Lavoro, Cgil, Cisl e Uil contro la manovra economica. Monti apre il dialogo

Segretario dell CGIL Susanna Camusso

Un 2012 che si apre sicuramente in maniera negativa per gli italiani e soprattutto sotto il piano del lavoro. La manovra economica del governo Monti, attualmente, secondo i sindacati e secondo il leader della Cgil Susanna Camusso, andrà ad indebolire un mercato, quello del lavoro, attualmente in forte pericolo e sicuramente andrà a creare nuove perdite di posti di lavoro. Nella giornata di ieri, tramite Twitter la Camusso ha fatto il suo personale augurio “Lavoro, il vero augurio per il 2012, buon anno!”.

La Camusso poi avvisa, che c’è un rischio reale di tensioni socialiC’e’ un rischio reale di tensioni sociali crescenti nei prossimi mesi. Un rischio da contrastare con un piano per il lavoro, la vera emergenza”. Susanna Camusso, parla dei vari aspetti che la recessione potrà avere sul mondo lavorativo italiano: “La recessione avra’ un impatto duro su occupazione e redditi. C’e’ quindi il rischio che cresca il conflitto sociale con l’aumento delle disuguaglianze. I binari per la crescita sono la coesione sociale e territoriale, ma c’e’ bisogno di strategia e di politica. Non basta il mercato”.

Governo Monti, oggi verrà presentata la fase 2 [Diretta]

Mario Monti, manovra economica, oggi presentata fase 2

E’ prevista per oggi alle ore 12:00 la conferenza stampa di Mario Monti, per presentare alla stampa la nuova fase, quella denominata da tutti come la “fase 2” della sua manovra economica. Nella giornata di ieri si è riunito il Consiglio dei Ministri, alle ore 15,30 a Palazzo Chigi. “All’inizio dei lavori, il Presidente Monti ha illustrato ai Ministri i punti salienti del programma di lavoro da lui previsto per le prossime riunioni del Consiglio dei Ministri. Dopo un ampio dibattito, il Consiglio ha unanimemente condiviso quanto proposto dal Presidente.” Così si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi.

Al termine del consiglio dei ministri, nessuno dei facenti parte del gruppo di governo ha rilasciato dichiarazioni, un silenzio stampa che ha fatto pensare parecchio, sia i giornalisti che si sono scatenati nelle più variegate tesi che possano spiegare il perché di questa decisione.

Consumi, il peggior natale dal 2000. I saldi verso il flop

Consumi, il peggior natale dal 2000 ad oggi.

Il natale appena passato verrà ricordato sicuramente come il natale peggiore come degli ultimi 10 anni. Secondo l’ultima indagine prodotta dal Codacons ,il quale ha analizzato l’ultima giornata di acquisti prima di natale. Carlo Rienzi, presidente del Codacons i una sua nota, dichiara che gli acquisti per quanto riguarda il mondo delle calzature e abbigliamento è calato del 30%, mentre quelli per i prodotti della casa sono calati del 25%.

Notevole calo anche per i comparti elettrodomestici, profumeria e estetica, che ha segnalato un calo netto del 20%. Perdono il 5%, invece, il settore dei giocattoli. Mentre i viaggi, la perdita, si attesta intorno al 20%. Rienzi fa notare come l’unico settore che ancora non vede nessun calo, è quello dell’Hi-tech, dove rispetto agli anni precedenti non si è vista nessuna diminuzione.

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Arrivano le superpensioni dei Ministri del Governo Monti

Governo Mario Monti

Nella giornata di ieri, il governo ha portato al seno la manovra economica che ha ampiamente superato il test e quindi e’ stata approvata. Il cosiddetto, governo tecnico, non ha però impiegato poco a prendere i vizi dei politicanti che siamo soliti vedere nei talk show televisivi. Grazie ad un piccolo cavillo legale, i ministri del governo Monti, sono riusciti ad ottenere dei vantaggi pensionistici se prima svolgevano un impiego all’interno delle pubbliche amministrazioni.

La denuncia è partita dal quotidiano “Il Giornale” il quale riporta una norma, diciamo, nascosta, nella manovra economica che permette ai ministro del governo, di poter percepire anche il vecchio stipendio da dipendente della pubblica amministrazione. L’articolo 23 della manovra, prevede che i dipendenti pubblici, nel caso diventino ministri o sottosegretari, potranno prende un’aspettativa per il periodo del mandato e quindi percepire comunque la loro retribuzione, invariata.

Istat, il PIL in perdita. Italia in recessione

pil in calo ed italia in recessione economica

Il prodotto interno lordo della nostra nazione è un calo. E’ quanto afferma l’ISTAT nell’ultimo suo resoconto relativo all’ultimo trimestre del 2011 dove si denota una flessione in negativo del PIL italiano dello 0,1%. Questa è la prima nota negativa per il PIL dal 2009, per questo, l’Istat ha rivisto al ribasso le stime per i primi due trimestri del 2011.
Secondo l’ISTAT nel terzo trimestre del 2011, il PIL è dello 0,2% rispetto al trimestre precedente nello stesso anno. La crescita italiana è pari allo 0,5%. Per verificare l’effettiva recessione italiana, è necessario che ci sia una perdita del PIL per due trimestri consecutivi per tanto si aspettano i dati dell’ultimo trimestre del 2011.

Manovra economica, oggi voto e domani la fiducia. Vota il Sondaggio

Mario Monti, oggi il voto alla manovra economica. Domani fiducia.

E’ stata una vera e propria bagarre quella che ieri si è vista in aula al senato. Mentre il presidente del consiglio Mario Monti informava il senato sugli incontri avuti in Europa nei giorni scorsi, nel momento esatto in cui dichiarava che “Le misure economiche in discussione ora alla Camera hanno permesso al nostro Paese di arrivare al negoziato europeo con maggiore credibilità e di vedere ascoltate le nostre posizioni autonome” dai banchi della Lega Nord si sono innalzati cori di protesta con annessi cartelli diretti verso i fotografi, con scritto “Basta tasse”, “Non è una manovra”, “E’ una rapina”.

Insomma una e vera e propria manifestazione di protesta quella organizzata dalla Lega Nord nella mattinata di ieri al Senato. I più duri nei confronti di Mario Monti sono stati lo stesso Calderoli e il capogruppo Federico Bricolo. “Pagliaccio” è stata questa la risposta che Calderoli e gli altri sue compagni di partito hanno urlato nei confronti di Schifani quando quest’ultimo provava a calmare le acque e definiva come una “Bagarre indegna” quella messa in piedi dalla Lega Nord.

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Confindustria, i cinque punti per la crescita. Marcegaglia: “Agire subito”

Confindustria ha presentato i cinque punti del “Progetto imprese per l’Italia”, realizzato con il confronto tra le associazioni dei datori di lavoro, Confindustria, Abi, Rete Imprese, cooperative e Ania. La leader degli industriali Emma Marcegaglia ha rivolto un messaggio chiaro al governo: “Non c’è più tempo. Servono scelte immediate e coraggiose. Il Paese ha bisogno di una politica economica diversa” ha affermato.
Le priorità per la crescita indicate dagli industriali sono la riforma fiscale, il miglioramento delle infrastrutture, privatizzazioni, liberalizzazioni e pensioni.
In particolare, nel manifesto si chiede di alzare dal 2012 a 65 anni l’età pensionabile per donne, anche nel settore privato, e l’abolizione dell’attuale sistema delle pensioni di anzianità. Anche il tema della flessibilità del lavoro, secondo gli industriali, andrebbe nuovamente affrontato, mentre l’imposta patrimoniale potrebbe andare bene, ma “in via del tutto eccezionale” e “solo per abbattere Irpef e Irap“, spiegano. Vengono fatte inoltre proposte di riforma fiscale, in particolare per ridurre il costo del lavoro.
Confindustria chiede inoltre la cessione di tutto il patrimonio immobiliare degli enti statali e locali, e la liberalizzazione di trasporti, attività economiche e servizi professionali, anche con una riforma degli ordini professionali. Inoltre, si ritiene necessaria una maggiore semplificazione, tramite una maggiore informatizzazione, per velocizzare il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione, e il miglioramento della giustizia civile, con l’accorciamento dei tempi dei processi.
Nel documento si chiede inoltre una seria lotta all’evasione fiscale, che potrebbe avvenire incentivando l’uso della moneta elettronica.

Confindustria, Marcegaglia attacca il governo: “Agisca o ne tragga le conseguenze”

Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervendo alla festa dell’Udc, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione economica in cui si trova l’Italia, e ha lanciato anche una forte stoccata al governo:

“Abbiamo un problema di credibilità. O il governo, molto velocemente, dimostra che è in grado di fare una grande operazione, in termini di quantità ma anche di equità, superando i veti, oppure penso che dovrebbe trarne le conseguenze perchè non possiamo restare in questa incertezza”

ha affermato.
La leader degli industriali ha inoltre parlato delle dimissioni di Juergen Stark dalla Bce, che sarebbero avvenute in dissenso con l’intenzione della Banca Centrale di acquistare titoli di Stato italiani e spagnoli per sostenere questi due paesi, fra i più indebitati della zona-euro: “Siamo considerati meno credibili della Spagna” ha osservato la Marcegaglia.
Critiche anche alla manovra finanziara appena approvata dal Senato, che sarebbe depressiva, senza interventi strutturali, e che, dice, “per il 60% è composta di nuove tasse“, e farebbe quindi salire la pressione fiscale al 44,5%. La Marcegaglia chiede inoltre che si intervenga sui costi della politica, ma “senza demagogia“, e che si punti alla crescita, abbassando le tasse ai lavoratori e alle imprese, aumentandole invece su iva, patrimoni e rendite.

Mercoledì la manovra al Senato. Il governo apre alla tassa sui capitali “scudati”

Si svolgerà mercoledì il dibattito in Senato sulla manovra economica, che potrebbe subire modifiche: il governo starebbe infatti valutando la proposta dell’opposizione di introdurre una tassa sui capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale, anche se con una percentuale solamente dell’1-2%, nettamente inferiore a quella suggerita dal Pd. Su tale ipotesi, sostenuta, pare, anche dal ministro Maroni, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe detto semplicente: “Non so, fatemela vedere prima“.
Dall’opposizione, invece, il segretario del Pd Bersani ha commentato la situazione affermando: “La manovra è già figlia di nessuno“.
Nella stessa maggioranza, infatti, sarebbero in molti a bocciare l’attuale manovra. Per l’ex ministro Antonio Martino, le misure previste dal governo sono “inaccettabili“, poichè, spiega, “Questa manovra aumenta le tasse e non risolve il problema della crescita“. Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni vorrebbe cancellare i tagli agli enti locali, mentre il ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan critica “la soppressione degli enti pubblici non economici che abbiano meno di 70 dipendenti“.
All’interno del Pdl, inoltre, ci sarebbero una decina di deputati, ribattezzati “frondisti“, che vorrebbero presentare al segretario del partito, Angelino Alfano, una specie di manovra  alternativa, nella quale verrebbe eliminato il contributo di solidarietà, e che prevederebbe inoltre: l’aumento di un punto dell’Iva non agevolata; la dismissione  di una parte del patrimonio immobiliare dello Stato; la privatizzazione delle grandi aziende; la fusione, anzichè l’abolizione, di Province e Comuni; l’innalzamento dell’età pensionabile.

Il governo approva la manovra da 45 miliardi: tagli agli enti locali, a Tfr e tredicesime

Il Consiglio dei ministri ha approvato in serata, intorno alle 21, dopo una riunione di circa due ore, il decreto legge con le misure anti-crisi. Molte le novità introdotte, a partire dai tagli agli enti locali (provincie e comuni), a un contributo di solidarietà per i redditi più alti, all’aumento al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie, al blocco del Tfr per due anni agli statali, e all’aumento a 65 anni dell’età pensionabile per le donne.
Fino a poco prima dell’inizio della riunione, la Lega aveva rimarcato la sua contrarietà a qualsiasi intervento sulle pensioni.
Al termine del vertice, il premier Berlusconi ha affermato: “Questa sera siamo riusciti ad avere un voto all’unanimità del Consiglio dei ministri sulla manovra che va nella direzione che la Bce aveva in sintesi auspicato“, anche se ha espresso il suo rammarico per l”aumento delle imposte: “il nostro cuore gronda sangue” ha detto. Incontrando poi le Regioni e gli Enti locali, il premier ha parlato anche dei tagli ai costi della politica, per i quali sarebbero previste 14.15 misure, e dei tagli ai ministeri, “per 6 miliardi nel 2012 e per 2,5 nel 2013” ha specificato.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha invece definito la manovra “quanto più equa ed equilibrata possibile“, spiegando che quanto previsto con la manovra di luglio “è ancora necessario ma si è rivelato non più sufficiente“.

Crisi, Tremonti: “Cambiare la manovra”. Camusso: “Pronti allo sciopero generale”

Si è tenuto nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, l’atteso vertice tra il governo e le parti sociali su come affrontare la pesante crisi economica, che ha visto anche oggi la Borsa di Milano perdere oltre sei punti percentuali.
Era presente il premier Silvio Berlusconi, assieme al sottosegretario Gianni Letta, al ministro dell’Economia Giulio Tremonti e a buona parte degli altri ministri, tra i quali il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. Presente anche la leader di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti.
Il premier Berlusconi, aprendo la riunione, avrebbe detto: “Confermo tutti gli impegni presi. Faremo tutto presto e bene e in maniera inequivoca” e annunciato la convocazione di un Consiglio dei ministri il 18 agosto per varare un decreto legge con le misure anticrisi chieste anche dalla Bce. Il ministro dell’Economia Tremonti ha invece confermato di voler anticipare il pareggio di bilancio al 2013, e affermato che “occorre ristrutturare la manovraapprovata a luglio, portando il rapporto deficit/pil al 3,8% quest’anno e all’1,5-1,7% l’anno prossimo.
Il sottosegretario Letta ha invece affermato: “Servono scelte rapide e coerenti e il governo sta valutando tutte le possibilità e tutte le ipotesi. In questi giorni tutto è cambiato, tutto è precipitato“, e annunciato “tavoli tematici” sul mercato del lavoro, sulle infrastutture e su privatizzazioni e servizi pubblici.

Bossi: “Seguire l’Europa, bene se la Bce ci commissaria”

 

Il leader della Lega Umberto Bossi si è incontrato questa mattina a Gemonio con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, con quello della Semplificazione, Roberto Calderoli, e con altri due esponenti leghisti, Fabio Rizzi e Rosi Mauro. Al termine dell’incontro, il leader del Carroccio ha fornito ai cronisti la sua interpretazione dell’attuale crisi economica, riscoprendosi quasi in una veste per lui insolita, quella di europeista.
Bossi ha infatti confermato l’arrivo a Roma della lettera spedita dalla Bce, commentandolo con queste parole:

“E’ la realta che è venuta a trovarci: per tanto tempo il Paese ha speso più di quanto poteva e un bel giorno la realtà ha preso il treno ed è venuta a trovarci. Dobbiamo andare dietro all’Europa e fare le riforme. La Bce ci condiziona? Positivamente“.

Il leader leghista ha inoltre fatto sapere che si incontrerà presto con il premier Berlusconi, e sulla tenuta del governo rassicura: “Non c’è problema di elezioni adesso“.
Tremonti, invece, è rimasto in disparte, e quando Bossi ha citato la lettera della Bce, si è limitato a dire: “Non parlo“.

Crisi, conferenza stampa Berlusconi-Tremonti: “Pareggio di bilancio entro il 2013”

Foto: Ap/LaPresse

La crisi economica si va facendo sempre più pesante, anche sulla Borsa italiana, e il governo cerca di farvi fronte con una conferenza stampa tenuta, oggi, dal premier Silvio Berlusconi assieme al ministro dell’economia Giulio Tremonti. Fra gli interventi che il governo intende seguire per affrontare la crisi, l’anticipo del pareggio di bilancio al 2013, l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, la riforma del mercato del lavoro e la riforma dell’articolo 41 della costituzione sulla libertà d’impresa, per liberalizzare tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge.
Secondo il premier, “C’è un’attenzione particolarissima della speculazione internazionale su di noi a cui bisogna mettere un argine”. Il ministro dell’Economia, invece, ha escluso la necessità di un’altra manovra, ritenendo che bisognerebbe “cambiare semplicemente la tempistica“.
Tremonti ha annunciato inoltre di voler procedere in tempi rapidi all’approvazione della delega assistenziale: “Si tratta di garantire ciò che si può dare a chi ha bisogno e intervenire sul problema dei falsi invalidi” ha spiegato. Sulla riforma del lavoro, invece, ha fatto sapere che “C’è un testo importante già elaborato, sarà presentato alle parti sociali per essere presentato al Senato“.
Il presidente Renato Schifani avrebbe infatti sentito telefonicamente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e lo avrebbe informato di aver convocato le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio e che convocherà l’Assemblea appena sarà pronto il testo sulla riforma del lavoro.

Berlusconi riferisce in Parlamento sulla crisi economica

Foto: Ap/LaPresse

 

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha posticipato alla chiusura delle borse la sua dichiarazione in merito alla crisi economica prevista per la mattinata in Parlamento ed al Senato. Le due dichiarazioni sono state posticipate rispettivamente alle 17:30 ed alle 19:30 per il Senato.

Non sono mancate le dichiarazioni politiche su questa scelta di Berlusconi. Secondo la Lega Nord è giusto parlare una volta chiuse le borse, anche perché “con i mercati aperti ci possono essere turbamenti”. Questo è quello che dichiara la Lega Nord dalla voce di Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera.