De Gennaro salvaci tu!

Alla fine ce l’ha fatta. Il nostro “superman” è riuscito finalmente a dare un piano definitivo per lo smaltimento dei rifiuti in Campania, che dovrebbe portare con una stima approsimativa di 100 giorni allo smaltimento delle diverse tonnellate di rifiuti ancora da smaltire.

Tramite l’apertura di 3 discariche e 3 siti di stoccaggio la super commissione guidata da Gianni De Gennaro ha annunciato di avere risolto il problema dei rifiuti, almeno sulla carta. Ora è giunto il momento di mettere in pratica la parole.

Inoltre si è attivata anche una sezione adibita alla ricerca che permetterà di studiare la realizzazione di un termovalorizzatore nel casertano. Caserta, e non Napoli, scelta come città fulcro per lo smaltimento dei rifiuti e che, proprio per questo motivo, è divenuto il quartiere generale degli uomini di De Gennaro.

Tutto bene, tutto bello e tutto perfetto verrebbe da dire. Ed invece non è così.

A De Gennaro il compito di convincere l’Ue. Mission: impossible

Mission Impossible
Italia sgridata. Italia indisciplinata. Italia richiamata per la seconda volta dall’Unione Europea. La marachella? L’ormai consolidata tragedia dei rifiuti in Campania.
La Commissione Europea ha tutta l’intenzione di andare avanti con la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. La decisione arriverà per il prossimo 30 gennaio: prevederà l’invio o meno di un nuovo richiamo alle autorità italiane. A giugno, l’Italia si è già vista arrivare una poco dignitosa lettera di messa in mora .
Ora torna il pericolo del richiamo, un pericolo che vuol dire molti soldi e molte pene. Corrisponde alla messa in forse dei sostanziosi contributi che la Ue concede all’Italia per finanziare i progetti legati allo smaltimento dei rifiuti. Che fine avranno fatto quei soldi, alla luce degli eventi partenopei? L’Unione Europea, insomma, commina una salata multa quando uno dei 27 Stati viola le legislazioni comunitarie.

Napoli: Oggi i rifiuti vanno a scuola, non i ragazzi

La battuta che viene, tragicamente, spontanea è quella che riprende una famosa citazione storica, leggermente modificata ad hoc:

Vedi Napoli e poi muori

Purtroppo, oggi come oggi, la situazione sembra proprio questa visto l’allarme igiene scattato in queste ore. E’inconcepibile, a mio parere, una situazione come quella napoletana in un paese come l’Italia.

Napoli: Questa monnezza qua, devi metterla là

I più giovani sicuramente non lo ricorderanno, ma quelli che hanno vissuto il periodo dei “paninari” (che ho vissuto solo di striscio, stavo diventando un ragazzo allora) sicuramente ricorderanno il successo musicale di Francesco Salvi, che si improvvisava parcheggiatore in una nota canzone. Riprendendo quella canzone sembra che a Napoli vogliano parcheggiare un po ovunque i loro rifiuti, tant’è che miglior titolo non si poteva veramente trovare.

Ma ormai, i tempi per scherzare in Campania sono finiti. E’iniziata la seconda fase, quella di pulizia, quella del commissariato speciale di Gianni De Gennaro. Assistito dal suo braccio esecutivo, Franco Giannini, all’ ex superpoliziotto il governo ha affidato pieni poteri per rimettere in sesto la regione entro 120 giorni.

Napoli come Beirut: “Sembra ci sia stato un bombardamento”

Le parole del sindaco di Quarto, comune coinvolto nella crisi-rifiuti del napoletano, lasciano sbigottiti:

Sembra di stare a Beirut il giorno dopo un bombardamento.

A leggere sembra che il primo cittadino di Quarto stia esagerando, eppure a guardare le strade della cittadina di quarantamila abitanti l’affermazione rilasciata dal sindaco sembra veramente calare a pennello. Macerie a terra, pietre, pezzi di vetro, cassonetti rovesciati, rottami di carrozzerie di automobili ancora infuocate. Un “tipica” giornata di guerriglia verrebbe da dire.

Cartoline da Napoli. Barricate, cariche della polizia e le 24 ore per la vita di Prodi

cumuli immondizia napoli

Ieri Prodi ha trascorso l’intera giornata passando da una riunione all’altra, Straordinarie e ordinarie. Infine, la capatina al Quirinale per riferire a Napolitano: un’ora di colloquio. Imperversa il caos, per fare una descrizione sinteticadi tutti i fronti del dramma che è l’emergenza rifiuti in Campania, le proteste della gente e le polemiche dei politici.

Alfonso Pecoraro Scanio, Ministro dell’Ambiente, dal canto suo ha poi precisato: Ho chiesto l’uso dell’esercito e l’aiuto del genio non solo per le scuole ma per rimuovere i rifiuti dalle strade e attrezzare le aree provvisorie di stoccaggio.Ospite, ieri sera, a Porta a Porta, il ministro ha specificato che non è vero che i termovalorizzatori non si fanno. Ad Acerra non è stato fermato da me, ma dalla magistratura. I termovalorizzatori vanno utilizzati, ma facendo anche la raccolta defferenziata.

Prodi, dal canto suo, ha passato la giornata ad assicurare entro la giornata di oggi una soluzione radicale alla crisi. Dei rifiuti, ma anche delle proteste. La maggioranza resta però divisa, tra polemiche e responsabilità. Tra Antonio Di Pietro e la mozione di sfiducia dei consiglieri regionali dell’Italia dei Valori al governatore Antonio Bassolino in Regione e il rinvio del verticedi ieri con il ministro dell’Ambiente.

Rifiuti, al culmine dello scontro. Prodi: “E’ una tragedia”. Bassolino contestato

Bassolino

La situazione è sull’orlo del precipizio. Il governo si assume tutte le proprie responsabilità riguardo a questa emergenza perchè sta mettendo in gioco il paese. Parole non allegre (già accantonata la ventata di ottimismo delle Feste, vero?) dal Presidente del Consiglio Romano Prodi, che, da Bologna, ha detto la sua sulla drammatica emergenza rifiuti nel napoletano. Il Premier sa e sostiene la necessità di risolvere il problema, e di risolverlo per sempre.

Intanto, non si placano le proteste e gli scontri. Ieri pomeriggio un gruppo di persone, una ventina, ha bloccato un autobus e incendiato i cassonetti dei rifiuti a San Giorgio a Cremano, uno dei centri più colpiti dalla crisi dello smaltimento dell’immondizia. I presenti? Applaudivano.

A Napoli nel pomeriggio, in pieno centro, lo stesso scenario: cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme e correlati interventi dei Vigili del Fuoco. E non si placa la rabbia contro la riapertura della discarica di Pianura: si è unito ieri ai manifestanti anche un gruppo di una cinquantina di mamme con bambini. La protesta contro la discarica del contendere ha causato anche il blocco della circolazione ferroviaria sulla linea Napoli-Roma, tra Pozzuoli e Giuliano.


Ed è proprio a Pianura che, in seguito ad una sassaiola contro le forze dell’ordine, sono state fermate, e poi rilasciate, una decina di persone. Scontri e tafferugli hanno causato il ferimento di due agenti della polizia. Nella notte, la polizia ha scortato una trentina di camion adibiti a movimentare la terra per creare l’invaso che poi sarà coperto dai teloni impermeabilizzati già portati all’interno nei giorni scorsi. Anche questa operazione è stata ostacolata dai manifestanti, che si sono seduti nella carreggiata.

Campania e rifiuti: ancora 11 mesi di agonia

Rifiuti campania

Ancora 11 mesi per ritornare alla normalità: questo quanto dichiarato dal Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, al termine del Consiglio dei Ministri. Le misure previste comprendono la proroga dell’emergenza appunto fino al 30 novembre, con l’istituzione del Commissario gestore dell’emergenza che “affiancherà gli enti locali” insieme ad un Commissario liquidatore per risolvere “la partita finanziaria che si è accumulata nel corso degli anni“.