Debora Serracchiani, l’Obama italiana (?)

Debora Serracchiani sbarca in Europa col Pd e viene preferita a Silvio Berlusconi: in Friuli è stata votata più del Premier. I fan sul web la amano e scrivono di lei “Yes, she can“. Attenzione, l’ultimo italico che ha detto Yes, we can si sta ancora leccando le ferite.

Ho sentito spesso chiedere, da una giornalista (???) che non stimo ai suoi intervistati: “Secondo lei chi è l’Obama italiano?“. Che domanda. Un parallelismo di semplificazione che sfiora l’ignoranza più totale – quanto meno in una questione posta in questo modo. Ma lei era – e se legge sa perfettamente che sto parlando proprio di lei – una non giornalista. Sapeva scrivere, e conosceva (conosce, credo, ancora) molto bene un certo mondo della politica italiana vicina e lontana. Quello stesso mondo che dubito le dia oggi ancora corda, perchè di “truffe” ne ha già fatte molte, e a danno di molti. Danni più o meno grandi, morali e materiali.

L’Obama italiano, in quella semplificazione, non esiste. Altra cosa, invece, è analizzare l’effetto “digitale” brandizzato Obama e ricercare eventuali casi di studio all’italiana.

Ballarò, il dopo-voto e il referendum

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Non siamo nè di destra nè di sinistra, stiamo dalla parte delle gente del nord. Questo è il sunto della vittoria della Lega alle elezioni del 6 e 7 giugno. E’ quello che dice Federico Bricolo a Ballarò. Per Guglielmo Epifani il governo ha retto, ma sono giochi di apparenze. Dopo una campagna elettorale inesistente, almeno per quanto riguarda le politiche europee. Applauso.

E la Michela Brambilla? C’è anche lei oggi. E ci tiene a sottolineare che il veleno della campagna elettorale è esclusivamente colpa di questa sinistra. (quale?) Il nostro governo è stato premiato – sentenzia comunque, aggiungendo che in tutta Europa la sinistra è stata spazzata via.

Porta a Porta, analisi del voto

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Anna Finocchiaro, Roberto Castelli, Pier Ferdinando Casini, ma anche il ministro Bondi e l’Italia dei Valori in studio. Si analizza – e si litiga fin da principio – il voto. L’onorevole Casini ha preso un punto in più rispetto alle politiche del 2008, ed è andato meglio anche rispetto alle ultime europee.

La lista Bonino è andata meglio alle europee del 2004, mentre alle precedenti politiche era con il Partito Democratico. Per Castelli i risultati sono di tale evidenza che non c’è bisogno di commentarli

Amministrative, cala il Pd (e non frena il Pdl)

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Arrivano i risultati delle provinciali: al Nord e al Sud in netto vantaggio il centrodestra, il centrosinistra resiste al Centro. Ma perde alle europee i feudi rossi di Marche e Umbria. Nella nuova provincia Barletta-Andria-Trani vince il centrodestra. Attribuite al pimo turno: Siena al centrosinistra, Lodi al centrodestra, Arezzo va al ballottaggio,  Cremona va al centrodestra e anche Sondrio.

A Milano sta perdendo Penati, Torino dovrebbe andare al ballottaggio, Bologna rimane al centro sinistra. A Napoli il ribaltone: il pdl è in testa con Cesaro al 58,9, mentre Nicolais è al 34. A Bari Schittulli del centrodestra ha al momento la maggioranza.

Europee 2009, il tonfo della sinistra e il trionfo di Lega e Idv

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La sinistra tonfa. Un tonfo chiassoso, in tutta Europa. In Italia, il Pdl è deluso – non lo ammetterà, ma pesa quel 35% a fronte della prospettiva del 40. Il Pd è inesistente. E la sinistra radicale non raggiunge il quorum. Alle 14 comincia lo spoglio delle amministrative. Il leader del Pd, Dario Francescini, è in procinto di tenere una conferenza stampa sui risultati (sconfortanti per alcune parti) di questa tornata elettorale. Tutt’altro che sconfortati sono i partiti vincitori: la Lega e l’Italia dei Valori.

La Lega Nord supera il 10%, ma non riesce a coronare il sorpasso sul Pdl il Veneto. Il partito di Di Pietro, invece, raddoppia.

Europee e amministrative 2009, si vota oggi fino alle 22

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Urne aperte, e a breve conosceremo i risultati di questa tornata elettorale. Per le elezioni amministrative Provinciali del 6-7 giugno 2009, nella fattispecie, vale la pena ricordare le modalità di voto – un po’ più complesso: sulla scheda appaiono i candidati alla presidenza, con accanto i nomi dei candidati consiglieri provinciali di quel collegio collegati al candidato presidente e il relativo simbolo.

Per votare bisogna mettere un segno sul candidato alla presidenza e un altro sul simbolo del candidato consigliere. Se si indica solo il candidato consigliere, si attribuisce automaticamente il voto al candidato alla presidenza ad esso collegato.

Europee 2009, oggi e domani si vota

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Siamo pronti. Anzi, siamo già in corsa. Tutta Europa vota per il rinnovo del proprio Parlamento.  Si vota da oggi alle 15, fino alle 22,e domani dalle 7 alle 22. Aperti i seggi per europee e amministrative. E in Veneto, è duello tra Lega e Pdl.  Dappertutto – anche in ragione delle amministrative – questa tornata elettorale è un vero e proprio test per quel che resta del partiti di casa nostra. E come di consueto, per Pd e Pdl.

Dappertutto, ma in particolar modo in Italia, il voto di oggi e domani assume un carattere e una carica simbolica e implicante. In questo momento storico, il Belpaese è alle prese con quello che potrebbe essere un bivio. Potrebbe.

Europee 2009, istruzioni per l’uso

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E’ tutto ormai pronto per questa tornata elettorale europea 2009. Tanto attesa quanto accesa.
Si vota domani, sabato 6 e domenica 7 giugno. Le operazioni voto cominceranno sabato 6 giugno alle ore 15.00 (i seggi chiuderanno alle ore 22.00) e proseguiranno domenica 7 giugno dalle ore 7.00 alle ore 22.00.

Hanno diritto di voto tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali, che abbiano compiuto il 18° anno di età il giorno della votazione (nati a tutto il 7 giugno 1991) e i cittadini degli altri paesi dell’Unione Europea che risultano iscritti nelle apposite liste aggiunte per la sola l’elezione dei membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia.

Manifesti elettorali: lo scempio bipartisan

Roberto Carlino

L’assuefazione del popolo italiano al malcostume dei propri politici diventa evidente durante le campagne elettorali. Fra i molti atti che contribuiscono a disegnare un quadro di generale indifferenza e di complessiva maleducazione, c’è n’è uno in particolare che si ripete immutato in occasione di ogni chiamata alle urne. Parliamo dello scempio dei manifesti elettorali, i posteroni zeppi di facce che ti sorridono da ogni dove, malamente incollate a muri e arredi urbani che dovrebbero essere salvaguardati da categorici divieti d’affissione. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, non li notiamo nemmeno più. Ma che risultano essere un esempio di come l’arroganza dei nostri governanti – cioè di quelli che dovrebbero rappresentarci – abbia raggiunto livelli insopportabili.

Per legge i manifesti elettorali bisognerebbe attaccarli negli appositi spazi previsti da ogni comune durante il periodo di campagna elettorale.  Già in un articolo del Corriere della sera dell’11 aprile 2008 un boss dell’organizzazione di attacchinaggio elettorale a Roma aveva spiegato come funziona tale pratica: gli attacchini sono squadre che lavorano al nero, durante la notte. Quando arrivano le multe, nessuno le paga perchè subito dopo le elezioni scattano condoni e sanatorie [Come nella finanziaria del ’96, in cui tutti i politici si sono sanati i loro miliardi di multe con un milione a persona o a partito o in quella del 2005, che aveva previsto il pagamento di una-tantum di 100 euro all’anno e per Provincia per tutte le violazioni commesse in precedenza. O in quella del 2007 che ha aggiunto l’obbligo di pagare le spese di disaffissione a carico degli autori delle violazioni, ma che sono state pagate in minima parte].

Da destra a sinistra non c’è uno schieramento o una regione d’Italia che si salvi da questa pratica indecente: l’unica vera par condicio che viene rispettata è quella che vede tutti impegnati nella violazione delle leggi per strappare un centimetro di più all’avversario. In barba alle leggi, alle concessioni comunali, ai divieti d’affissione, al decoro stradale, alla più elementare decenza e al buon senso che invece ogni “normale” cittadino invece è tenuto regolarmente a rispettare.

I manifesti della “casta” non risparmiano nessuno: staccionate dei cantieri, scuole, negozi, cabine telefoniche, secchi della spazzatura, abitazioni, affissioni regolari. Noi di PoliticaLive, accantonato il consiglio di Virgilio (“non ragioniam di lor ma guarda e passa”) vi proponiamo una galleria degli orrori delle peggiori affissioni abusive cui ci troviamo a dover assistere ancora una volta in occasione di questa tornata elettorale. Cominciando da Roma, la “capitale” di queste indecenze.

Per rendere la cosa almeno più goliardica – se non fosse che si sarebbe da piangere – stileremo una classifica dei manifesti piazzati con maggiore inciviltà in queste elezioni europee: vincerà il centro-destra? trionferà il centro-sinistra? o si affermerà qualche outsider? Ai poster(i) l’ardua sentenza.

[ Vi invitiamo caldamente ad inviarci le vostre testimonianze fotografiche dalla vostrà città, inviandoci un link alla vostra immagine tramite la pagina “Segnala” oppure lasciandolo in un commento (potete caricare la foto su hosting gratuiti come imageshack.us ). In alternativa mandare la vostra immagine all’indirizzo mail: [email protected] ]