Sveva Belviso è il nuovo vicesindaco di Roma

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Abbiamo deciso di nominare una donna, Sveva Belviso, come vicesindaco”. Parole del primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno, rilasciate durante l’incontro con la stampa assieme al segretario del PdL, Angelino Alfano.

Sveva Bleviso sostituirà Mauro Cutrufo, diventato responsabile degli enti locali del partito del premier Silvio Berlusconi.

Alemanno, che ha aumentato così le quote rosa in seno alla sua Giunta, ha spiegato:

“Dopo la sentenza del Tar era necessario fare entrare una donna dunque entra Rosella Sensi e Sveva Belviso diventa vicesindaco, per questo è stato necessario ridisegnare la squadra e Mauro Cutrufo, ex vicesindaco, ha accettato di uscire e avere un ruolo di contributo a Roma fungendo da raccordo a livello nazionale. Nel nuovo statuto di Roma Capitale dovrà esserci una definizione delle pari opportunità in tutti i settori”.

All’ex presidente della Roma, Rosella Sensi, è stata affidata la promozione dei grandi eventi e candidatura olimpica di Roma capitale.

Camorra, arrestato consigliere PDL

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Durante la prima mattinata di oggi, i Carabinieri del distretto di Salerno a condotto un operazione per arrestare 6 persone, in merito ad un inchiesta relativa a possibili scambi mafiosi politici. Tra le sei persone arrestate c’è anche l’ex sindaco di Pagani del gruppo PDL. Alberico Gambino è accusato di concussione in concorso ed associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico-mafioso, delitti aggravati dell’attività di agevolazione dei clan Fezza-D’Auria Petrosino, attivo nell’agro nocerino.

Per tutti e sei l’accusa è questa. Gambino, fino a poco tempo fa era il sindaco di Pagani ed insieme al presidente del Paganese calcio e a due esponenti del clan, avevano creato un associazione a delinquere finalizzata al controllo delle attività pubbliche a livello economico. Il tutto si limitava alla zona di Pagani, ma gli introiti economici, sono stati elevati per tutti e sei gli arrestati.

Berlusconi: “Nel 2013 lascio. Tremonti? Lo sopporto…”

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Fanno discutere, nel mondo politico, le dichiarazioni rilasciate questa mattina dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a dei giornalisti di Repubblica, in occasione della presentazione alla Camera del libro di Scilipoti. Dopo il consueto elogio del suo governo, che ritiene durerà fino alla fine della legislatura, senza che si vada quindi ad elezioni anticipate, e l’ormai tradizionale attacco ai magistrati, Berlusconi ha infatti annunciato di non volersi ricandidare nel 2013, lasciando così il posto al neosegretario del Pdl Angelino Alfano, e ha attaccato piuttosto duramente il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Più tardi, da Palazzo Chigi,si preciserà che il premier aveva avuto solo “un’amichevole conversazione” con i giornalisti di Repubblica, trasformata, invece, “in una formale intervista con tanto di domande e risposte”, ma il contenuto non ne viene smentito.
Rispondendo, dunque, alla domanda se si sarebbe ricandidato alle elezioni del 2013, Berlusconi avrebbe detto: “Assolutamente no. Il candidato premier del centrodestra sarà Alfano. Io se potessi lascerei già ora…” A quel punto, il suo portavoce Bonaiuti lo avrebbe interrotto, e lui si sarebbe corretto, precisando: “Non mi dimetto, però verrebbe voglia”, e confermando comunque: “In ogni caso alle prossime elezioni non sarò io il candidato premier”. Dice inoltre di non puntare neanche al Quirinale: “Non fa per me“, spiega, mentre vedrebbe adatto a quella carica Gianni Letta.

Berlusconi, “maggioranza c’è. Coesi fino alla fine”

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Con un messaggio inviato alla festa del PDL a Cesano, Roma, il premier Silvio Berlusconi ha lasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua legislatura. Dal giorno delle elezioni e dal referendum, in molte parti dell’opposizione sono state richieste le dimissioni di Silvio Berlusconi, e quindi elezioni subito, ma il Premier ha sempre dichiarato che hanno la maggioranza, anche se minima è pur sempre la maggioranza unita e coesa, cosa che ha confermato anche nella giornata di ieri.

E’ nell’interesse degli italiani che il governo completi la legislatura – ha detto -. Potremo continuare a mantenere i conti in ordine, dare ai mercati delle garanzie che in questi tre anni ci hanno consentito di difendere con successo i titoli di Stato”.

Pdl, Alfano nominato segretario: “Voglio un partito di onesti”

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha aperto oggi il consiglio nazionale del Pdl, e fatto subito eleggere per acclamazione il segretario del partito, Angelino Alfano, dicendo: “Lo conosco dalla fondazione, è un uomo generoso, leale, un ragazzo intelligente che non mente mai“, per poi sottolineare: “Questa è un’investitura plebiscitaria“.
Alfano, primo segretario di un partito che prima non aveva previsto tale figura nel suo organigramma, ricambia Berlusconi lasciandosi andare a lodi sperticate nei suoi confronti: “Nel 1994 conobbi un imprenditore che aveva il sole in tasca. Aderii a Forza Italia” ha affermato.
Berlusconi ha continuato comunque a dominare la scena del congresso, e lo stesso Alfano ha smentito quanti pensavano che il premier si stesse preparando a lasciare la scena politica, dicendo: “Rivincerà le elezioni del 2013. Non abbiamo bisogno di lasciti nè di eredità”. Il neosegretario parla poi del partito che ha in mente, in un discorso non privo di enfasi e retorica, quando dice per esempio: “Dobbiamo diventare il partito del merito e del talento“, o quando chiede che il Pdl diventi il partito degli onesti, perchè, spiega, “Se è vero che Berlusconi è un perseguitato dalla giustizia, non tutti gli altri lo sono“.
Dice comunque di pensare ad un partito per “il popolo dei moderati italiani, che non se ne è andato a sinistra, è lì in attesa che noi diamo loro buone ragioni per votarci“, e di volere “una grande costituente popolare con chi è disposto a camminare su questa strada”.

Berlusconi, sconfitto alla Camera

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Altra ennesima batosta quella che ha colpito ieri il governo di maggioranza. Nel pomeriggio di ieri, si votata alla camera la legge comunitaria portata avanti dal governo di Silvio Berlusconi. L’articolo 1 di tale legge, è stato bocciato pesantemente con 270 no e 262 sì con un solo astenuto. Dai banchi dell’opposizione, non appena usciti i risultati, si sono subito alzate grida inneggianti alle “dimissioni” del governo, richiesto ormai da tempo dal centro sinistra.

Il capogruppo alla camera del PDL Fabrizio Cicchitto, tende a sminuire quanto successo, dichiarando “è stato un incidente, non ne traggo una conseguenza politica distruttiva” c’è da dire che al momento del voto, erano molti gli assenti sulle file del PDL che hanno favorito la bocciatura di questo primo decreto.

incontro a sorpresa tra i vertici della maggioranza ad Arcore

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Nessun annuncio, nessun comunicato ufficiale di partito e nessuna agenzia di stampa informata. Nella notte scorsa, si è tenuto un vertice a sorpresa tra Berlusconi, Umberto Bossi e Giulio Tremonti. L’incontro è durato circa tre ore, e sul tavolo sono state riportate alcune decisioni prese con l’incontro ad Arcore della giornata scorsa.

Dalle poche informazioni che sono uscite da questo ennesimo incontro, il governo, vorrebbe dare in breve tempo un segnale di spinta economica, anche con la riduzione delle tasse, pur mantenendo il necessario rigore dei conti pubblici, come richiesto dall’Europa.

Vertice ad Arcore tra Berlusconi e Bossi

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Si apre oggi a mezzogiorno ad Arcore, la tavola rotonda tra Berlusconi e la Lega per definire tutti i progetti che dovranno essere portati avanti in questi ultimi due anni di Legislatura. Oggi, con Bossi, il presidente del Consiglio, dovrà prendere una decisione su chi presentare al posto di Alfano, passato alla guida della segreteria del PDL, lasciando il posto di Guardasigilli libero.

Il 24 Giugno, Berlusconi, alla Camera dovrà presentare il nuovo esecutivo che lo accompagnerà nei prossimi 2 anni di legislatura, molti nomi verranno scelti oggi ad Arcore. Nei prossimi giorni, Berlusconi dovrà affrontare temi abbastanza importanti per il suo esecutivo. Il primo incontro-scontro sarà proprio con la Lega e Formigoni, riguardo la riforma fiscale e la manovra economica.

Video Polverini, insulta gli esponenti del Centro Sinistra

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In occasione della presentazione del sindaco di Genzano, Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, si è lasciata scappare alcuni aggettivi che non si sentivano da parecchio tempo. Tutto nasce quando la Polverini si reca sul palco e alcuni contestatori iniziano a gridare “Vergogna, Vergogna!”. Non si è fatta attendere la risposta della Polverini, la quale urla al contestatore “Con me caschi male. So’ della strada come te, le manifestazioni le organizzavo quando tu c’avevi i calzoni corti. Non mi faccio mettere paura da una zecca come te”.

Zecca” era, ed è ancora, il termine dispregiativo che viene dato per indicare degli attivisti del centro sinistra. Insomma, una Renata Polverini scatenata quella di ieri, che vi mostriamo nel video.

I ballottaggi, fermano lo spostamento dei Ministeri

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I ballottaggi che si terranno questo fine settimana a Milano e Napoli, ci stanno regalando “perle di saggezza” come quella detta da Bossi riguardo lo spostamento dei Ministeri da Roma a Milano. Beh, almeno questa nei prossimi giorni non la sentiremo più. E’ notizia i ieri, infatti, che Bossi e Berlusconi hanno deciso di remare tutti e due verso la stessa direzione, almeno fino ai ballottaggi che termineranno Lunedì prossimo.

La decisione sarebbe stata presa dopo l’incontro di ieri tra Bossi e Berlusconi, tenutosi ieri a Palazzo Grazioli. Dunque, l’ipotesi di spostamento dei ministeri da Roma a Milano è momentaneamente congelato. Fonti interne a palazzo Grazioli dichiarano che momentaneamente “l’ipotesi è messa in stand-by, con l’intenzione di studiare modi e strumenti in un secondo momento per valorizzare e dare più importanza ai territori”.

Arriva l’ultimatum di Bossi a Berlusconi: “Se perdiamo, è crisi”

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Arriva l’ultimatum che tutti si aspettavano visti i risultati ottenuti dal PDL e dalla Lega nelle elezioni amministrative di Milano. Durante il summit che si è tenuto ieri in via Bellerio, il Senatur è stato chiaro “Se la  Moratti perde anche il ballottaggio, per noi è difficile rimanere lì” – ed aggiunge – “La situazione non è facile. Noi ci impegneremo fino al 30 maggio, ma la vedo complicata”.

Vicina la possibile crisi che in molti avevano sentito nell’aria già da Lunedì pomeriggio, quando si paventava la possibile perdita del PDL a Milano, poi confermata alla fine degli scrutini in tarda notte. La sconfitta del PDL a Milano, porterebbe alla fine di un ciclo che ha unito i due principali partiti del centro destra, una situazione che metterebbe fine anche ad un cuore industriale che ha tenuto in piedi il paese fino ad adesso.