Lodo Alfano: illegittimo

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Il Lodo Alfano è illegittimo. Così dissero, dopo due giorni di camera di consiglio, i giudici della Corte Costituzionale. Serviva una legge costituzionale, quindi viola per la Consulta l’art.138 della Costituzione. viola anche l’art.3 della Costituzione. Come scrive l’Espresso, La decisione, secondo ‘fonti qualificate’ citate dall’agenzia Ansa, è stata presa a maggioranza. In altre parole, il verdetto ha segnato una spaccatura tra giudici costituzionali favorevoli e contrari allo scudo processuale previsto per il premier”.

Lodo Alfano, conto alla rovescia

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Lodo Alfano forse. E’ il tormentone di questi giorni.

Qui trovate la composizione attuale della Corte Costituzionale: i 15 giudici che decideranno. Nessuno li invidia: verranno criticati in ogni caso. Assicurano, però – ed è quello per cui sono lì – che la decisione sarà puramente “tecnica” – è il compito della Corte Costituzionale – e giammai politica. Nel mentre Umberto Bossi grida al popolo.

Lodo Alfano, slitta la decisione

lodo alfanoCome scrive il Corriere, Lodo Alfano, fumata nera. E’ slittata la decisione della Consulta. La seduta è stata aggiornata a domani, anche se c’è chi dice che potrebbe slittare di giorni. La procura di Milano non ammessa come parte in giudizio, mentre i legali del premier, tra l’altro, spiegano a difesa del lodo:

Non è immunità. Legge uguale per tutti, ma non sempre sua applicazione. Berlusconi è primus super pares

Oggi Alessandro Gilioli scrive sul suo blog:

Per difendere il Lodo Alfano, l’avvocato Pecorella ha detto che «la nuova legge elettorale ha sostanzialmente modificato l’identità costituzionale del premier».

A me risulta che per cambiare una «identità costituzionale» serva appunto una legge costituzionale. Quella elettorale invece era una legge ordinaria.

Sempre secondo Pecorella, oggi il premier «ha una investitura diretta dalla sovranità popolare».

E pensare che invece la Costituzione diceva che il premier è scelto liberamente dal Parlamento, da deputati e senatori, e non con un’investitura diretta degli elettori.

Evidentemente ci hanno cambiato la Costituzione di notte, mentre dormivamo.

Berlusconi “corresponsabile della vicenda corruttiva”

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Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi è ritenuto, nelle motivazioni della sentenza per il Lodo Mondadori, come “corresponsabile della vicenda corruttiva”.

Il giudice Raimondo Mesiano precisa nelle motivazioni: “È da ritenere, “incidenter tantum” e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede“.

In sostanza, per i giudici, Silvio Berlusconi sapeva. La sentenza condanna la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti. non poteva non sapere, sapeva tutto, ha agito affinchè ciò accadesse. La Fininvest, ora, presenterà ricorso.

E domani la Corte Costituzionale si pronuncia sul Lodo Alfano.

Fini non si avvale del lodo Alfano. E il magistrato ritira tutto

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Notizia: il presidente della Camera, Gianfranco Fini, rinuncia ad avvalersi del lodo Alfano (la legge che prevede l’immunità per le 4 principali cariche dello Stato, la cui costituzionalità sarà al vaglio nei prossimi giorni da parte della Consulta). Giulia Bongiorno, deputata del Popolo della Libertà nonché avvocato del presidente della Camera, ha presentato istanza di rinuncia del suddetto logo. Per cosa?

Pre-notizia: un procedimento nei confronti del presidente della Camera, nato da una querela dal magistrato Henry John Woodcock per le parole pronunciate da Fini a Porta a Porta. Dopo la notizia: il magistrato ritira tutto.

Una domanda: perché Fini ha deciso di non avvalersi del lodo? Con quali motivazioni?

Politica, questione di stile

Eravamo adolescenti, in una città nè troppo piccola, nè troppo grande. Una città del sud, pulita a tratti, arricchita per alcuni, povera allo stesso modo per molti. Andavamo in giro su motorini Sì bordò, verdi, blu. O su una Sfera Piaggio dal colore improbabile. A scoprire e a non riuscire a osservare veramente parti di quella città.

Una città divisa tra fazioni, fazioni non di spessore, ma di stile. O appartenevi ad uno stile, oppure ad un altro. Si sceglieva per vocazione, simpatia, fato o discendenza famigliare. Solo in un caso abbiamo assistito allo sviluppo di una persona che di fasi le ha passate tutte. Stile anarchico, stile salopette, stile femme fatale, stile vita da banca. Gli altri hanno conservato (purtroppo, forse) la loro monotonia della scelta iniziale. Forse oggi qualcuno, insospettabilmente, ha trovato passioni (ma sempre e solo di stile e immagine) in stili e immagini che fino ad allora aveva denigrato. Ma non c’è nulla di reale. Men che mai ci sono personalità.

Volevamo parlare di politica. Leggevamo libri, ascoltavamo canzoni. Ci perdevamo in elucubrazioni mentali. C’era chi osservava, e chi agiva. Chi osservava lo faceva con un misto di orgoglio, timidezza, interesse, scarsa fiducia in sé.

Annozero, caso Mills e Pannella in studio

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Annozero, caso Mills. In studio Dario Franceschini, Francesco Storace, Marco Pannella, Maurizio Lupi. Sul sito del programma si legge:

Dopo una recente e assai seguita partecipazione, Annozero aveva invitato nuovamente l’on. Emma Bonino in trasmissione. Non c’era evidentemente da parte nostra nessuna volontà di oscuramento della lista Bonino-Pannella. All’invito aveva infatti fatto seguito una conferma più volte ribadita. Noi non siamo però abituati a subire autoinviti, che potrebbero creare un precedente al quale altri leader avrebbero la possibilità di fare ricorso in futuro. La nostra autonomia editoriale è un principio altrettanto serio rispetto a quelli ai quali si richiama l’on. Marco Pannella.

Mills condannato per corruzione. E il corruttore?

David Mills, l’avvocato inglese accusato di corruzione, è stato condannato a quattro anni e sei mesi. “Mills fu corrotto dalla Fininvest”, in sintesi. Ma leggiamo la sentenza pronunciata da Nicoletta Gandus.

In nome del popolo italiano, il tribunale, letti gli articoli 533, 535 del Codice di procedura penale, dichiara Mills Mc Kenzie Donald David colpevole del reato ascrittogli e lo condanna alla pena di anni quattro e mesi sei di reclusione, nonché al pagamento delle spese processuali.
Visto l’articolo 29 del codice penale, dichiara Mills Mc Kenzie Donald David interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni.
Visti gli articoli 538 e seguenti del codice di procedura penale, condanna Mills Mc Kenzie Donald David al risarcimento del danno in favore della parte civile costituita, danno che liquida in complessivi euro 250 mila, e alla rifusione alla stessa delle spese di costituzione dell’assistenza, che liquida in complessivi euro 25 mila.
Dispone la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica in sede, per quanto di eventuale competenza, in particolare in ordine alla deposizione resa da Benjamin Marrache. Motivazione entro 90 giorni.

Va bene, ma… chi è il corruttore? Per i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, l’avvocato avrebbe preso dei soldi (corruzione da seicentomila euro) per dichiarare il falso in occasione di due processi: alla Guardia di Finanza e All Iberian. In entrambi, era coinvolto Silvio Berlusconi. Nel mentre, il lodo Alfano.

Di Pietro offende Napolitano? Ecco le sue parole

Ma cosa ha detto davvero Antonio Di Pietro? Perchè da due giorni è sulla bocca di tutti e sulle prime pagine di tutti i giornali per “aver offeso” il Colle e il suo inquilino, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Non solo: il Capo dello Stato gli ha anche risposto con tanto di comunicato ufficiale.

Mi sono presa la briga di trascrivere quello che ha detto. Poi giudicherete voi. (E soprattutto POI l’ho trovato già sbobinato… che polla…). Ecco il discorso fatto da Antonio Di Pietro ieri a Piazza Farnese a Roma in occasione della manifestazione sulla giustizia organizzata da Sonia Alfano. Italia dei Valori e Di Pietro insieme all’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini sono scesi in piazza alla manifestazione per ribadire il loro sostegno al Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Ecco il discorso, dopo il salto. In corsivo l’appello a Napolitano.

Lodo Alfano incostituzionale? Nessun problema: pronta una legge allunga-processi



Dovesse mai sorgere un problemino, ci si mette ai ripari.


La lungimiranza è una certezza, in questi casi.

I processi veloci sono il punto cardine della riforma della giustizia

ebbe a dire il Ministro Alfano. Era Luglio.


Ora, dovesse la Consulta bocciare il Lodo, il celeberrimo Lodo, c’è il piano B.


Un articolo del futuro disegno di legge di Angelino Alfano, curato dal suo ufficio legislativo e dal consigliere giuridico del premier Niccolò Ghedini, è la soluzione: si cambia. Si cambia questo articolo, il 190 del Codice di Procedura Penale: Diritto alla prova, allungadolo con il recente (correva l’anno 2000) Articolo 111 della Costituzione sul Giusto Processo.


Così, però, i processi potranno essere allungati all’infinito, perchè scatterebbe non più la facoltà, ma l’obbligo, per il giudice, di far presentare elementi di prova e lista testi infinita – quella proposta dagli avvocati delle parti. Una lista per la quale il giudice dovrà limitarsi a verificare la pertinenza col giudizio in atto.


Per ora, solo indiscrezioni sulla proposta di legge in oggetto. Staremo a vedere.


Don’t touch my Costituzione



[Foto | Quirinale] Costituzione sì, Costituzione no, Costituzione forse. Fa pure 60 anni, non scordiamolo. Interviene Napolitano:

Non modificabili
le fondamenta della Costituzione


Il Presidente della Repubblica interviene così. La questione è annosa e recentemente fomentata anche da Nostro. Il lodo Alfano potrebbe essere incostituzionale? Nessun problema, cambiamo la Costituzione. Perchè lo scontro, il punto, ciò attorno cui tutto ruota, è proprio la Giustizia.


Nel mentre, gli stadi confusionari del Premier non deludono mai: attacca Murdoch, e nel frattempo ci entra in società, acquistando il 3,1% di Premiere la Pay Tv tedesca.


Continuo a sognare un bel giornalista che vada lì, magari in una pomatata conferenza stampa, a fare la lecita domanda del come concilia i vari, contrastanti aspetti della vicenda? Certo, la risposta sarebbe edificante per tutti. Ma tanto, quel giornalista non si vede all’orizzonte.


Facebook vs lodo Alfano

Potenza della rete, stranezza della stessa. Se c’è una cosa che Antonio Di Pietro ha capito, da un certo momento in avanti, è la potenzialità di Internet. Raccolta Firme per il Referendum Abrogativo contro il Lodo Alfano.
Informazioni evento. Organizzatore: I hate Silvio Berlusconi (e altri, che non citiamo per privacy). Facebook rubrica l’eveno, per tipologia Cause – Protesta. Rete di riferimento: Global.
Ora e luogo. Inizio: sabato 11 ottobre 2008 alle ore 10.00 (ieri, al secolo) e Fine: lunedì 10 novembre 2008 alle ore 20.00. Dalla Rete alle piazze. Partenza ieri, a Piazza Navona, Roma. Proseguirà in tutte le città d’Italia.

Il Lodo Alfano non basta. Passaparola

Che il Lodo Alfano non bastasse, in effetti, era un dubbio che era venuto.
Di nuovo, c’è che gli atti del processo Mills sono gloriosamente partiti: destinazione Corte Costituzionale. E cosa farà la Corte Costituzionale? Le tocca pronunciarsi sulla costituzionalità del benedetto Lodo Alfano. Ma rifacciamo il punto. Da un lato, il Lodo Alfano. Dall’altro il Processo Mills.