Passaparola sbarca sul web, ma a condurlo stavolta è Marco Travaglio

Ulla la la ulla la la ulla la laaaa!
Tranquilli, ovviamente non si tratta della resa incondizionata di Marco Travaglio al modello culturale imperante con conseguente conversione miracolosa sulla via di Arcore. Gerry Scotti può dormire sonni tranquilli. Passaparola è semplicemente il titolo della nuova video-rubrica curata da Marco Travaglio, che ha esordito lunedì scorso sul celebre blog di Beppe Grillo.
L’iniziativa anticipa profeticamente – ma neanche troppo – le dichiarazioni del sottosegretario alle comunicazioni, Paolo Romani, che pochi giorni fa aveva bollato come inadeguato per il servizio pubblico il giornalista torinese. Cosa avevate capito? Erano queste le ronde di cui si è tanto parlato in queste ultime settimane. L’edittino, è stato definito.
Per distinguerlo dall’ormai celebre editto di Sofia di sei anni fa. L’esperienza insegna, e stavolta il cavaliere non ha dovuto neanche mettere il naso nella questione: ci ha pensato il governo ombra.

Rifletto tv, Rifletto diritto

Rifletto TV. Sulla descrizione di Google compare la seguente dicitura:

Mette a disposizione una serie di trailer cinematografici e video suddivisi in 8 canali ematici (sic!)

Rifletto.tv trasmetteva fino al 13 maggio scorso. E trasmetteva, tramite streaming web, FILM. Interi film, in italiano. E, soprattutto, GRATIS. La scelta, il palinsesto non è mai stato assai corposo, ma cambiavano la programmazione in genere di settimana in settimana, proponendo due o tre film in versione integrale. Ci ho visto Labyrinth, David Bowie e i suoi, a distanza di più di 10 anni dalla mia prima volta, quando sul grande schermo, da piccina, mi aveva terrorizzata. Pensare che ora mi ha fatto largamente sorridere.
Rifletto.tv era un aggregatore di media. Assai apprezzato e assai utilizzato. Ma sembra, attualmente, non esistere più. L’avviso della home page non è equivocabile.

Guardia di Finanza Nucluo di Polizia Tributaria di Milano

etc

Sito sottoposto a sequestro in data 14.05.2008 – ai sensi dell’art. 354 C.P.P. PER VIOLAZIONE DELL’ART. 171 co. 1 lettera a-bis DELLA LEGGE 633/41

Liberi dalla mafia on air

Noi abbiamo fatto l’antimafia mandando un messaggio chiaro ai lavoratori. Il sindacato non deve perdere mai di vista il rapporto con la gente

Cercate Mafia su Current TV. Hanno già non poco materiale. La mafia è la Mafia.

L’eredità di pizzamafiamandolino? Con il tag Mafia ci sono 31 pezzi, tra video, articoli, e post. 3, attualmente, ricostruiscono a vario titolo il caso Travaglio-Schifani.

Current speaks italian e Al Gore conquista i blogger

Benvenuti su Current. Un nuovo network, fondato su un nuovo principio: ora, hai una voce anche tu

Democratizzare l’informatizzazione. La stampa, quella intesa in senso classico, era forse un po’ preoccupata. Al Gore ha incontrato i blogger italiani, per il lancio del network televisivo globale di notizie e informazioni creato dai suoi spettatori che da oggi è visibile anche in Italia sul Canale 130 grazie ad un accordo tra Current e Sky Italia. Non solo tv, al cospetto dei blogger. Una task force di I Say Blog è stata invitata e non è mancata all’evento blogger.

Indipendenti: Al Gore sceglie l’Italia per la prima versione locale non anglofona della sua TV. E dice di non temere i poteri forti. Perchè è stato considerato un paese interessante. Un caso, forse? Nell’ambito delle bloggeriane domande non manca il ricordo di una performance tutta italiana poco dignitosa. Non la quantità di internauti – tanti, altro elemento appetibile per il buon Gore – quanto l’italiano ranking nella classifica di Freedom House. Per il 2007, si era in crescita.

Political Rights Score: 1
Civil Liberties Score: 1 Status: Free Trend Arrow Italy received an upward trend arrow due to increased freedom of the press following Prime Minister Silvio Berlusconi’s exit from office

E ora?

RSS Awareness Day: iscrivetevi al feed!

Oggi è il Primo Maggio ed è, naturalmente, la festa dei lavoratori. Forse non tutti sanno che oggi è anche l’RSS Day, ovvero il giorno dedicato al popolare formato per la distribuzione dei contenuti web. In occasione di questa particolare “festività” vi invitiamo ad iscrivervi al feed di PoliticaLive. In questo modo avrete sempre sott’occhio le ultime novità dal mondo della Politica. Se ancora non conoscete il funzionamento dei feed RSS vi invito a scoprirlo attraverso il video che trovate dopo il salto o consultando la relativa voce su Wikipedia.

Sbatti la talpa in Procura, mentre Dagospia a Roma sbatte il sospetto in campagna elettorale

talpa
La procura della Repubblica di Reggio Calabria. Negli ultimi tempi è balzata agli onori della cronaca più volte. Dal voto estero all’inchiesta sulla strage di Duisburg.
Ora è uscito fuori che ci sarebbe una “talpa” all’inteerno dell’ormai celebre e certo assai attiva Procura calabrese. Una talpa che, dicono alcuni, potrebbe essere addirittura un magistrato.
Una microspia in un ufficio: ecco quanto rinvenuto lo scorso 22 aprile. Il pubblico ministero Nicola Gratteri, titolare dell’inchiesta sulla strage di Duisburg, incontra la polizia giudiziaria in queesto ufficio dove è stata rinvenuta la spia, non ritenendo sicuro il suo ufficio. Si tratterebbe di un prodotto non estremamente raffinato, a batteria, che quindi avrebbe bisogno di ricariche periodiche, e un raggio d’azione di non più di 20 metri.

25 aprile. Il giorno dopo. C’era una volta

Napolitano
C’era una volta Giorgio Napolitano, a difesa del 25 aprile. Vero è che è il Presidente della Repubblica. Vero è che Napolitano ha la storia che ha – il primo Capo dello Stato che abbia fatto parte del Partito Comunista Italiano. Durante l’università Durante gli anni dell’Università, fa parte del GUF, il gruppo universitario fascista: collabora infatti con il settimanale IX maggio tenendo una rubrica di critica teatrale. In questo periodo si forma tuttavia il gruppo di amici storico di Napolitano che seppur militando ufficialmente nel fascismo guardava alle prospettive dell’antifascismo.
Napolitano auspica che il 25 aprile divenga

una festa di tutti e un simbolo di pacificazione

Dopo tanti anni, Napolitano ricorda che è necessaria un’analisi

ponderata che però non significhi in alcun modo confondere le due parti in lotta, appiattirle sotto un comune giudizio di condanna e di assoluzione

Le ombre della Resistenza non vanno occultate, ma guai a indulgere a false equiparazioni e banali generalizzazioni; anche se a nessun caduto, e ai familiari che ne hanno subito la perdita, si può negare sul piano umano un rispetto maturato col tempo

25 aprile: V-Day e/o Festa della Liberazione?

Silvio Berlusconi ha vinto. Viva Silvio Berlusconi. C’è chi nota che, tanto tempo fa, all’epoca del primo successo elettorale del Silvio, un pochino di stranezza nell’aria c’era, e proprio in occasione del 25 aprile, festa della Liberazione. Era il 1994. La faccenda bizzarra, all’epoca, corrispondeva col fatto che, insomma, per la prima volta, al governo, stavano per entrare i postfascisti. Come chi? Ah, vero, attualmente si è un po’ estinti. Alleanza Nazionale.
Oggi, nel 2008, Silvio c’è, ri-c’è insomma. Le celebrazioni di domani saranno strane, allo stesso modo. Il motivo, questa volta, è un altro. Non è il Pdl. A quello, ci si è forse arresi. E’ Beppe Grillo e il suo Vaffa Day parte seconda. Proprio in concomitanza con l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Liveblogging e Web TV. La politica alla resa dei conti

L’informazione sta cambiando? Chissà. A occhio e croce verrebbe da dare risposta affermativa. Il senso tradizionale dei mass media è stato infranto? Ancora un sì. L’opinione pubblica se n’è accorta? Qui, il sì è meno netto. Una parte, decisamente. La politica, se n’è accorta? Ancora meno netto. Alcuni. Ma soprattutto: altri non vogliono. Comincia così, Enzo Di Frenna, giornalista di lunga data e fondatore di Netdipendenza Onlus.

Se proprio dobbiamo guardare la tv, allora che sia di qualita’. Personalmente, come spesso ripeto dal mio blog, la tv italiana e’ infetta e diseducativa. Io non la guardo. E’ scarsa di contenuti di valore. E’ una tv imposta dall’alto. Ma le cose possono cambiare: io mi batto per una ecologia dell’informazione, soprattutto per i tanti giovani di questo Paese. Ed anche per le mamme e i papa’ che desiderano un mondo migliore per i propri figli e non si rispecchiano nella cattiva tv italiana, che veicola modelli molto discutibili. Posso assicurarvi, siamo davvero in tanti a non poterne piu’ di questa pessima tv italiana

La tv sta cambiando. La tv è morta, viva la tv.

Chi ha paura di Beppe Grillo?

Due anni di fatiche. E un prodotto finale, un gioiellino. Il V-Day del 25 aprile a Torino, è, praticamente arrivato. Ed ecco che esce, per le edizioni Selene, il primo libro-saggio crossmediale su quello che è stato un comico genovese, e che ora è il fenomeno – politico, parapolitico – per alcuni inquietante, per altri esaltante.
Il libro porta la firma di Federica De Maria, Edoardo Fleischner ed Emilio Targia. I tre sono stati alle calcagna del Grillo per più di due anni. Storia di una blogstar e di come è andata.
Chi è Beppe Grillo?

Io voglio fare il comico! Io non posso essere quello che venite a sentire, la Bocca della Verità, non ce la faccio, non è nei miei toni, non è nella mia personalità!

Discutiamo e condividiamo Live i pensieri durante gli Exit Pool!

50 milioni di italiani al voto, 630 seggi alla Camera e 315 al Senato da assegnare, decine di province e comuni da ripartire. Ecco in breve i numeri che oggi interessano gli italiani, e che interessano noi di PoliticaLive.
Si, perché oggi, per l’occasione, proprio su PoliticaLive, abbiamo organizzato un EVENTO LIVE dove condividere dati, impressioni, critiche, commenti, immagini e video su uno dei giorni più importanti della Storia italiana, quello che potrebbe rappresentare la svolta per il Belpaese, stanco e fermo da anni, troppi.

http://www.meebo.com/rooms

Blogaction!

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Ai partiti politici, ai politici italiani, agli organi di informazione, alla cittadinanza tutta


Questa lettera nasce da uno sforzo collettivo di cittadini italiani della Rete, che si sono confrontati in maniera concreta e proficua usando i mezzi offerti dal social network e partendo da un approccio comune e condiviso, al di là dell’appartenenza politica di ciascuno, per agire attivamente nell’attuale contesto politico e socioculturale.


Vogliamo richiamare l’attenzione di chi ci governa, degli organi d’informazione e delle istituzioni verso quelli che dovrebbero essere i principali obiettivi di una politica civile, etica e basata sul bene comune.


La tutela dei valori costituzionali del nostro Paese: laicità dello Stato; diritto al lavoro e alla sicurezza sul lavoro; diritto di scelta per la propria salute e tutela della stessa, per tutti; informazione libera, pluralista e basata sulle interazioni.


L’adempimento del mandato elettorale per il quale si viene eletti e del quale i cittadini elettori sono costantemente giudici. Tale adempimento dovrebbe rappresentare una condizione minima, senza la quale “fare politica” diventa semplicemente un modo per raggiungere obiettivi personali e di potere.


La risoluzione di emergenze sociali, tra cui (ne citiamo solo alcune): impatto ambientale dei rifiuti; sistema della Sanità; aiuti alle famiglie e tutela della maternità, attraverso sussidi e asili nido in numero sufficiente; sistema dell’Istruzione e della scuola e scollamento tra questo e il mondo del lavoro; precarietà diffusa e formalizzazione del salario minimo legale.


L’attuazione di riforme politiche non più procrastinabili, quali: l’immediata risoluzione del conflitto d’interessi; una seria riforma del sistema elettorale che impedisca le nomine dall’alto dei parlamentari attraverso l’indicazione della propria preferenza sulla scheda; la decisione sulla non eleggibilità di cittadini, se condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.


Crediamo che fare politica, nel senso etimologico e più nobile del termine, comporti soprattutto fornire un esempio etico, culturale e di serietà ai cittadini che si governano, e che costituisca un ruolo da non sperperare in inutili e volgari liti, dichiarazioni razziste, aggressioni fisiche; questi comportamenti impoveriscono tutti, sia in un contesto interno alla nazione, sia rispetto all’immagine che essa deve offrire al resto del mondo.


Dal momento che Voi siete chiamati a rappresentarci, dovreste porvi come portavoce di coloro che vivono la realtà quotidiana e trasmettono le sue problematiche concrete.


Pretendiamo che la politica torni a essere un servizio alla collettività e che nel fare questo rispetti alcuni precisi standard di correttezza, buona educazione civica, coerenza e chiarezza.


Noi non siamo solo numeri. Non vogliamo assistere impotenti alla banalizzazione delle parole che non si trasformano in fatti coerenti e responsabili. Noi siamo quelli che votano. Quelli che scelgono. Quelli che criticano. Quelli che domandano. Quelli che giudicano. Noi siamo coloro a cui dovete rispondere del Vostro operato, ogni giorno, in qualsiasi momento.


Attueremo un controllo serrato sulle azioni della prossima legislatura e daremo ampio risalto sui nostri blog di ciò che di buono e di cattivo verrà fatto. Siamo in grado di criticare l’informazione, di valutare l’attuazione del programma elettorale, di giudicare sui fatti e non sulle promesse e sulle favole.


Noi stiamo con Blogaction, e voi?

Break the Mafia!

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L’eco delle proteste da parte dei cittadini per l’assenza della parola mafia in questa campagna elettorale è stata – come ampiamente previsto – colmata con la discesa del pullman del piddì in Sicilia e Calabria, poi seguita a ruota da alcune fiacche dichiarazioni del Cavaliere in visita a Catanzaro.
Elezioni e mafia.
Un accostamento delicato di questi tempi, se è vero come è vero – ed è vero – che, come ricordava lo scrittore Roberto Saviano domenica sera in tv da Fazio, ci sono zone d’Italia dove un voto costa 50 euro. Snocciolando alcune fredde statistiche, il coraggioso scrittore napoletano ha poi quantificato il “fatturato” annuo della criminalità organizzata. Di gran lunga “l’azienda” con il maggior fatturato in Italia e tra i primi posti in Europa.
Uolter dice che se vincerà le elezioni “distruggerà la mafia”.