In Italia è emergenza corruzione

Giancarlo Galan

La corruzione e gli scandali di tangenti che concernono i politici continuano a fare scalpore in Italia. In questo periodo si parla di emergenza corruzione dopo il caso Expò e il caso Mose. La corruzione e le tangenti per il Mose riguardano politici di entrami gli schieramenti principali, dal sindaco Pd di venezia Orsoni all’ex governatore di Forza Italia del veneto Galan. Il Movimento 5 Stelle rialza la testa dopo la sconfitta elettorale affermando che il sistema è marcio senza differenza tra centrodestra e centrosinistra.

 

Quello che emerge dal caso Mose è una sorta di organizzazione politica e imprenditoriale che concepisce le grandi opere proprio per fare emergere delle tangenti. Come dire, le opere sono pensate prima per i guadagni che si possono avere in modo illegale e poi per l’utilità sociale. E se nel caso Expò le tangenti hanno toccato vecchi personaggi implicati con tangentopoli e che sembra abbiano operato in modo più personale, il nuovo scandalo sembra concernere il sistema dei partiti e dei gruppi di potere imprenditoriali che con questi hanno fatto affari.

L’ultima novità rispetto alle tangenti per il Mose è che dai particolari dell’inchiesta emergono nuove indiscrezioni che sono state riportate dalla stampa e che riguardano il possibile coinvolgimento dell’ex ministro Tremonti. Su “La Repubblica” si legge che l’ex segretaria di Galan avrebbe parlato di Tremonti come destinatario di una tangente da 500 mila euro. Sul “Messaggero” si legge invece che lo scorso anno sarebbero stati sequestrati dei documenti al commercialista di Galan che concernono compravendite di alcune società in Indonesia per 50 milioni di dollari.