. Berlusconi come il peggior stalinista: fedeli a elettori, ripartire da etica e onestà”

LE DICHIARAZIONI
Roberto Maroni, Ministro dell’Interno: “Governo, oggi si decide”
Angelino Alfano, Ministro della Giustizia: “Processo breve sottratto dai punti programmatici”
Italo Bocchino, portavoce Futuro e Libertà: “Qui invocano un nuovo partito”. “Fini inaggirabile”. “E’ il popolo di un leader, Fini”
Gianfranco Fini (a pranzo con i deputati Fli): “Siate granitici e utilizzate una lingua sola”. “Rispetteremo il patto con gli elettori”
Carmelo Briguglio (Fli): “Nuovo partito quando lo dirà Fini”
Francesco Storace, La Destra: “Montecarlo, Fini chiarisca”

LE PREMESSE
Alle 18 di domenica 5 settembre Gianfranco Fini prende la parola da Mirabello (Fe) nel corso della Festa del Tricolore. L’attesa per le parole del leader di Futuro e Libertà (gruppo parlamentare creato dai dissidenti del PdL) cresce con il passare dei minuti anche perchè – da ciò che dirà il Presidente della Camera – sarà poi possibile ricomporre i tasselli e capire. In primo luogo, se l’Esecutivo attuale ha margini per proseguire il lavoro iniziato lo scorso aprile 2008.

Delle divergenze tra Fini e Silvio Berlusconi (ma anche tra i finiani e i berlusconiani) si è detto abbondantemente: un rapporto che si è incrinato con il passare dei mesi e che ha avuto l’apice negativo nella decisione assunta dall’Ufficio di presidenza del Popolo delle Libertà lo scorso 29 luglio, quando Italo Bocchino, Fabio Granata e Carmelo Briguglio vennero deferiti al collegio dei probiviri e le posizioni di Gianfranco Fini dichiarate di fatto incompatibili con i principi ispiratori del Pdl.

Nella conferenza stampa del giorno dopo, Fini sfidò a muso duro gli artefici di quella decisione sostenendo: “In 2 ore sono stato espulso dal partito che ho contribuito a fondare…Nessuno mi ha permesso di difendermi“. Sono succeduti giorni di scontri e polemiche vissute in primo luogo sulle pagine dei giornali, dove non è mancato il tentativo di screditare la terza carica istituzionale attraverso una campagna mediatica volta a colpirne l’inataccabilità morale ed etica (vedi caso Tulliani-Montecarlo) e nei quali le parti hanno delineato in maniera sempre più evidente le proprie differenze.

Però: nè il PdL nè Fli hanno intenzione di rompere l’allenaza sottoscritta in sede elettorale senza motivo concreto, comprensibile e spendibile (tradotto: senza che sia l’altra delle due parti a causarne oggettivamente la rottura). Si sta discutendo da tempo sulla opportunità di consentire al Governo di completare il mandato attraverso la sottoscrizione di punti programmatici (cinque) da condividere: riforma tributaria e federalismo fiscale, sicurezza, immigrazione, rilancio del Sud e giustizia.

A tenere distanti le parti, il tentativo del PdL di inserire nel novero delle cose da fare anche la cosiddetta legge sul “processo breve”: i finiani non l’avrebbero avvallata, pareva motivo di rottura annunciata e invece. Solito colpo a effetto di Berlusconi a scombussolare i piani: a poco più di 24 ore dall’intervento di Fini, il Premier cancella dall’elenco proprio il processo breve. Non rientrerà nei punti di programma: “Adesso la rottura sarà solo colpa sua: questa Fini non se l’aspettava proprio eh?“, avrebbe confidato Berlusconi ai più fidati. Non c’è che attendere, a questo punto, la replica di Fini.

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LA DIRETTA
Ore 15.00:
Roberto Maroni, ministro dell’Interno, a proposito del discorso di Gianfranco Fini a Mirabello: “Attendiamo fiduciosi quello che succederà oggi, perchè da ciò dipende probabilmente il futuro del governo e della maggioranza“.
Ore 15.20. Angelino Alfano, ministro della Giustizia, ribadisce: “Sottraendo il processo breve dai punti programmatici, il premier si è chiamato fuori e si è sottratto a un linciaggio strumentale e mediatico da parte della sinistra. Il processo breve non farà parte della mozione parlamentare così come richiesto dal premier“.
Ore 16.00. Cresce l’attesa per l’intervento di Fini: Mirabello è gremito e si stringe intorno al Presidente della Camera. Italo Bocchino interpreta la volontà dei presenti con un: “Qui tutti invocano un nuovo partito. C’è una classe dirigente, c’è un popolo, tutti gli elementi per far capire che Gianfranco è inaggirabile per il futuro della politica italiana“. Indiscrezioni sul pranzo tra Gianfranco Fini e i deputati Fli vogliono il Presidente della Camera convinto: “Si voti la fiducia al Governo in Parlamento ma ciascuno di voi sia granitico nel sostenere la posizione univoca“.
Ore 17.00. Carmnelo Briguglio (Fli) a Sky Tg24: “Abbiamo un arcipelago finiano che fa politica. Se e quando nascerà un partito con questo nome, una sorte di battesimo, lo dirà Fini“.
Ore 17.18. Gianfranco Fini ai suoi prima dell’intervento ufficiale: “Non dobbiamo fare dichiarazioni che diano l’impressione di divisioni tra di noi che non ci sono. Rispetteremo il patto con gli elettori nonostante ci abbiano buttato fuori dal Pdl. E agli elettori spiegheremo cosa è successo“.
17.30. Arriva Mirko Tremaglia, l’84enne si è politicamente schierato con Fini.
17.38. In concomitanza alla Festa del Tricolore, questa sera si svolge il momento di chiusura della festa de La Destra (Ponte Buggianese, Pistoia). Francesco Storace, in attesa di ascoltarne l’intervento, ricorda a Fini i ldovere di chiarire rispetto alla vicenda della casa di Montecarlo: “Ha il dovere di rispondere: perché quella donazione va a finire nella disponibilità di chi sappiamo?“.
17.48. Tra i presenti, anche Elisabetta Tulliani, moglie di Gianfranco Fini.
18.10. Intanto, Mirabello è gremito di simpatizzanti. Bocchino torna a parlare: “E’ il popolo di un leader, Gianfranco Fini“.
18.14. Arriva Gianfranco Fini, l’applauso dei militanti è tutto per il Presidente della Camera. Il battimani diventa un’ovazione “irrefrenabile” non appena Fini sale sul palco.
18.35. L’intervento di Gianfranco Fini: “Oggi Mirabello è la capitale della politica italiana. C’è un popolo che ha necessità di partecipare. Spero che questa piazza che mi dà forza, viste le difficoltà davanti a cui ci troviamo, possa essere l’occasione per dare un contributo di chiarezza su quello che è accaduto e quel che accadrà”.
“La mia estromissione dal partito che avevo contribuito a fondare è avvenuta con atto illiberale, autoritario, che non ha nulla a che spartire con il pluralismo richiesto a un partito liberale
“.
“E’ iniziato tutto il 29 luglio: l’ufficio politico del Pdl, in mia assenza, mi ha espulso dal partito che avevo contribuito a creare insieme alla comunità della destra italiana. Hanno detto che ero “contro i principi ispiratori del Pdl”. Gli italiani lo sanno: non c’è stata scissione, o fuoriuscita ma, di fatto, la mia estromissione dal Pdl senza il minimo pluralismo: atto ispirato dal libro nero del comunismo e non da Berlusconi, degno del peggiore stalinismo: fatto per annullare ogni tipo di diversità
“.
Non siamo contro il Governo: ha ben operato contro la crisi finanziaria ma poteva risparmiarsi i tagli lineari alla spesa evitando così due casi clamorosi di dissenso: delle forze di polizia e dei precari della scuola, protesta sacrosanta“.
E’ arrivato il momento di dar vita a riforme che portino a un nuovo patto tra capitale e lavoro per mettere i produttori di ricchezza dalla stessa parte della barricata dei lavoratori“.
Il garantismo è un principio sacro, ma non può diventare impunità permanente. E’ disfattismo dire che la magistratura italiana è un caposaldo della nostra democrazia?“.
Occorre rispetto per le Istituzioni: governare non può mai significare in alcun modo comandare ma comprendere le ragioni altrui e garantire equilibrio tra i poteri“.
Da ex ministro degli Esteri conosco la realpolitik e le ragioni di buon vicinato. Ma ciò non può portare a una genuflessione da parte di chi non può in alcun modo ergersi a maestro o punto di riferimento (Gheddafi, ndr)“.
Appiattimento sulle posizioni della Lega Nord, partito regionale, non ha motivo di essere“.
Grati a Berlusconi, senza ironia, per quanto fatto soprattutto nel 1994 ma la gratitudine non può significare che indicare una strada diversa significa incorrere in lesa maestà:on c’è un popolo di sudditi ma di cittadini. Contesto a Berlusconi l’attitudine a comandare come in una azienda, non la sua leadership“.
I telegiornali sembrano fotocopie dei fogli d’ordine del Pdl: poche ma nobili eccezioni“.
Futuro e Libertà è lo spirito autentico del sogno Pdl: chi pensa sia Alleanza Nazionale in sedicesimo non ha capito nulla“.
Il popolo della Libertà non c’è più. Futuro e libertà non può rientrare in ciò che non c’e più. O si ricostruisce, o il Pdl appartiene a una bella pagina che non si è concretizzata: ora c’è un’estensione di Forza Italia“.
Non ci facciamo intimidire: andremo avanti senza paura rispetto a quello che è stato il metodo Boffo messo in campo da alcuni giornali che dovrebbero essere il biglietto da visita del partito dell’amore“.
Attacchi infami contro la mia famiglia. Ho fiducia nella magistratura e aspettiamo che stabilisca ogni responsabilità“.
Sostegno al Governo sui 5 punti programmatici ma chiederemo, e non dovrà esserci negato, di discutere il modo in cui si traducono in realtà i titoli delle riforme“.
Avventurismo politico minacciare le elezioni un giorno sì e l’altro pure: si sappiano trovare compromessi. Il fallimento di questa legislatura sarebbe di tutti: mio ma anche di Silvio Berlusconi. E lui ne è cosciente. Perché dopo una fiducia così ampia, il primo dovere non è mettere alla porta chi non gli è troppo simpatico, ma governare. Sono convinto che il patto di legislatura può garantire la legislatura e questo lo sa anche un leader popolare come Bossi“.
Unico federalismo possibile è quello fatto nell’interesse di tutta l’Italia: solo chi non conosce la storia, oltrechè la geografia, può pensare che la Padania possa esistere davvero…“.
Non sarò mai contrario al lodo Alfano o al legittimo impedimento perchè Berlusconi ha il diritto di governare senza che una parte della magistratura lo possa mettere fuorigioco. Ma quel simpatico dottor ‘Stranamore’ dell’onorevole Ghedini non deve trovare una soluzione purché sia. Si lavori non a una legge ad personam, ma per una legge, come in altri paesi d’Europa, a tutela della figura del capo del governo. Non cancellazione ma sospensione dei processi“.
Vergognoso che ci sia la lista prendere o lasciare: faccio mea culpa perchè la sovranità popolare significa che le elettrici e gli elettori devono avere il diritto di scegliere i loro parlamentari“.
In quale altro Paese manca un ministro dello Sviluppo economico?“.
Sul mondo dei giovani non si può risparmiare. Occorrono sacrifici per tutelare i nostri figli. In Italia un ragazzo su 4 è disoccupato e mi fa piangere il cuore: sì alla flessibilità, ma no alla precarietà. Serve un quoziente familiare per far sì che chi ha figli o anziani a carico abbia un carico fiscale minore”.
“Cerchiamo di fare le riforme coinvolgendo l’opposizione
“.
Italia che lavora è componente onesta: dell’etica che un padre insegna a un figlio, del senso del dovere, di appartenza e civico. Essere servitori dello Stato deve essere un motivo d’onore, significa servire il nostro popolo e la nostra patria“.
FINE

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