Il PdL tiene, Lega e UdC crescono, Pd e IdV ai minimi, Fli irrompe

Nuovo sondaggio elettorale effettuato da Ipr-Marketing e volto ad analizzare l’attualità politica: evinciamo una serie di dati che portano a diverse considerazioni. Il primo: la fiducia nei confronti dell’Esecutivo guidato da Silvio Berlusconi è ai minimi storici, così come il gradimento verso il Popolo delle Libertà e resta invariato (era già diminuito in termini di percentuali nello scorso luglio) l’apprezzamento del Premier.

Secondo dato: le forze di opposizione del centro sinistra non hanno la capacità di approfittare dell’incertezza e dello sfilacciamento della maggioranza, tutt’altro. Continuano a perdere consensi sia il Partito Democratico (altro crollo – meno 6 punti – rispetto a luglio) che Italia dei Valori (il partito di Antonio Di Pietro perde 4 punti di consensi).

Terzo elemento di riflessione: la crescita della Lega Nord non si arresta e proprio quella di Umberto Bossi, al pari dell’UdC di Pier Ferdinando Casini, è la forza partitica che fa registrare l’ennesimo passo in avanti. Il gradimento del Carroccio cresce di altri tre punti, quello dei centristi di due.

Quarto dato: per la prima volta, i sondaggisti hanno inserito nel novero dei partiti anche Futuro e Libertà, proponendolo a tutti gli effetti in competizione con gli altri: in questo caso, non vi è un riscontro con il pregresso ma il consenso riscosso da Gianfranco Fini e dai fuoriusciti dal PdL si attesta al 20 per cento.

Se ne evince, di conseguenza, che il centro destra, nonostante la conferma dei valori minimi, continua a godere di fiducia maggioritaria; l’UdC rischia di essere decisibvo in una eventuale partita elettorale; i finiani hanno rosicchiato voti in misura maggiore alle opposizioni più che a chi governa.

Più visibile la fuga da Pd e IdV (complessivamente, -10 per cento) che quella dal PdL. I che, di rimando, pone Gianfranco Fini quale alternativa concreta a Berlusconi: che ad attestarlo siano gli elettori dell’opposizione è una legittima investitura del Presidente della Camera a eventuale candidato Premier.

E’ quindi Fini a colmare – nel vuoto carismatico che l’elettorato percepisce nel centro sinistra – la lacuna presente nell’area progressista. Discorso simile – se non ancora più marcato – vale per Casini, alla guida del partito di opposizione che (attualmente) riscuote la maggior fiducia.

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