Berlusconi: Tutti in piazza! Anzi, no


Berlusconi


La Repubblica non ha lasciato correre. Si sono sentiti chiamare in causa, e quindi probabilmente divertiti a mettere a confronto le parole vecchie e nuove del Cavaliere.


La gravità della vicenda è scoppiata quando i sinistroidissimi giornalisti del Tg3 hanno deciso di levarsi una certa soddisfazione quando, nell’edizione delle 12, hanno lasciato scorgere, in maniera affatto velata, un parallelismo tra le parole di domenica del Cavaliere , e cioè: Se non otteniamo il voto credo che milioni di persone andranno a Roma per chiederlo e la marcia su Roma.


Ora, per carità. Troppa malizia. Però il parallelismo in oggetto un minimo di gusto dato dalla coerenza logica lo dà. Non è, naturalmente, dello stesso avviso il capogruppo azzurro in Vigilanza Rai Giorgio Lainati: Il Tg3, attraverso la sua giornalista da Montecitorio, ha commesso una grave scorrettezza. Ha parlato apertamente della volontà di Berlusconi ‘di far marciare milioni di persone su Roma’. Dopo 14 anni la sinistra militante della Rai e di tutti i giornali d’Italia si scatena nell’operazione di mistificazione e di stravolgimento della verità. Scendono tutti in campo a difesa di una sinistra che aveva promesso mari e monti e che ha lasciato solo ceneri e macerie.

Va bene, va bene. Ma infatti qui c’è da ammettere che, caduto il Governo, è ripartito il solito teatrino del Re della Televisione ma soprattutto dell’ossessione – ne soffro anche io, una vera e propria orticaria – che metà degli italiani hanno nei suoi confronti, mista ad un fastidio viscerale che richiama la stessa visceralità (di segno naturalmente opposto) per cui l’altro 50% lo adora.


Comunque, visceralità positiva o negativa che sia, Repubblica effettua la corretta operazione di mettere a confronto i due spezzoni di Berlusconiano audio. Prima parte, domenica scorsa: Io credo che noi sapremmo rappresentare al Capo dello Stato questa situazione e che anche la Sinistra dovrà convincersene. D’altronde gli Italiani lo vogliono, e credo che sarebbero milioni e milioni gli Italiani che si riverserebbero a Roma se non ottenessimo di andare al più presto al voto. Applausi.


Ma poi. Seconda parte. Oggi invece. Questa è stata una delle vergogne degli ultimi giorni da parte di certi mezzi di stampa. Mi era stata rivolta una domanda, e il senso della mia risposta era esattamente il contrario di quello che invece è stato indicato da alcuni giornali. Mi era stato detto: ma chiedono di andare in piazza, altri partiti della coalizione – con un accenno alla Lega, alle parole di Bossi – e io ho detto: Anche noi siamo raggiunti da tutta una serie di richieste dalla nostra base e dagli amministratori locali, dai circoli… per una manifestazione… Ma abbiamo assolutamente rinunciato a questo e siamo andati, siamo nella direzione opposta. Anche perchè ci sono le consultazioni presso il Capo dello Stato e e la responsabilità della decisione è sua. Quindi una disinformazione piena, totale. E non ho nessuna paura a dire: VERGOGNOSA, da parte di molti organi di stampa.


Repubblica cede alla tentazione di sottolineare la contraddizione di Silvio. Contraddizione che è entrata da tempo nella leggenda. La forzatura della marcia su Roma c’è. Ma c’è anche la paura, e la paura è legittima.


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