Nucleare, Berlusconi rivela: “Stop per evitare referendum”

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“Siamo assolutamente convinti che l’energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo”, ma “Fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare“. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese, ha spiegato al presidente francese Nicolas Sarkozy la decisione del governo di fare una “moratoria” sull’energia nucleare. E ha aggiunto: “L’accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni”. Se ne potrà riparlare, quindi, “tra due anni”, con “un’opinione pubblica conscia della necessità nucleare”. Vengono pertanto confermati anche i contratti sul nucleare tra Enel ed Edf, in particolare ” Quelli relativi alla formazione”.
Il presidente Sarkozy ha accolto positivamente tali dichiarazioni, affermando da parte sua che “Se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sarà un partner accogliente e amico”, e aggiungendo: ” Siamo pronti a lavorare con voi”.

Italia, bombe sulla Libia. Lega bombe su Berlusconi

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In un recente comunicato rilasciato ieri sera da Palazzo Chigi, si legge: “Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto poco fa una lunga conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sugli sviluppi della crisi libica, Nel corso del colloquio – prosegue il comunicato – il presidente Berlusconi ha informato il presidente Obama che l’Italia ha deciso di rispondere positivamente all’appello lanciato agli Alleati dal segretario generale della Nato in occasione della riunione del Consiglio Atlantico del 14 aprile scorso a Berlino, e dopo i contatti avuti successivamente dal Presidente del Consiglio e dai Ministri degli Esteri e della Difesa, per aumentare l’efficacia della missione intrapresa in Libia in attuazione delle Risoluzioni ONU 1970 e 1973. A tal fine l’Italia (che sin dall’inizio sta fornendo un cruciale contributo all’operazione Unified Protector in termini sia di assetti aerei e navali assegnati alla missione sia di disponibilità delle proprie basi aeree per lo schieramento di aerei alleati) ha deciso di aumentare la flessibilità operativa

In bilico il Referendum sull’acqua

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Come sta per accadere con il referendum sul Nucleare, dalle parole di Romani, ci sono alte possibilità che salti anche il referendum sull’acqua, un referendum che il molti hanno chiesto ma che il ministro, vorrebbe prima approfondire legalmente. “Anche su questo tema, come per il nucleare – ha spiegato -, il referendum divide in due. Ma è un tema di grande rilevanza, e ho l’impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo”.

Subito la replica di “2 Sì per l’Acqua bene comune”, organizzazione promotrice del referendum: “I referendum sull’acqua – spiegano i promotori – hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che – si legge in una nota – chiede l’uscita dell’acqua dal mercato e dei profitti dall’acqua”.

Il Pdl: cambiare l’articolo 1 della Costituzione

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Sembra aprirsi un nuovo capitolo della battaglia fra la maggioranza e le altre istituzioni come la magistratura e il Capo dello Stato. Il deputato del Pdl Remigio Ceroni ha infatti presentato una proposta per cambiare l’articolo 1 della Costituzione, allo scopo di ribadire ” la centralità del Parlamento”, che attualmente è ” troppo debole, tenuto sotto scacco da magistratura e Consulta e Presidenza della Repubblica”. Il deputato ha comunque precisato di aver parlato ” a titolo personale”, e di non averne parlato “nè con Berlusconi nè con altri dirigenti del PDL”. Secondo Ceroni, non potendosi fare adesso la riforma in senso presidenziale auspicata dal premier, va ribadita la centralità del Parlamento che è ” troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal Presidente della Repubblica che non la firma o della Corte Costituzionale che la abroga”. Per il deputato del PDL, quindi, ” Essendo il Parlamento e non i giudici l’ unico organo costituzionale eletto dal popolo, il Parlamento è superiore”. Oggi invece, continua, ” i poteri del Governo e del Parlamento sono debolissimi e tenuti sotto scacco della magistratura e della Corte Costituzionale”. E, quanto a Napolitano, afferma: ” Ho votato questo presidente della Repubblica, ma non ho gradito alcune ingerenze al momento della formazione delle leggi. La Corte Costituzionale, invece, ” esprime posizioni politiche”, mentre i magistrati ” sparano a zero sui provvedimenti prima che si pronunci il Parlamento”.

Nucleare, il governo ci ripensa: stop al referendum

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Il governo sempra voler soprassedere sul programma nucleare, e ha inserito nella moratoria prevista nel decreto legge omnibus, al vaglio del Senato, l’abrogazione delle norme previste per la realizzazione delle centrali nucleari. Una nota di Palazzo Chigi ha poi precisato che ” Con l’emendamento viene affidato al Consiglio dei ministri la definizione di una nuova strategia nazionale” che ” Terrà conto delle indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali” e ” Sarà sottoposta all’esame della Conferenza stato-regioni e delle competenti Commissioni parlamentari”.
In tale modo, salterà anche il quesito referendario per l’ abrogazione della legge che avrebbe consentito il ritorno dell’ energia atomica, previsto, assieme ad altri tre quesiti (sulla privatizzazione dell’ acqua e sulla legge sul “legittimo impedimento”) il 12 e il 13 giugno.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parlando a Bruxelles, aveva infatti detto che quanto avvenuto a Fukushima ha una dimensione “rilevante in cifra storica” e necessita di una “riflessione economica e non solo”. Tremonti starebbe quindi pensando ad un grande piano per le fonti energetiche rinnovabili, “una versione applicata del vecchio e glorioso piano Delors”, ha spiegat0 il ministro. Egli sostiene, comunque, che va fatto un calcolo dei costi derivanti dallo smantellamento e dalla messa in sicurezza delle vecchie centrali nucleari, ma anche del rischio radioattivo.
Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, la ricerca sul nucleare, comunque, “deve andare avanti“, perchè essa, spiega, ” è indipendente dalla scelta del nostro Paese di entrare o meno nel nucleare”.

Terremoto Roma 11 Maggio

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Il prossimo undici maggio è una data che molti romani hanno segnato sul proprio calendario con il pennarello rosso, in tanti, infatti, pensano che proprio il prossimo 11 Maggio la capitale possa essere colpita da una forte scossa sismica che creerà parecchi danni. Su cosa si basano questo preoccupazioni? Sulle previsioni di Raffaele Bendandi, l’uomo che prevedeva i terremoti, morto nel 1979.

Ad entrare in scena, questa volta, è l’istituto più autorevole presente in Italia, per quanto riguarda i terremoti, l’INGV (L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Per calmare l’enorme flusso di notizie che circolava in rete, riguardo questo presunto terremoto l’ INGV ha dedicato una pagina sul proprio sito, dove spiega perché non ci sarà il terremoto a Roma e come sia impossibile prevedere i terremoti.

Crack Parmalat, assolte le banche estere

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Durante la giornata di ieri a Milano, si è tenuta l’udienza finale del Crack Parmalat. La corte ha assolto per non aver commesso il fatto, o perché il fatto no sussiste, le banche imputate per la legge 231 in relazione al reato di aggiotaggio informativo per il crack Parmalat. Ad essere imputate erano le banche Morgan Stanley, Bank of America, Citi e Deutsche Bank.

Ad essere assolti sono stati anche cinque manager bancari, per cui la procura aveva chiesto condanne fino ad un anno e quattro mesi. La procura aveva richiesto una condanna pecuniaria di circa 900mila euro per istituto bancario ed una confisca pari a 120 milioni di euro.

Morto Pietro Ferrero, erede del mondo della nutella

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Figlio del fondatore del gruppo della Ferrero, Pietro Ferrero, l’erede al “trono” dell’impero della nutella, è morto ieri all’età di 48 anni per un malore in bicicletta. L’uomo si trovava in viaggio in Sud Africa, durante una gita in bicicletta, una delle sue passioni, Pietro Ferrero, è stato colpito da un malore.

Pietro Ferrero era poco noto alle vicende del gossip nostrano, si dedicava molto al suo lavoro ad al suo unico hobby, il ciclismo. Tra il 1992 e il 1995 ha ricoperto la carica di consigliere nell’istituto bancario San Paolo, mentre dal 1996 al 2002 e stato Consigliere in Mediobanca e membro della Giunta di Confindustria.

Processo breve, Napolitano: “Valuterò”. Berlusconi: “Con il Quirinale chiarirò”

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervistato, a Praga, sulla legge relativa al “processo breve” approvata ieri dalla Camera, ha dichiarato: “Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini all’ approvazione definitiva in Parlamento”. In serata, dal Quirinale, si invita comunque a non interpretare le parole del Capo dello Stato come un annuncio di un ” intervento preventivo”. Il premier Berlusconi, per adesso, sembra essere comunque fiducioso che la legge possa passare anche il vaglio del Colle, e ha reso noto che il ministro della Giustizia Alfano si recherà personalmente al Quirinale ad illustrare nel dettaglio il disegno di legge al capo dello Stato, anche per chiarire quelle che vengono definite le “false notizie” sul possibile accorciarsi dei tempi di prescrizione anche per processi come quello per la strage di Viareggio.
Al termine del vertice tenutosi a palazzo Grazioli con i capigruppo di maggioranza, il premier si sarebbe detto convinto ad “andare avanti come un treno” con le riforme istituzionali, a cominciare dalla riforma della giustizia, riproponendo anche la legge sulle intercettazioni.
Intanto, la legge approvata ieri alla Camera sembra aver scontentato un pò tutti: dopo l’ opposizione, la magistratura, l’ avvocatura e i parenti delle vittime delle stragi, infatti, oggi anche il quotidiano dei vescovi “Avvenire”, con un editoriale in prima pagina dal titolo “Non chiamatelo processo breve”, boccia la legge, poichè, è scritto, “Al di là delle partigianerie, i nodi della giustizia non saranno sciolti”.

Processo breve, la camera approva ma c’è chi gioca con l’iPad

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Si è conclusa ieri sera la maratona per sul “processo breve” che ormai si stava tenendo in aula della Camera da circa 5 giorni. Nella serata di ieri, con la formula ormai consueta, Gianfranco Fini ha annunciato “314 sì, 296 no, la Camera approva“. Niente hanno potuto ieri i vari senatori dell’opposizione, che finito il loro tempo per parlare hanno solo che potuto mostrare il proprio dissenso durante le votazioni, mostrando una costituzione in mano durante le procedure di votazione.

L’IDV, guidata da Di Pietro, ha mostrato dei cartelli che indicavano alcuni dei processi che possono avvalersi della nuova legge approvata, fra i tanti: “Rogo Thyssen, nessuna giustizia“; “Crac Parmalat, nessuna giustizia“; “Santa Rita, nessuna giustizia“.

Foto del furgone sbanda e finisce contro portone a Roma

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Un furgone che trasportava generi alimentare, intorno alle 7 di questa mattina, si è incastrato in un portone a Via Nazionale, in centro a Roma dopo essere uscito fuori strada. Il conducente in gravi condizioni è stato trasportato al Policlinico Umberto I. Il camion sbandando ha invaso il marciapiede e si è incastrato tra due pali.

Gli abitanti della palazzina sono rimasti incastrati nel proprio palazzo per alcune ore, il tempo necessario per rimuovere il camion incastrato. Nella galleria che vi presentiamo oggi, trovate tutte le foto dell’incidente.