La nuova Costituzione nasce via Web, raccogliendo i pareri della cittadinanza

giorgio napolitano È un’iniziativa singolare quella realizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione dell’avvio dei lavori per le Riforme Costituzionali. Prende il via la prima Consultazione on line relativa a questa tipologia di tema, finalizzata alla raccolta delle opinioni della cittadinanza e all’organizzazione di dibattiti sul tema stesso in numerosi Istituti Pubblici.

Con questa iniziativa, inoltre, il Governo si pone l’obiettivo di aumentare la partecipazione del la gente alla vita politica italiana, coinvolgendo tutte le fasce d’età e “sfruttando” il loro grado di conoscenza delle materie di questione.

Rapporto finale

Entro e non oltre il prossimo martedì 8 ottobre, dunque, sarà possibile partecipare alla Consultazione via web collegandosi al sito www.partecipa.gov.it e compilando due questionari. Il primo questionario consta di otto domande a risposta chiusa. Il secondo è un questionario di approfondimento sugli stessi temi che consta di 20 domande.

Le opinioni confluiranno in un rapporto finale che influirà sulle decisioni in materia di Riforma Costituzionale prese dal Governo. Il rapporto finale sarà pubblicato on line e successivamente consegnato alla Presidenza del Consiglio.

Dibattiti pubblici

La prima fase, quella via web, è inoltre un trampolino di lancio della seconda. Una volta terminata, infatti, si procederà con l’organizzazione di discussioni pubbliche presso Università, Fondazioni e Scuole.

Il valore delle opinioni dei cittadini

Che valore avranno ai fini della Riforma Costituzionale le opinioni espresse via web dai cittadini? Non un valore statistico. Tuttavia i pareri espressi tramite il sito dal popolo italiano saranno vagliati da un comitato scientifico presieduto dall’ex Ministro Francesco Profumo, coadiuvato da Istat e Fondazione Ahref. Quest’ultima avrà il compito di effettuare un’immenso lavoro di monitoraggio durante e dopo la prima fase dei lavori.

Per saperne di più

Ecco quali canali on line consultare per saperne di più:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

Riforme Costituzionali in vista: la parola ai cittadini

governo lettaIl Consiglio dei Ministri chiama, la cittadinanza risponde. In ballo c’è la Costituzione Italiana, patrimonio comune da salvaguardare e al tempo stesso cambiare in alcuni suoi passi. Modifiche che, per la prima volta, godranno del parere del popolo. Il coinvolgimento degli italiani alla vita politica del Paese, in questa fase di riforme del Testo su cui si basa la Repubblica, passa per una forma di Consultazione che consta di una fase telematica e di una fase di dibattiti da organizzare negli Istituti Pubblici (Scuole, Fondazioni e Atenei universitari in primis).

Per partecipare alla raccolta di opinioni richiesta dal Governo occorre collegarsi entro l’8 ottobre 2013 al sito www.partecipa.gov.it e compilare due questionari:

–         Al primo questionario andranno date 8 risposte brevi;

–         Al secondo questionario, composto da 20 quesiti, andranno date altrettante risposte in maniera approfondita;

Cosa verrà chiesto ai Cittadini?

Il Consiglio dei Ministri, in vista delle Riforme Costituzionali, chiede ai cittadini un parere su alcune tematiche riguardanti la Democrazia, le Forme di Governo e Parlamento, la propria visione del Territorio. Tutti temi di attualità,dei quali si discute sovente in famiglia, nelle scuole e per strada, nonché sul web.

I dibattiti pubblici

Una volta terminata la raccolta delle opinioni rilasciate sul sito tramite la modalità di consultazione on line, si procederà all’organizzazione di dibattiti pubblici presso (come detto) Scuole, Università e Fondazioni.

Il ruolo delle Scuole

La vera novità di questa proposta consiste nell’interesse da parte del Governo nell’ascoltare e tenere in considerazione il parere degli studenti. Non saranno soltanto i lavoratori (padri di famiglia, anziani, professionisti e imprenditori) a ‘dire la propria’. Sono coinvolti anche coloro che vanno ancora a scuola. A ragione di ciò, in accordo con il MIUR, è stata indetta nelle scuole italiane la “Giornata della Partecipazione”, che si terrà martedì 1 ottobre 2013:

Una giornata speciale in cui inaugurare progetti didattici riguardanti la costituzione. Per un giorno gli Istituti apriranno le porte anche a genitori e anziani, in maniera tale da seguire il modus operandi proposto da Fondazione Mondo Digitale, che da sempre si occupa di formazione tra le diverse generazioni.

Il 13/09 avverrà il lancio dell’area dedicata su www.partecipa.gov.it/scuola, dalla quale gli studenti potranno attingere per sviluppare i loro progetti.

Come rimanere aggiornati sull’iniziativa promossa dal Consiglio dei Ministri?

Semplice, basta dare un’occhiata ai seguenti canali sui vari social network:

www.facebook.com/Partecipagov

www.twitter.com/partecipagov

www.youtube.com/partecipagov

www.partecipa.gov.it

La nuova Costituzione italiana, tra discussione e partecipazione

Stipendi record per i parlamentari italiani. La polita in Italia costa sempre di più

Il Consiglio dei Ministri ha indetto la prima Consultazione on line per conoscere il parere di tutti i cittadini italiani su alcune modifiche che verranno apportate alla Costituzione. Obiettivo di questa iniziativa senza precedenti è incoraggiare una grande partecipazione popolare alla vita politica del Paese coinvolgendo ogni tipo di interlocutore.

Le opinioni raccolte saranno consegnate alla Presidenza del Consiglio, avranno quindi un peso notevole nelle decisioni prese dal Governo oltre a confluire in un rapporto finale che sarà pubblicato online.

 Se la prima fase riguarda direttamente i cittadini che potranno esprimere le loro opinioni su rapidi questionari disponibili sul sito www.partecipa.gov.it fino all’8 ottobre 2013, la seconda sarà la discussione pubblica vera e propria, che prevedrà l’organizzazione di dibattiti ospitati da Università, Fondazioni e Scuole.

Per l’occasione è stato disposto un comitato scientifico – presieduto dall’ex Ministro Francesco Profumo e composto da ISTAT, anche se la Consultazione non ha un valore statistico, e Fondazione AHREF – che effettuerà un eccezionale lavoro di monitoraggio. Un lavoro senza precedenti incentrato sulla qualità delle informazioni a supporto dei cittadini nelle risposte.

Il Direttore Generale di Fondazione AHREF, Michele Kettmaier, ha spiegato il ruolo del centro di ricerca nello studio del rapporto tra informazione e partecipazione e, in particolare, nello sviluppo della fase di “Discussione Pubblica” online, attraverso i propri software.

Dal 16 settembre partirà la terza fase di consultazione e il lancio della piattaforma CIVIVI, software sviluppato da Fondazione AHREF per il dibattito, insieme a soluzioni per fare fact-checking. La Fondazione AHREF, che ha il merito di aver sdoganato prima di altri in Italia il concetto di media civico, si occuperà di misurare l’andamento della fase di “Discussione Pubblica”.

Dietro la Fondazione ci sono le teste di serie della comunicazione digitale e partecipativa: Joichi Ito, anima di Creative Commons e teorico della democrazia emergente. David Weinberger, coautore di Cluetrain Manifesto: l’uomo che ha fatto comprendere il web al mondo delle imprese. Paul Steiger, il campione del giornalismo d’inchiesta americano.

 

Il Pdl: cambiare l’articolo 1 della Costituzione

Foto: AP/LaPresse

Sembra aprirsi un nuovo capitolo della battaglia fra la maggioranza e le altre istituzioni come la magistratura e il Capo dello Stato. Il deputato del Pdl Remigio Ceroni ha infatti presentato una proposta per cambiare l’articolo 1 della Costituzione, allo scopo di ribadire ” la centralità del Parlamento”, che attualmente è ” troppo debole, tenuto sotto scacco da magistratura e Consulta e Presidenza della Repubblica”. Il deputato ha comunque precisato di aver parlato ” a titolo personale”, e di non averne parlato “nè con Berlusconi nè con altri dirigenti del PDL”. Secondo Ceroni, non potendosi fare adesso la riforma in senso presidenziale auspicata dal premier, va ribadita la centralità del Parlamento che è ” troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal Presidente della Repubblica che non la firma o della Corte Costituzionale che la abroga”. Per il deputato del PDL, quindi, ” Essendo il Parlamento e non i giudici l’ unico organo costituzionale eletto dal popolo, il Parlamento è superiore”. Oggi invece, continua, ” i poteri del Governo e del Parlamento sono debolissimi e tenuti sotto scacco della magistratura e della Corte Costituzionale”. E, quanto a Napolitano, afferma: ” Ho votato questo presidente della Repubblica, ma non ho gradito alcune ingerenze al momento della formazione delle leggi. La Corte Costituzionale, invece, ” esprime posizioni politiche”, mentre i magistrati ” sparano a zero sui provvedimenti prima che si pronunci il Parlamento”.

Nuova toponomastica in tempi di crisi


Nuova toponomastica in tempi di crisi: Piazza un altro. Via le mani dalla Costituzione. Via Berlusconi. Tutti in piazza.

Creatività al potere per Nessun Dorma, un gruppo spontaneo di studenti, professionisti e precari. Stamane la toponomastica delle principali vie e piazze di Roma, Firenze, Milano e di altre città non era più la stessa. Un blitz creativo per comunicare la propria indignazione nei confronti del potere, Silvio Berlusconi in testa.

Berlusconi: mobilitazione a Palazzo Chigi e sabato pentole e coperchi

Berlusconi: mobilitazione a Palazzo Chigi e sabato pentole e coperchi. Il popolo Viola, si sa, si contraddistingue per l’iperattività delle manifestazioni che mette in campo. E Gianfranco Mascia – uno degli animatori Viola e del gruppo Gli Indignati – propone oggi sul suo blog due mobilitazioni questa settimana prossima per contrastare il tentativo golpista di Berlusconi: domani 22 febbraio alle 17 – presidio davanti Palazzo Chigi (Galleria Alberto Sordi) in concomitanza con il Consiglio dei Ministri che vorrebbe varare le modifiche costituzionali su PM e CSM e quella che viene già chiamata la nuova Legge Bavaglio. Sabato 26 febbraio Nessun Dorma – Cecerolas a Roma con corteo.

“Il dato è tratto, Berlusconi non tornerà indietro: tenterà in tutte le maniere di cambiare la nostra carta costituzionale – scrive Mascia – anche a colpi di mano in Parlamento, con una maggioranza comprata senza ritegno. Tanto cosa importa se il successivo referendum costituzionale non confermerà le modifiche, intanto lui si parerà il culo con norme che gli consentano di scamparla ai processi in corso. Poi porterà avanti in Commissione di Vigilanza Rai le norme per addomesticare i talk show e in men che non si dica ci ritroveremo nel momento più aspro e totalitario del golpe berlusconiano.”

Regionali, Di Pietro: “Gioco scorretto, cambiate carte in tavola”

di_pietroDivampa la polemica nelle elezioni Regionali. Dopo il caos delle iscrizioni delle liste  nel Lazio e in Lombardia, oggi è tornato a parlare il leader dell’Italia dei Valori. Ecco le parole Antonio Di Pietro:

Il capo dello Stato è l’arbitro al quale ognuno di noi si rivolge, e anche noi dell’Idv: è stato fatto un fallo grave alla democrazia e alla Costituzione l’altro giorno, ci saremmo aspettati un intervento dell’arbitro per sancire il fallo. Siccome oggi non voglio contribuire a spostare l’attenzione sull’arbitro che ha sbagliato  vorrei richiamare l’attenzione sulla necessità di tutti noi di reagire al modo scorretto del giocatore, che avendo il pallino in mano, ha preteso di ricominciare la partita quando ha visto che stava perdendo.

Nessun passo indietro per quanto riguarda le mie valutazioni sul mancato ruolo dell’arbitro. In Italia l’ipocrisia e pavidità sono così elevate che si fa finta di non vedere, pensando di salvaguardare le istituzioni, che devono essere salvaguardate da coloro che le rappresentano, facendo il loro ruolo e non pretendendo che chi invece ha fiducia in loro debba dire bravo quando diventano assenti.

Se no dovremmo rivalutare il Nuovo Testamento, nella parte in cui si considera negativo il giudizio di Ponzio Pilato, e dire che lui svolgeva quel ruolo e non poteva fare diversamente”.

Anno giudiziario, al via con rivolta

anno giudiziario

Le toghe in rivolta. Una protesta simbolica e visibile. Vestiti d’ordinanza e con una copia della Costituzione in mano nelle aule delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario nelle 26 corti d’Appello. Ma la mobilitazione coinvolge tutto lo Stivale, ed è dura: sabato, nel corso dei discorsi in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, le sedie verranno lasciate vuote quando parlerà il rappresentante locale del ministero di giustizia, quindi del governo. Non lo faranno, per rispetto delle istituzioni, di fronte al Guardasigilli Angelino Alfano che parlerà all’Aquila.

Le toghe abbandoneranno per protesta le aule. Prima, però, leggeranno una nota certo non soft, in cui ci si rivolge direttamente al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Rosarno, gruppo Facebook a Napolitano: “Fermi razzismo”

facebookRosarno e Facebbok. Ancora una volta il social network è teatro di una discussione politica. Dopo le aggressioni a Berlusconi e al Papa, su Facebook si parla anche dei fatti di Rosarno, che hanno suscitato polemiche oltre i confini nazionali. Un gruppo che si chiama “Non sono bianco, non sono nero, voglio essere a colori” sollecita il presidente della Repubblica, Giorgia Napolitano, a intervenire sul questione del razzismo in Italia in modo:

Chiaro, nelle vesti di garante della Carta Costituzionale, inteso a far valere quei principi, a richiamare il Governo di questo Paese all’osservanza di quei principi, a sanzionare senza esitazione quelle formazioni partitiche che si sono distinte per atteggiamenti e propositi xenofobi e razzisti. Il nostro paese oggi non è quello immaginato, né dagli Italiani del Risorgimento, né dai Partigiani della Resistenza, specialmente quando esso si macchia di gravissime colpe come quella di essere diventato terra di discriminazioni razziali.

De Magistris: “Lodo? Una provocazione. Berlusconi va sconfitto politicamente”

De MagistrisSarà che da un po’ frequento l’Europa, ma questo Paese sta perdendo l’umorismo. Il mio era un pezzo scritto su un blog e va letto per quello che è”. L’ha detto Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Idv, a “24 Mattino” su Radio 24, commentando il suo Lodo lanciato qualche giorno fa (“Berlusconi vada in esilio in cambio dell’impunità giudiziaria”). De Magistris, poi, riattacca il premier e non risparmia neanche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:

Io sono convinto che Berlusconi vada sconfitto politicamente. Volevo anche smitizzare il Lodo, è una provocazione di questo tipo. Se vogliamo pensare che l’Italia è caduta nel basso impero e quindi c’è un sultano che sta stravolgendo la democrazia, allora l’esilio potrebbe essere una conseguenza, ma si può anche intendere come una scelta addirittura vantaggiosa per Berlusconi. Perchè rispetto agli altri cittadini che si fanno fare i processi, lui fa leggi per non subire conseguenze giuridiche. Io ho molto rispetto di chi ha votato Berlusconi.

Berlusconi, telefonata a Ballarò

Silvio Berlusconi ha chiamato Ballarò, ieri sera. Dopo il mistero della chiamata ad Annozero, a Ballarò chiama veramente. Nel video la prima parte dell’intervento, mentre dopo il salto la seconda parte. A sorpresa, Silvio Berlusconi.

Ho assistito al festival della calunnia e delle falsità da parte degli esponenti della sinistra presenti.

Ma soprattutto, Silvio Berlusconi è tornato ad attaccare i giudici, proprio nel giorno della sentenza Mills.

L’anomalia italiana non è Silvio Berlusconi

Dice Berlusconi di se stesso. L’anomalia italiana sono i pm comunisti, e i giudici comunisti di Milano.

Ballarò, stasera lodo Alfano e scontro istituzionale

ballaròMassimo D’Alema e Angelino Alfano (il famosissimo, celeberrimo uomo che dà il nome all’altrettanto celeberrimo lodo) a Ballarò, in onda stasera, mercoledì 14 ottobre alle 21.10.

Lo scontro istituzionale e le polemiche successive alla tempesta scoppiata sulla bocciatura del Lodo Alfano, il sogno e la speranza di un’Italia normale, nella puntata di Ballarò in cui Giovanni Floris ospita, tra gli altri, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, gli esponenti del PD Massimo D’Alema e Rosy Bindi, il presidente della IPSOS Nando Pagnoncelli.

La puntata del settimanale d’informazione di Raitre sarà aperta, come di consueto, dalla copertina di Maurizio Crozza.

Sono Superman… E che Superman… Cioè: a me Superman mi fa ridere!

Lodo Alfano: illegittimo

lodo alfano consulta

Il Lodo Alfano è illegittimo. Così dissero, dopo due giorni di camera di consiglio, i giudici della Corte Costituzionale. Serviva una legge costituzionale, quindi viola per la Consulta l’art.138 della Costituzione. viola anche l’art.3 della Costituzione. Come scrive l’Espresso, La decisione, secondo ‘fonti qualificate’ citate dall’agenzia Ansa, è stata presa a maggioranza. In altre parole, il verdetto ha segnato una spaccatura tra giudici costituzionali favorevoli e contrari allo scudo processuale previsto per il premier”.

Lodo Alfano, slitta la decisione

lodo alfanoCome scrive il Corriere, Lodo Alfano, fumata nera. E’ slittata la decisione della Consulta. La seduta è stata aggiornata a domani, anche se c’è chi dice che potrebbe slittare di giorni. La procura di Milano non ammessa come parte in giudizio, mentre i legali del premier, tra l’altro, spiegano a difesa del lodo:

Non è immunità. Legge uguale per tutti, ma non sempre sua applicazione. Berlusconi è primus super pares

Oggi Alessandro Gilioli scrive sul suo blog:

Per difendere il Lodo Alfano, l’avvocato Pecorella ha detto che «la nuova legge elettorale ha sostanzialmente modificato l’identità costituzionale del premier».

A me risulta che per cambiare una «identità costituzionale» serva appunto una legge costituzionale. Quella elettorale invece era una legge ordinaria.

Sempre secondo Pecorella, oggi il premier «ha una investitura diretta dalla sovranità popolare».

E pensare che invece la Costituzione diceva che il premier è scelto liberamente dal Parlamento, da deputati e senatori, e non con un’investitura diretta degli elettori.

Evidentemente ci hanno cambiato la Costituzione di notte, mentre dormivamo.