Sono in corso le elezioni finalizzate a nominare il candidato leader del centro sinistra. Un ballottaggio anticipato da una lunga serie di polemiche, accompagnate dalla recente pubblicazione dei dati di accoglimento delle nuove domande di iscrizione: poco più di 7 mila, contro le 100 mila presentate negli ultimi giorni. “In caso di sconfitta nessuna griderà ai brogli” – si è sforzato di ripetere il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Ma il caos è già scoppiato da tempo.
ballottaggio
Berlusconi: “I nostri candidati erano deboli. Gli elettori di sinistra sono senza cervello”
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in vista del secondo turno delle elezioni amministrative previsto per domenica e lunedì prossimi, ha convocato lo stato maggiore del Pdl nella sua residenza romana di palazzo Grazioli, e, nell’esaminare la situazione, ha spiegato che il risultato del primo turno delle amministrative è dipeso anche dalla debolezza dei candidati e dall’eccessiva politicizzazione di un voto amministrativo. In serata, si è recato alla trasmissione di Bruno Vespa, e ha ripreso i toni molto accesi della campagna elettorale, che pure, al primo turno, non gli erano stati d’aiuto.
Ha quindi attaccato gli elettori di sinistra, arrivando ad affermare che la sinistra vincerà ai ballottaggi solo se “gli italiani andranno a votare lasciando a casa il cervello“, e accusando quello che ha definito “un blocco mediatico terrificante, a partire dal Corriere della Sera, da Sky e la 7 e le trasmissioni Rai pagate con i soldi di tutti che stanno con la sinistra”.
Il premier ha criticato duramente anche i candidati ai ballottaggi nelle due città chiave, Milano e Napoli. Di De Magistris, Berlusconi ha detto: “Un bell’uomo, ma un incapace totale”, aggiungendo: “Se uno lo vota poi va davanti allo specchio e deve dire “Sono senza cervello”. Pisapia, invece, viene descritto, al solito, come un estremista, che “in Parlamento ha presentato leggi a tutela dei terroristi, di eversori e per l’eutanasia”.
Amministrative, cala il Pd (e non frena il Pdl)
Arrivano i risultati delle provinciali: al Nord e al Sud in netto vantaggio il centrodestra, il centrosinistra resiste al Centro. Ma perde alle europee i feudi rossi di Marche e Umbria. Nella nuova provincia Barletta-Andria-Trani vince il centrodestra. Attribuite al pimo turno: Siena al centrosinistra, Lodi al centrodestra, Arezzo va al ballottaggio, Cremona va al centrodestra e anche Sondrio.
A Milano sta perdendo Penati, Torino dovrebbe andare al ballottaggio, Bologna rimane al centro sinistra. A Napoli il ribaltone: il pdl è in testa con Cesaro al 58,9, mentre Nicolais è al 34. A Bari Schittulli del centrodestra ha al momento la maggioranza.
Europee e amministrative 2009, si vota oggi fino alle 22
Urne aperte, e a breve conosceremo i risultati di questa tornata elettorale. Per le elezioni amministrative Provinciali del 6-7 giugno 2009, nella fattispecie, vale la pena ricordare le modalità di voto – un po’ più complesso: sulla scheda appaiono i candidati alla presidenza, con accanto i nomi dei candidati consiglieri provinciali di quel collegio collegati al candidato presidente e il relativo simbolo.
Per votare bisogna mettere un segno sul candidato alla presidenza e un altro sul simbolo del candidato consigliere. Se si indica solo il candidato consigliere, si attribuisce automaticamente il voto al candidato alla presidenza ad esso collegato.
Roma e la questione sicurezza
Sarkò, non mi piaci più!
Per fortuna sua, e per la sfortuna di migliaia di pretendenti già pronti a prenderne il suo posto, queste parole non arrivano dalla bocca della bellissima Carla Bruni, quanto invece dai suoi concittadini, dai francesi che in questo weekend si sono recati di nuovo alle urne per il secondo turno delle amministrative.
I dati parlano di un’affluenza bassissima, pari al 65%, ma soprattutto porta alla conclusione di un dato inconfutabile, ovvero Sarkozy non piace più ai francesi. Ovviamente in questo caso stiamo parlando di elezioni amministrative, che come ben sapete riguardano l’elezione dei vari presidenti “locali” (quali possono essere sindaci, amministratori regionali e così via). Chiaramente un voto che potrebbe anche venire interpretato indirettamente come un voto sfavorevole al buon Sarkò.
Dal canto Sarkozy ben poco può dire. Tutte le città più grandi e importanti, impegnate in questo turno di ballottaggio, sono finite nelle mani della “gauche”, della sinistra socialista. Città quali Strasburgo, Tolosa, Caen e Reims, da oggi verranno gestite da un governo socialista. Unica soddisfazione per l’Ump, il partito di destra che sostiene Sarkozy, il mantenimento della sua roccaforte Marsiglia, dove addirittura si era puntato su una campagna elettorale che nominasse il meno possibile il premier, al fine di evitare di condizionare negativamente l’elettorato.
Francia o Spagna, purchè se magna
Serbia: Europa, Addio?
In un epoca come la nostra dove tutti sembrano aver voglia di “globalizzarsi” in qualche cosa di più grande, si veda ad esempio gli stati europei con la UE oppure anche solo i partiti italiani con la possibile riforma elettorale, la situazione della Serbia sembra davvero troppo antitetica.
Giorni di elezioni presidenziali in Serbia quelli appena passati e quindi giorni di spogli ci aspettano, sperando di non incorrere in un nuovo broglio elettorale stile kenyota. Sette i possibili candidati, ma solo due si presenteranno al ballottaggio ad inizio febbraio. I loro nomi sono già stati scritti.
Il primo è Tomislav Nikolic. Con i suoi 38,26% delle preferenze si è aggiudicato il primo turno delle elezioni. Leader del partito radicale Serbo (SRS), Nikolic è un leader ultra-nazionalista. La sua eventuale vittoria al ballottaggio porterebbe il paese a richiudersi su stesso, allontanando l’eventuale integrazione europea.