Lampedusa, rivolta degli immigrati: in fiamme il centro di accoglienza

Torna ad essere critica la situazione a Lampedusa per la questione dell’immigrazione. Nel pomeriggio, infatti, è scoppiato un incendio di vaste proporzioni nel centro di accoglienza di Contrada Imbriacola, che al momento ospita 1300 extracomunitari, dei quali 1200 tunisini, che già nei giorni scorsi hanno protestato più volte per chiedere il loro trasferimento sulla terraferma. Circa 800 immigrati sarebbero anche riusciti a fuggire dal centro, e di questi 400 sarebbero stati rintracciati dai carabinieri vicino al molo Favaloro, mentre gli altri sarebbero ricercati.
I vigili del fuoco, dopo quattro ore, sono riusciti a domare l’incendio,che nel frattempo però aveva già distrutto due dei tre edifici del centro, e provocato una fitta nube di fumo nero. Il fumo è arrivato anche sopra l’aereoporto, che è stato momentaneamente chiuso, e ha raggiunto il centro abitato. Almeno una decina di persone tra migranti e forze dell’ordine sono rimaste intossicate, e fra queste anche un immigrato paraplegico; nessuno, comunque, sarebbe in pericolo di vita.
Il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis ha dichiarato:

“Il centro è interamente devastato, è tutto bruciato, non esiste più e non può più ospitare un solo immigrato. Lampedusa non ha più un posto. E’ l’ora che il governo intervenga dopo tanto immobilismo. Avevano avvertito tutti su quello che poteva accadere ed è accaduto”.

La Camera approva la legge sul biotestamento. Englaro: “E’ incostituzionale”

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La Camera ha approvato in serata, dopo un dibattito durato cinque mesi, il disegno di legge sul testamento biologico, che ora tornerà quindi in Senato per l’approvazione definitiva, probabilmente in autunno. I voti a favore sono stati 278, quelli contrari 205 e gli astenuti 7.
La legge si compone di otto articoli, dei quali il più importante e dibattuto è probabilmente il terzo, riguardante “contenuti e limiti della dichiarazione anticipata di trattamento” (Dat), che esclude, salvo casi eccezionali, la sospensione dell’idratazione e alimentazione artificiali, limitando inoltre l’applicazione delle Dat solamente ai malati in stato vegetativo che presentino una “accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale”. Il settimo articolo stabilisce invece che le Dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno comunque vincolanti per il medico.
La maggioranza si è schierata compattamente a favore del provvedimento, salvo un deputato del Pdl che ha votato contro e un altro che si è astenuto, mentre nell’opposizione i cattolici del Terzo polo e del Pd si sono astenuti o hanno votato in favore del provvedimento, ma la maggior parte degli esponenti del PD e dell’Idv ha votato contro, criticando aspramente la legge.

Sull’ immigrazione Bossi frena Maroni. Castelli: “Non possiamo sparargli, per ora”

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Il leader della Lega Umberto Bossi ha cercato di gettare acqua sul fuoco nelle polemiche fra il ministro Maroni e l’ Unione Europea, dopo che Maroni aveva addirittura paventato di uscire dall’ Europa, se questa non avesse dato man forte all’ Italia in materia’ di immigrazione. Bossi prima ha difeso il collega, spiegando che “Maroni era arrabbiato”, e l’ Europa “Dovrebbe fare un sacco di cose e invece non fa niente”, ma poi ha precisato: “Non usciamo. E’ solo uno stimolo per far fare le cose” all’Europa.
Anche il ministro degli Esteri Franco Frattini ha cercato di stemperare i toni, ricordando che l’Europa è “una straordinaria opportunità” per l’Italia, e invitando ad ” avere nervi saldi”: quello di Maroni, per Frattini, sarebbe stato solo “uno sfogo” per una “forte delusione in un momento di ira, di rabbia, che” dice “possiamo comprendere”.
A tenere però banco, oggi, nel dibattito sull’ immigrazione, sono state sopratutto le parole del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, il leghista Roberto Castelli, che, intervenendo alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”, ha dichiarato: ” Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per ora”. L’esponente leghista, forse per accattivarsi nuovamente il consenso della “base” del partito,è così tornato ad agitare lo spauracchio dell’immigrazione clandestina, degli immigrati che potrebbero diventare, dice, “milioni nel corso del tempo”, dandosi a “violenze” e obbligando le autorità “ad usare le armi”.

Eicma 2010: Berlusconi attacca gli omosessuali e rilancia la legge sulle intercettazioni

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo questa mattina all’ inaugurazione del salone del ciclo e motociclo alla Fiera di Milano-Rho, scherza sulla vicenda di Ruby, la ragazza marocchina minorenne per la quale il premier avrebbe telefonato in Questura a Milano, e che sarebbe stata più volte ad alcune feste nella sua villa di Arcore. Lo fa con una battuta, “Ho un problemino, avrei da sistemare in qualcuno di questi stand una certa Ruby”, affermando poi: “Quello che ho fatto è stato per bontà, poi se a volte mi capita di guardare una bella ragazza…meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay. La questione? Una tempesta di carta”.

Livia Turco (Pd): “Berlusconi è cattolico quando gli conviene”

La visita del Colonnello Gheddafi a Roma ha sparigliato i piani della maggioranza di Governo, chiamata a una tregua nel nome della continuità dell’Esecutivo: Silvio Berlusconi ha dovuto spendersi in prima persona per ribadire il feeling tra il leader libico e l’Italia mentre Gheddafi pare avercela messa tutta per suscitare le ire di più di un soggetto, Istuituzionale e non.

Le lezioni di Corano, la spettacolarizzazione (eccessiva?) della sua presenza nella Capitale, la sfilata di centinaia di giovani donne in tacchi alti e gonnella: polemiche trasversali – i finiani, le opposizioni, la Chiesa cattolica, i media – che Livia Turco, esponente del Partito democratico, ha provato a riassumere in una intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano.

Legge 40 del 19 febbraio 2004, ovvero la legge sulla procreazione assistita

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Da alcuni giorni sono scoppiate feroci polemiche per quello che da più parti è stato considerato un colpo di mano a “camere sciolte” da parte del ministro della salute uscente, Livia Turco. Pietra dello scandalo è ancora una volta la famigerata legge 40 del 19 febbraio 2004, in materia di procreazione medicalmente assistita. La legge, approvata durante il precedente governo Berlusconi ha fissato in modo più restrittivo che in altri paesi europei i termini per potere accedere al protocollo pubblico per la fecondazione assistita, vietando espressamente quella cosiddetta eterologa. Sul punto chiarirò più avanti; al momento limitiamoci ai fatti recenti.
La fredda cronaca di quanto consumatosi nei giorni scorsi è riassumibile in poche righe: la ministra Turco, chiamata a rinnovare le linee guida per l’applicazione della legge – la “verifica” triennale è resa necessaria dalla continua evoluzione della ricerca scientifica in materia – ha emanato le nuove direttive, pubblicate in Gazzetta Ufficiale. Le innovazioni inserite nel testo recepiscono due sentenze del Consiglio Superiore di Sanità, organo consultivo del Ministero della Salute, che avevano “bocciato” le direttive inizialmente previste dalla legge, così come lo stesso risultato la legge aveva raccolto presso i tre tribunali amministrativi chiamati a pronunciarsi sulla legittimità di tali indicazioni iniziali.
Il menzionato colpo di mano della ministra – a detta dei suoi contraddittori – starebbe nell’aver forzato eccessivamente nell’interpretazione della legge, mutandone “profondamente il significato”. Stando a quanto si è capito – a proposito di interpretazioni – le nuove direttive aprirebbero alle possibilità di effettuare la diagnosi preimpianto, altro nodo politico della questione, ed anche di questo parleremo più avanti.
Dunque, cosa è la legge 40? E cosa prevede?

Niente Papa a La Sapienza. E ora?

Inquisizione
No Papa, no party. Alla fine è arrivato l’annullamento. Alla fine, niente visita. Il Papa non interverrà a nessuna apertura di anno accademico. Non ci sarà, non sarà lì, non comparirà, non parlerà. Nada de nada. Chi ha vinto? Chi l’ha spuntata? Chi esce al meglio da queste polemiche e da questo annullamento?
Ufficialissima nota della Santa Sede. Udite udite. Il Vaticano ha ritenuto opportuno soprassedere alla visita del Papa all’università La Sapienza. Il tutto, a seguito delle ben note vicende di questi giorni. Insomma la visita non s’ha da fare, perchè non l’avete voluta.
Il Santo Padre non parteciperà, dunque. Qualcuno, o qualcosa, ha vinto, e qualcuno o qualcosa ha perso. Ma chi? La sensazione non è questa. La sensazione che queste due giornate lasciano è, forse, un po’ di vuoto. Il Papa, comunque – salviamo capra e cavoli e compariamo lo stesso – invierà l’intervento che avrebbe dovuto tenere.

Moratoria sull’aborto, tra Ruini e laicità

Ferrara

Sulla scia dell’approvazione, da parte dell’Onu, della risoluzione contro la pena capitale, Giuliano Ferrara, Direttore de Il Foglio, il 20 dicembre scorso ha lanciato, dalle colonne del suo giornale, la proposta di una moratoria per l’aborto. Nell’editoriale, Ferrara scrive: “C’è anche una pena di morte, legale, che riguarda centinaia di milioni di esseri umani. Le buone coscienze che si rallegrano per il voto dell’Onu ora riflettano sulla strage eugenica, razzista e sessista degli innocenti”.