Tria contro Di Maio. No a sforare il 3%

Si apre il fronte deficit nella politica italiana. Di Maio e Salvini vorrebbero sforare il 3% del rapporto Deficit/Pil, ma Tria risponde ai viceministri del Governo. Con Gentiloni il rapporto è arrivato allo 0,9%, rapporto ritenuto troppo basso da Tria. Che però nemmeno vuole sforare il 3%, e arrivare al massimo all’1,5%. Questo costerebbe allo Stato circa 10 miliardi di euro. Il ministro del Tesoro si trova adesso in Cina, ma non vuole mollare la linea del 1,5%.

Il Def

Intanto il Giverno è atteso dalla Commissione europea per a presentazione del Documento di economia e finanza (Def). Il Governo ha dichiarato di voler cambiare i parametri insieme all’Europa, e di essere disposto ad arrivare allo scontro.

Ma certamente uno scontro non è auspicabile, e si dovrà arrivare ad un compromesso. Il Governo ha un punto debole. Lo spread infatti è la spada di Damocle sulla testa dell’Italia. Ogni volta che il governo apre un fronte di scontro, i mercati temono una crisi e alzano la tensione sui titoli italiani.

I rendimenti sono già stabili sopra al 3% e lo spread è sui 285 punti base.

Il nuovo appuntamento per il governo è quello di stasera, con l’agenzia di rating Fitch che farà un update del giudizio sul nostro paese.