Leggi razziali e Vaticano: il “ruggito” di Fini, il miagolio del Pd?

Il Pd è d’accordo con Fini. Fini fa il lavoro che dovrebbe fare il Pd. O la Sinistra, se ne rimanesse ancora traccia. Questo il sillogismo odierno.
Leggevo oggi su Facebook la nota di Eugenio Marino, del Dipartimento Internazionale del Partito Democratico. Un Piddino onesto, che ha sempre detto chiaramente e onestamente che il suo Partito ha tanto, tanto da lavorare.

Perché penso che Fini abbia detto cose giuste che avremmo potuto e dovuto dire noi per primi?

Fini è stato critico. Politically correct ma critico sulla Chiesa.

Abruzzo al voto




Le elezioni arrivano con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato. Perché? Nel 2005 aveva vinto, per il centrosinistra, un nome ormai a tutti noto: Ottaviano Del Turco. Poi però il suddetto è stato arrestato lo scorso luglio per presunte tangenti nella sanità privata. Del Turco, in questi giorni, sta facendo nuovamente parlare di sé per la prospettiva paventata di correre con il Pdl alle prossime europee.


6 candidati per una poltrona, quella della Presidenza della Regione: Carlo Costantini, deputato dell’Idv che corre anche per il Pd, Gianni Chiodi per il Pdl, Rodolfo De Laurentiis per l’Udc, Teodoro Buontempo per La Destra, Ilaria Del Biondo per il Partito comunista dei lavoratori e Angelo di Prospero per la lista «Per il bene Comune» (inizialmente esclusa, poi riammessa dal Tar).


Veltroni-D’Alema, è tregua (mah)



I’m PD. Con Walter si può fare, cantavano.


Quello stesso Walter che sta litigando da più di un mese per interposta persona e mediaticamente con il potente Massimo. I due, lunedì, si sarebbero telefonicamente sentiti, parlati, incontrati, e lo hanno condiviso con il resto d’Italia. Hanno oggi – nel momento in cui sono visti di persona – deciso di diffondere una nota congiunta sulla questione morale: la faccenda è grave, rischia di colpire duro il partito, e non c’è posto, almeno esplicito, per le rivalità.


A me, viene in mente la vignetta di Macchianera.


Ma anche Enzo Biagi che ricorda le parole di Flaiano.


Il nostro – diceva Flaiano – è un Paese di giocatori del totocalcio


Pd, questione di morale



Non siamo la tangentopoli rossa


Sono due sindaci piddini a parlare, nel bel mezzo della questione morale che sta travolgendo il non-partito, inguaiato tra D’Alema e Veltroni.


Parlano: il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, e quello di Firenze, Leonardo Domenici, che ieri si è incatenato davanti alla sede della sede del gruppo Repubblica-l’Espresso con un cartello che rivendicava un’informazione corretta in merito alla vicenda politica innestata dall’inchiesta giudiziaria Fondiaria-Sai. E anche a Napoli, inchieste giudiziarie hanno coinvolto esponenti delle amministrazioni locali.


La crisi, in realtà, è della politica tutta, con buona pace del Premier che non perde l’occasione e che cavalca, naturalmente, l’Onda – non quella, ma la sua. Perché per il Pdl si tratta di una nuova Tangentopoli.


De justitia. Ovvero: il Di Pietro natalizio e il Pd in subbuglio

Via le mani dagli occhi. Oppure: via le mani, via gli occhi.
E’ tempo di regali natalizi – praticamente – e di nuove uscite in libreria, signori. Molti anni fa ho lavorato in una Mondadori proprio come potenziamento organico nel periodo delle Feste. E’ edificante vedere cosa esce a Natale.
Giovedì, appuntamento in libreria con Il guastafeste: la ricostruzione dell’esperienza di magistrato e poi di politico di Antonio Di Pietro.
Alcuni rapidi highlighs: Berlusconi viene accostato a Hitler, di Veltroni si rimarca l’ingenuità (sic!!!).

Primarie giovin PD. Tra Facebook e dintorni



Aaaaaai em Piddì, papparaparappè.


Scusate, è che è un sound che prende.


Dunque, tra Facebook e sede fisica e reale del Partito, sono in quattro a sognare: vogliono diventare leader dei giovani democratici (sembra un po’ la sigla di HOLLY E BENJI due fuoriclasse.


Oggi, dopo liti, corsi e ricorsi storici comincia il voto delle primarie. Yes we can change? Tre corrono per il posto di segretario, la quarta fa altro. I nomi sono: Salvatore Bruno, 26 anni. Dario Marini, 27 anni. Fausto Raciti, 24 anni. Giulia Innocenzi, 24 anni. Pare che costei, un giorno sì e l’altro pure sit-in di protesta sotto la sede del Pd. Una che vuole andare oltre Pannella, vuole svecchiare, vuole dare un unico colore alle cose. Che c’entra col Partito Democratico? Gli altri tre son bindiani, fassiniani, veltroniani… Aaaaaai em Piddì, papparaparappè.


Rai, di tutto, di più



E non scordatevi della Rai, mi raccomando. Non vi sfuggisse, tra una sentenza e l’altra – e un Ministro Onda – quest’ennesima chicca tutta italiana. Ogni tot anni, lo spettacolo di questa faccenda politica è sempre, sempre pronto a regalarvi le sorprese del caso.


Il Pdl che vota il Senatore del Pd, che però il Pd non vuole e men che mai l’Italia dei Valori – per carità, a Di Pietro gli è preso un magooooone.


Ora si dice pronto a dimettersi – mi dimetto mi dimetto certo mi dimetto – dalla carica di presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza, Riccardo Villari, Senatore del Pd che il Pdl vuole ma che il Pd-meno-L non vuole.

Sono consapevole che la mia elezione è avvenuta con una modalità inconsueta. Adesso intendo svolgere la mia funzione di garanzia prendendo contatti con i Gruppi parlamentari per ricostruire quel dialogo istituzionale tra maggioranza e opposizione, giungendo ad un nome su cui far convergere i propri voti. Allora sarò ben lieto di formalizzare le mie dimissioni, avendo così contribuito a ripristinare il funzionamento dell’organismo istituzionale che mi ha eletto presidente


Potrebbero volerci secoli, a occhio e croce.


Fini-D’Alema: la strana coppia

Lo chiamavano inciucio. I fini alla riscossa. Due leader, un ex delfino e un ex Presidente del Consiglio, che sembra proprio che stiano cercando di riprendere il centro della scena politica. In più, su un tema scottante.
Le parole del giorno sono: Summer school e bozza Violante (che è stata approvata nel corso del Governo Prodi dalla commissione Affari costituzionali della Camera, per esaminare i decreti delegati di attuazione del federalismo fiscale).
D’Alema e Fini lo chiamano percorso condiviso tra maggioranza e opposizione. Uhmmmmmm.

Scontro tra la la Mussolini (Pdl) e la Picerno (Pd): la gioia dei blogger



Sì Vespa, fai felici Striscia la notizia e noi blogger… La nipote del Duce ci regala un:

La VELINA che ti ha fatto qualcuno del partito è sbagliata

(e a rigor di logica, chissà se il contenuto degli sgarbati modi della Mussolini è del tutto sbagliato… Le veline di un Pd senza basi o contenuti non sono una realtà poi così lontana).


E la Mussolini… Una delle poche certezze dell’Italia… NON CAMBIA MAI…


Licio Gelli. Dolcetto o scherzetto?

Dolcetto o scherzetto? Si aggiravano temibilissimi, un bimbo con borsa per il bottino, due ragazzine con una più semplice busta e la signora che si occupava della loro missione. Suonavano alle porte, e all’apertura esplodevano nel (tradizionale?)

Dolcetto o scherzetto?

Io, che queste cose non le ho mai viste, ho guardato la Signora e ho chiesto Oddio signò, che si fa in questi casi? E lei: Dia loro una caramella, una caramella… Signora, in una casa di ex studenti fuori sede, ex da tanto, fuori sede ancora, le caramelle nun sono previste… Per fortuna ho trovato dei biscotti.

Dolcetto o scherzetto?

Disse Licio Gelli ai suoi.

Pd. Ovvero: c’era una volta la piazza

C’è un’Italia delusa. Un’Italia divisa. Un’Italia opposta. Poi c’è anche chi dice che ci sia una sinistra divisa, ma tant’è. (La Sinistra italiana – in senso ampio – è indifendibile da troppo).
Ieri, finalmente, il grande appuntamento delle piazze con Veltroni. O forse, meglio, di Veltroni con le piazze. Ascoltare e vedere i Tg nazionali ieri sera è stato educativo. Mi ha ricordato l’ottima ragione per la quale sopravvivo dignitosamente senza televisore in casa.
Dopo una manifestazione, c’è la guerra dei numeri. Qui, la proporzione è imbarazzante: 2 milioni e mezzo per gli organizzatori, 200.000 per Emilio Fede, 300.000 per il Pdl.

Nato l’8 luglio

Tre cittadini, per fortuna, si sono attivati per tempo. Muoversi in autunno sarebbe già troppo tardi

Dice Sabina Guzzanti nell’audio della sua adesione. E rivela:

Ho votato PD

Il più inquietante, forse anche il più coinvolgente tra gli appelli e le adesioni alla manifestazione di domani a Piazza Navona, qui a Roma, è forse quello di Umberto Eco.

Immigrazione? Emigrazione… Te lo ricordi, signò?

L’Italia è intorpidita, viva l’Italia. E’ di oggi la notizia dei risultati di un sondaggio dell’Eurobarometro condotto fra febbraio e marzo sulla discriminazione nell’Unione europea.
E, toh guarda: gli italiani sono gli europei più a disagio con i rom, seguiti solo dai cechi. La politica cavalca l’onda, oppure la crea sottilmente?
Il 47% degli italiani intervistati si dice a disagio all’idea di avere un rom come vicino, contro una media Ue del 24%.