Sciopero Tirrenia, Matteoli: “Il 30 e il 31 agosto si lavora”

Finale col botto. Fosse Capodanno, si potrebbe anche dire così. Ma. All’epilogo dalle ferie estive, lo sciopero dei dipendenti Tirrenia suona più come doccia fredda, gelata per migliaia di italiani attesi al rimpatrio. Sciopero di 48 ore proclamato dalla Uiltrasporti per il 30 e 31 agosto: il che equivale a mettere in crisi il rientro di quasi 20 mila persone: a conti fatti (dal sindacato stesso) in seguito alla protesta contro il processo di privatizzazione della compagnia si fermeranno venti navi della Tirrenia e otto dell’azienda controllata Siremar.

Fin qui, l’esposizione del problema dal punto di vista del passeggero (costretto, qualora non giunga un dietrofront improvviso e motivato da un incontro tra le parti interessate e il Governo, a trovare un mezzo alternativo) ma cambiando l’angolo della visuale ci si rende pure conto che il senso dello sciopero di due giorni è conseguenza di una situazione quantomeno complessa e articolata che interessa il futuro (lavorativo) di numerosi dipendenti con prole a carico.

E’ lo stesso segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia, a cercare di illustrare i motivi che stanno alla base dell’iniziativa unica nel genere (in relazione al settore professionale): “Siamo consapevoli che è uno sciopero fuori dalle regole visto il periodo di controesodo, ma non ci assoggetteremo ad una eventuale precettazione da parte del ministro delle Infrastrutture. Se non avessi dichiarato lo sciopero ci sarebbe stato il rischio di agitazioni spontanee e quindi, paradossalmente, la dichiarazione di sciopero ha un valore regolatorio. Mi auguro di riscontrare un atto di responsabilità da parte del governo nei confronti dei lavoratori e di chi deve rientrare dalle vacanze e auspico una convocazione a Palazzo Chigi per mettere nero su bianco le garanzie per i lavoratori“.

Dal canto suo, il Ministro preposto alla partita, Altero Matteoli, replica con un intervento che sa tanto di “bastone e carota”: “L’astensione, che riguarda i lavoratori marittimi e amministrativi non ci sarà perchè fino al 5 settembre la legge non lo consente, come vuole la regola della franchigia estiva che impedisce gli scioperi per garantire i servizi. Aggiungo infine che nel frattempo i sindacati saranno ascoltati“.

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