Guerra civile in Egitto, FOTO: esercito in strada, almeno 20 morti

Foto: AP/LaPresse

Continua a divampare in Egitto la protesta contro il presidente Mubarak, e, nonostante l’ intervento dell’ esercito, i dimostranti continuano ad occupare strade e piazze delle principali città, e, secondo quanto avrebbe riferito la tv di stato, avrebbero assaltato il ministero degli Esteri. La stessa tv di stato ha annunciato l’ inizio del coprifuoco, che sarà in vigore fino alle 8 di domani mattina, ed è stato esteso a tutto il Paese. Ci sarebbero inoltre almeno una ventina di vittime, mentre i feriti sarebbero oltre mille, e 400 persone sarebbero state tratte in arresto.

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Il presidente Husni Mubarak dovrebbe tenere un discorso alla nazione. I manifestanti, comunque, sembrano per ora ignorare il coprifuoco, sia al Cairo, dove hanno assaltato anche la sede della televisione nazionale,sia a Suez, dove alcuni sarebbero saliti sui blindati dell’ esercito, e questi avrebbero risposto aprendo il fuoco. L’ opposizione ha ribattezzato le manifestazioni di oggi “il venerdì della collera“, e un corrispondente della tivù di stato ha riportato che “la manifestazione non è guidata da alcun esponente politico e animata in maggioranza da giovani fra i diciotto e i trent’ anni”.


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Il leader dell’ opposizione, Mohammed El Baradei, si troverebbe a casa sua, e “la sua abitazione non è più circondata dalle polizia”, secondo quanto ha riferito la sorella, anche per smentire le varie voci per le quali El Baradei era agli arresti domiciliari. Egli era tornato ieri sera da Vienna, dopo aver concluso il suo mandato di direttore dell’ Aeia (Agenzia nazionale per l’ energia atomica), e questa mattina aveva preso parte alla preghiera del venerdì in una moschea, ma la folla avrebbe poi iniziato a inveire contro di lui, provocando l’ intervento delle forze speciali con idranti e lacrimogeni. A quel punto, i manifestanti avrebbero lanciato sassi contro gli agenti, e la polizia avrebbe cercato di evitare che El Baradei si mettesse a guidare le manifestazioni.

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Il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha chiesto alle autorità egiziane di “affrontare il nodo delle riforme sociali e politiche venendo incontro alle richieste di chi sta manifestando”, evitando “il ricorso alla violenza”.  In serata ha parlato anche Robert Gibbs, portavoce di Obama, che ha chiesto di “affrontare immediatamente le rimostranze del tutto legittime” degli egiziani, aggiungendo che la situazione  “può essere risolta solo dal popolo egiziano”.
Stessa preoccupazione espressa dalla Farnesina, che ha invitato all’ “immediata cessazione di ogni tipo di violenza” e al “rispetto delle libertà civili, di espressione e comunicazione incluso il diritto allo svolgimento di manifestazioni pacifiche”, esprimendo inoltre “profondo rammarico per le vittime civili”.
Il segretario generale dell’ ONU Ban Ki- Moon ha chiesto che in Egitto venga rispettata la libertà di espressione, mentre al Cairo sono saltate le connessioni internet e anche le comunicazioni fra telefoni cellulari. Un’ ong americana, Human Rights Watch, ha invece criticato la polizia egiziana per il suo uso della forza verso i dimostranti, definendolo  “totalmente inaccettabile e sproporzionato”.

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