Eterologa gratis per le donne in età fertile

Tutto è iniziato il 9 aprile scorso, quando la Corte Costituzionale ha abolito il divieto di ricorrere ad un donatore esterno nei casi di infertilità assoluta della coppia. È stato così dato il via alla fecondazione eterologa in tutta Italia e le Regioni hanno deciso di partire senza differenze territoriali, elaborando un documento tecnico.

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La Conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida sulla fecondazione eterologa. Erano presenti alla riunione in cui è stato definito un tavolo tecnico, oltre al presidente Sergio Chiamparino, anche i governatori di Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Toscana, Umbria e Veneto.

Nel documento tecnico, che non è certo una legge dello Stato, quella auspicata in materia dal Ministro Lorenzin, si stabiliscono una serie di paletti per chi decide di servirsi della fecondazione eterologa nel nostro Paese.

In primo luogo si spiega che la fecondazione eterologa sarà inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza e sarà gratuita per le donne in età fertile, oppure sarà effettuata dopo il pagamento del ticket. Il limite dell’età fertile delle donne è fissato a 43 anni.

Nel documento si spiega poi che per la scelta del donatore si rispetterà il fenotipo della coppia per cui il bambino che nasce dovrà avere almeno lo stesso colore della pelle dei genitori e avere dei legami con loro dal punto di vista del gruppo sanguigno e del colore dei capelli. Ogni donatore può avere al massimo 10 figli nati dalla fecondazione eterologa e può scegliere di donare il seme/ovulo nell’anonimato.

In alternativa, il bambino nato dalla fecondazione eterologa, può richiedere di conoscere il suo padre o la sua madre biologica, ma soltanto al compimento dei 25 anni. Il donatore, tra l’altro, deve rispettare i limiti anagrafici che saranno poi fissati dalla normativa italiana. Quelli proposti dalla Regioni sono tra i 20 e 35 anni per le donne e tra i 18 e i 40 anni per gli uomini.

Il documento tecnico è stato considerato positivamente dal ministro Lorenzin, adesso sarà presentato alla Conferenza Stato-Regioni e poi dovrebbe essere tradotto in una normativa nazionale. Intanto queste linee guida garantiranno la partenza dell’eterologa in Italia senza diseguaglianze di natura territoriale.