Stop alle vendite in Italia per le vetture Volkswagen

La casa automobilistica tedesca coinvolta nello scandalo sulle emissioni dannose ha detto stop alle vendite di alcune vetture nel nostro Paese. Anche se Delrio ha annunciato un’indagine a riguardo, la lettera che è stata inviata ai concessionari esiste e riporta quanto segue. 

«Come sapete — è scritto nella lettera firmata da Massimo Nordio, amministratore delegato della filiale italiana del gruppo di Wolfsburg — Volkswagen sta lavorando a pieno ritmo per fare chiarezza su alcune problematiche che riguardano un particolare software utilizzato sui nostri motori Diesel. Come misura precauzionale, vi preghiamo di sospendere, con effetto immediato, la vendita, l’immatricolazione e la consegna dei soli veicoli equipaggiati con motori diesel Euro 5 tipo EA 189». Una decisione clamorosa ma non del tutto inaspettata visto che, a fronte di una iniziale e parziale «autodenuncia» del marchio tedesco, nella quale si indicava che il software sospetto era montato solo sui motori 2.0 TDI omologati Euro 5 delle Golf VI (costruite tra il 2008 e il 2012), delle Passat (dal 2010 al 2014) e delle Tiguan (dal 2007 al 2105, il 22 settembre era stata diffusa dalla Germania una nota nella quale la casa madre faceva riferimento alla possibilità che il software potesse «essere installato anche in altri veicoli del gruppo con lo stesso motore diesel».

I modelli interessati da quello che è già stato ribattezzato Dieselgate sarebbero in tutto diciannove: Audi: A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5. Seat: Leon, Altea e Alhambra. Skoda: Yeti, Octavia e Superb. Volkswagen: Maggiolino, Sharan, Touran, Golf, Passat e Tiguan:

Per l’elenco ufficiale bisognerà attendere le informazioni e la lista del Ministero dei trasporti tedesco. Ma se tutto venisse confermato, la stima del viceministro Riccardo Nencini, il quale ha parlato di un milione di vetture coinvolte, sarebbe plausibile.