Secondo alcune testimonianze, un ragazzo sarebbe stato picchiato ieri sera dai vigili urbani, nei pressi dello stadio Olimpico, a Roma, al termine della partita Roma-Siena. Una testimone avrebbe raccontato quanto visto alla redazione di Repubblica.
In tarda mattinata, però, dopo la diffusione della notizia, il comandante dei vigili urbani di Roma Angelo Giuliani ha fornito una versione totalmente diversa di quanto accaduto, spiegando che sarebbe stato il giovane, che andava con lo scooter ubriaco e senza patente, ad inveire prima contro un passante e poi ad aggredire i vigili, ad uno dei quali avrebbe anche sferrato un pugno. Il ragazzo si chiama Andrea Di Stefano ed ha diciotto anni, e dovrà rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il suo avvocato ha chiesto il rinvio per prendere visione degli atti e intende ricorrere al rito abbreviato. Il giovane, rimesso in libertà dopo aver passato la notte in camera di sicurezza, nel corso dell’udienza di convalida avrebbe “sostanzialmente” confermato la versione dei vigili, stando a quanto riferito da fonti giudiziarie.
Intanto, però, alla prima testimonianza fornita a Repubblica, nella quale una donna ha riferito che dopo il pestaggio il ragazzo “Era una maschera di sangue, aveva un occhio ridotto malissimo“, se ne sono aggiunte altre ricche di particolari. Un secondo testimone ha detto anche di aver lasciato il suo nome per testimoniare ai poliziotti poi intervenuti sul posto, e che intende presentare denuncia in questura su quanto accaduto. Egli riferisce infatti di aver visto un vigile di corporatura robusta che avrebbe cercato di ammanettare il ragazzo, che però avrebbe cercato di divincolarsi, e, una volta messe le manette ai polsi del giovane, lo avrebbe colpito con quattro o cinque pugni forti in pieno volto.
La Repubblica
Berlusconi: “Nel 2013 lascio. Tremonti? Lo sopporto…”
Fanno discutere, nel mondo politico, le dichiarazioni rilasciate questa mattina dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a dei giornalisti di Repubblica, in occasione della presentazione alla Camera del libro di Scilipoti. Dopo il consueto elogio del suo governo, che ritiene durerà fino alla fine della legislatura, senza che si vada quindi ad elezioni anticipate, e l’ormai tradizionale attacco ai magistrati, Berlusconi ha infatti annunciato di non volersi ricandidare nel 2013, lasciando così il posto al neosegretario del Pdl Angelino Alfano, e ha attaccato piuttosto duramente il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Più tardi, da Palazzo Chigi,si preciserà che il premier aveva avuto solo “un’amichevole conversazione” con i giornalisti di Repubblica, trasformata, invece, “in una formale intervista con tanto di domande e risposte”, ma il contenuto non ne viene smentito.
Rispondendo, dunque, alla domanda se si sarebbe ricandidato alle elezioni del 2013, Berlusconi avrebbe detto: “Assolutamente no. Il candidato premier del centrodestra sarà Alfano. Io se potessi lascerei già ora…” A quel punto, il suo portavoce Bonaiuti lo avrebbe interrotto, e lui si sarebbe corretto, precisando: “Non mi dimetto, però verrebbe voglia”, e confermando comunque: “In ogni caso alle prossime elezioni non sarò io il candidato premier”. Dice inoltre di non puntare neanche al Quirinale: “Non fa per me“, spiega, mentre vedrebbe adatto a quella carica Gianni Letta.
Ruby racconta le feste ad Arcore: “Facevamo il Bunga Bunga”
Il quotidiano “la Repubblica” sta conducendo un’ inchiesta sul caso di Ruby R., la ragazza marocchina di 17 anni che avrebbe partecipato ad alcune feste a casa del premier Silvio Berlusconi, ad Arcore, riprendendo un’ indagine giudiziaria che però non vede coinvolto il premier, o forse lo potrebbe veder coinvolto come parte lesa, in quanto vittima di un ricatto, e che per adesso ha tre indagati: Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede.
Già la sera del 27 maggio di quest’ anno, infatti, alla Questura di Milano, avviene un fatto singolare. Una minorenne straniera accusata di furto,priva di documenti e senza una casa, sta infatti per essere inviata in una comunità, quando compare una funzionaria trafelata che ordina di lasciarla andare. La funzionaria spiega poi che il capo di gabinetto, Pietro Ostuni, continua a chiamare al telefono, dicendo di lasciare andare la ragazza, come chiesto da Palazzo Chigi, poichè sarebbe la nipote del presidente egiziano Mubarak.
Entra qui in scena un altro personaggio, Nicole Minetti, la giovane igienista dentale di Berlusconi.La Minetti, appreso del fermo della ragazza da un’ amica comune, fa un pò di telefonate, si reca all’ ufficio denuncie per portarla via, affermando che la minorenne ha dei problemi e lei la sta aiutando, ma solo la telefonata di Palazzo Chigi al capo di gabinetto sbloccherà la situazione, e, quando sono quasi le 3 di notte, Ruby viene affidata a Nicole. Due mesi dopo, Rudy spiegherà ai giudici che sarebbe stato proprio Berlusconi, una volta informato del suo fermo da Nicole, a spingere quest’ ultima ad andare in questura.
Berlusconi-Espresso, udienze immunità parlamentare 23 e 28/1
Berlusconi e l’immunità parlamentare. Tema discusso e discutibile, che scriverà un’altra pagina nelle udienze del 23 e del 28 gennaio prossimo. Il presidente del Consiglio è stato citato in giudizio dal Gruppo L’Espresso, il quale in una nota ha specificato che il premier “ha accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo ha istigato gli industriali a boicottare ed interrompere gli investimenti pubblicitari”.
Silvio Berlusconi, il 13 giugno scorso, aveva attaccato il quotidiano, durante l’assemblea dei giovani industriali a Santa Margherita Ligure, a Genova. Il magistrato della prima sezione di Milano, Alda Vanoni, che presidierà la causa, ha stabilito che gli avvocati dovranno presentare le memorie conclusive nelle prossime due udienze. Carlo Federico Grosso e Francesca Lucchi, rappresenteranno il Gruppo L’Espresso. I difensori del premier saranno Vincenzo Mariconda e Giovanni Lombardi, che hanno sollevato la questione dell’immunità parlamentare, prevista dall’art. 68 della Costituzione, perché, secondo loro, Berlusconi ha pronunciato quelle parole in veste di deputato.
Immunità parlamentare sì, no, forse
Quello che vedete sopra è l’attuale (ore 19.50 del 13 novembre 2009) risultato del sondaggio di Repubblica sull’immunità parlamentare di cui tanto si parla in questi giorni. Un risultato netto, almeno tra i lettori del quotidiano diretto da Ezio Mauro.
E voi che ne pensate?
Annozero, il “posto fesso”
Dal sito di Annozero, ecco cosa offre la serata:
“Penso che il posto fisso sia la base su cui organizzare un progetto di vita e la famiglia”. Il Ministro Tremonti rivaluta il posto fisso quando si aggrava la crisi della piccola e media impresa, si fa sempre più drammatica la situazione dei cassintegrati e il Governo vara lo scudo fiscale.
Ospiti in studio Maurizio Lupi del Pdl, Ignazio Marino che, dopo le sue battaglie sui temi etici, dovrà dimostrare di avere le carte in regola per la corsa alla segreteria del Pd, e i giornalisti Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale e Massimo Giannini, vicedirettore de La Repubblica. Il reportage sulla crisi è a cura di Corrado Formigli con Luca Bertazzoni ed Eva Giovannini.
Annozero, “io sono l’eletto”
Hanno optato, evidentemente, per lo scontro istituzionale. E adesso Annozero può cominciare. La puntata di stasera è dedicata allo scontro istituzionale che ha avuto e ha ancora luogo dopo la bocciatura del Lodo Alfano. Ci si interroga sugli scenari prossimi futuri.
Si parlerà anche delle polemiche che hanno coinvolto Mediaset, il gruppo De Benedetti ed Il Corriere della Sera. In studio ci saranno il candidato alla segreteria del Pd Pierluigi Bersani, il viceministro Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli, l’editorialista de La Repubblica Curzio Maltese, il direttore di Libero Maurizio Belpietro e il condirettore de Il Giornale Alessandro Sallusti. In collegamento da Como Sandro Ruotolo con Stefania Ariosto.
Governo, troppo spazio nei Tg per l’Agcom
La Vendetta Del Fantasma Formaggino
L’alta qualità italiana
Garantita, nè.
Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì, da Guantanamo
Mi scusi Presidente…
Travaglio dixit
Caro direttore, ringrazio D’Avanzo per la lezione di giornalismo che mi ha impartito su Repubblica di ieri. Si impara sempre qualcosa, nella vita
Ma, per quanto mi riguarda, temo di essere ormai irrecuperabile, avendo lavorato per cattivi maestri come Montanelli, Biagi, Rinaldi, Furio Colombo e altri. I quali, evidentemente, non mi ritenevano un pubblico mentitore, un truccatore di carte che “bluffa”, “avvelena il metabolismo sociale” e “indebolisce le istituzioni”, un manipolatore di lettori “inconsapevoli”, quale invece mi ritiene D’Avanzo. Sabato sera sono stato invitato a “Che tempo che fa” per presentare il mio ultimo libro, “Se li conosci li eviti”, scritto con Peter Gomez, che in 45 giorni non ha avuto alcun preannuncio di querela
A Travaglio piace sottolineare il suo passato e i guru che lo hanno cresciuto. Una velleità cui, probabilmente, chiunque cederebbe. Lui, in particolare, lo fa in modo non a tutti gradito. La sua faccia lo permette. I tratti del viso, e i toni di voce.
25 aprile. Il giorno dopo. C’era una volta
una festa di tutti e un simbolo di pacificazione
Dopo tanti anni, Napolitano ricorda che è necessaria un’analisi
ponderata che però non significhi in alcun modo confondere le due parti in lotta, appiattirle sotto un comune giudizio di condanna e di assoluzione
Le ombre della Resistenza non vanno occultate, ma guai a indulgere a false equiparazioni e banali generalizzazioni; anche se a nessun caduto, e ai familiari che ne hanno subito la perdita, si può negare sul piano umano un rispetto maturato col tempo