Manifestazione violenze sulle donne: il 7 marzo si accende il Colosseo

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Il “Manifesto programmatico contro la violenza sulle donne” accenderà le luci dei riflettori sul Colosseo, che verrà così illuminato alle ore 19 di lunedì 7 marzo.

L’evento è promosso dalla Regione Lazio e dal Campidoglio ed è stato presentato nella sede della giunta regionale dai due massimi esponenti di queste istituzioni: Renata Polverini e Gianni Alemanno.

Frana a Reggio Calabria, morte due persone

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Una frana nella mattina ha colpito il Reggino portando la morte a 2 persone. Una delle due è stata travolta dalla frana mentre si trovava in macchina. Il tutto è accaduto nella zona di Villa San Giuseppe vicino Pettogallico. Sulla zona sta piovendo dalla notte scorsa. La vittima era un pensionato di 69 anni. Il maltempo, quindi, segna altre due vittime. come ben sappiamo attualmente tutta la nostra penisola è colpita da un’ondata di maltempo.

La seconda vittima è un uomo di 34 anni, commerciante, che nella prima mattinata si è schiantato con la propria auto contro l’entrata di un BAR che a quell’ora era ancora chiuso. La causa, anche questa volta, sembra essere stata la forte pioggia. L’uomo era sposato e padre di due figli. Attualmente tutta la zona di Reggio Calabria è colpita da questa forte ondata di maltempo la quale sta causando parecchie frane  rendendo i collegamenti tra le varie località quasi impossibili.

Germania: Guttenberg rassegna le dimissioni

Mi dimetto dai miei incarichi politici. Questa è la decisione più dolorosa della mia vita“. Parole del ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, che questa mattina ha rassegnato le dimissioni, che sono state già consegnate alla cancelliera Angela Merkel.

Rinuncio temporaneamente e sottolineo temporaneamente al mio dottorato“, ha affermato Guttenberg, che ha aggiunto di non voler “ricevere trattamenti diversi da quelli di chiunque altro” e per questo collaborerà “attivamente“all’indagine dell’Università di Bayreuth.

Chi ha ucciso Yara?

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Continuano le ricerche dell’assassino della giovane Yara Gambirasio di soli 13 anni, uccisa vicino Bergamo e ritrovata nella giornata di Sabato scorso. Gli investigatori in queste ore stanno effettuando dei prelievi di sangue su circa 10 persone che abitano intorno alla casa di Yara. Queste 10 figure,hanno precedenti penali per aggressioni a sfondo sessuale. Lo scopo degli investigatori è quello di confrontare il DNA di queste 10 persone con il DNA rilevato sulla scena dove è stato trovato il corpo di Yara.

Non sarà facile, però, ritrovare delle tracce di DNS estranee al corpo di Yara, infatti, il corpo della ragazza è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione, il che non favorirà l’autopsia dei medici legali sul corpo della ragazza.

Libia, l’ Unione Europea approva le sanzioni. Per Gheddafi ipotesi esilio

L‘ Unione Europea ha adottato oggi, con una decisione all’ unanimità del Consiglio, le sanzioni contro il governo libico di Gheddafi, che vanno ad aggiungersi a quelle già prese dall’ ONU: tra tali misure l’ embargo sulle armi e il divieto di viaggio nei paesi dell’ Unione sia per il Colonnello che per il suo entourage, e il congelamento dei  beni di questi ultimi. Il tribunale penale dell’ Aja, invece, ha cominciato a raccogliere materiale sulle violenze degli ultimi giorni, e potrebbe incriminare Gheddafi per crimini contro l’ umanità. La NATO starebbe invece pensando di creare una “no fly zone“, per la quale però servirebbe il consenso del Consiglio di Sicurezza dell’ ONU.
Per il Colonnello, in particolare, gli Stati Uniti starebbero formulando varie ipotesi, tra le quali quella dell’ esilio, come ha spiegato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, affermando: “Tutte le opzioni  restano sul tavolo, compreso l’ esilio”. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, si è espresso duramente nei confronti del leader libico, il quale starebbe usando “mercenari e teppisti” contro i civili, e pertanto, secondo la Clinton, “Per la gente in Libia è ormai chiaro: è tempo che Gheddafi vada via.
L’ Alto Commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres, si è invece detto preoccupato per i rifugiati e i cittadini stranieri ancora presenti in Libia, poichè, ha spiegato, “Non ci sono le navi e gli aerei necessarie per evacuare le persone provenienti da paesi poveri o devastati dai conflitti”. Le organizzazioni umanitarie, invece, temono per la sorte di migliaia di africani subsahariani presenti in Libia, che sarebbero nel mirino dei ribelli in quanto sospettati di essere mercenari al soldo di Gheddafi.

Per il sito “Debka”, vicino ai servizi segreti israeliani, nella regione libica della Cirenaica sarebbero già presenti consiglieri militari americani ed europei per aiutare i ribelli, mentre, secondo Al Jazeera, Gheddafi avrebbe incaricato un ex capo dell’ intelligence di trattare con i capi della rivolta. Il rais ha comunque rilasciato un’ intervista all’ ABC, nella quale ha dichiarato: “Tutto il popolo mi ama, sarebbe disposto a morire per proteggermi”.
Sul fronte militare, invece, i ribelli, la notte scorsa, sarebbero riusciti a prendere il controllo di buona parte della base aerea di Misurata, ed ora punterebbero verso Tripoli, anche se appare difficile da conquistare anche Sirte, città natale di Gheddafi, controllata dai miliziani a lui fedeli. L’ aeronautica militare libica fedele al rais avrebbe invece colpito dei depositi di munizioni nella parte orientale del paese, controllata dai ribellii.
L’ Arabia Saudita si sarebbe invece impegnata a garantire la stabilità del mercato del petrolio; gli oppositori di Gheddafi avrebbero comunque fatto sapere oggi stesso che il traffico di greggio con i paesi occidentali sarebbe ripreso.

Cosa è il processo Mediaset?

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Il processo Mediaset è ripreso senza Silvio Berlusconi che è stato dichiarato contumace dai giudici. Come previsto da molti, il presidente del Consiglio non si è presentato nell’aula del Tribunale di Milano.

Il premier, la cui difesa non ha presentato istanza sul legittimo impedimento, è accusato in merito alla compravendita dei diritti tv e cinematografici e sui presunti fondi neri destinati a Mediaset.

Yara Gambirasio ritrovato il cadavere

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Sono tante le notizie che si susseguono in questi momenti. Sembra sia stato ritrovato il corpo di Yara Gambirasio, la ragazza scomparsa lo scorso 26 novembre da Brembate di Sopra. Sono in corso i primi accertamenti per verificare se il corpo ritrovato sia effettivamente quello della ragazza. Della notizia, sono state informate tutte le alte cariche della polizia di stato. La situazione va ancora accertata e approfondita a dovere.

Da Repubblica.it:

E’ stato trovato il cadavere della giovane Yara Gambiraso, scomparsa da tre mesi a Brembate di Sopra. Il corpo della tredicenne è stato rinvenuto in una campo a Ponte San Pietro, a una decina di chilometri da Brembate di Sopra, il paese in cui Yara viveva con la famiglia. Era abbandonato in un campo incolto, fra l’erba alta.

La Procura apre un fascicolo sulla “compravendita” di parlamentari

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo “senza iscrizioni di indagati o ipotesi di reato” dopo la denuncia di ieri del deputato del PD Gino Bucchino, che aveva sostenuto di aver ricevuto un’ offerta di 150 mila euro e la promessa della rielezione se fosse passato al gruppo dei “Responsabili” che sostiene il governo. Per ora, il fascicolo è composto solo da ritagli di stampa, ma potrebbe “confluire” nel fascicolo aperto dopo la denuncia fatta del leader dell’ IDV Antonio Di Pietro quando i “suoi” deputati Razzi e Scilipoti sostennero il governo, nel voto di fiducia del 14 dicembre scorso. Di Pietro, dopo la denuncia di Bucchino, ha presentato un’ altra denuncia.
Bucchino, eletto nella cicrcoscrizione Estero dell’ America settentrionale e centrale, sarebbe prima stato contattato telefonicamente, e, quindi, si sarebbe recato ad un appuntamento in un bar di piazza San Silvestro, dove, racconta, “Un giovane spigliato che non avevo mai visto mi ha detto di essere del movimento Rifondazione socialista e di aver parlato con il coordinatore nazionale del PDL Denis Verdini. Mi spiega che se avessi accettato per il mio passaggio nelle file della maggioranza era tutto a posto. Mi hanno offerto di ricandidarmi per la prossima legislatura e mi hanno promesso 150 mila euro a titolo di rimborso delle spese elettorali che avrei dovuto sostenere”.
Bucchino, poi dice  di ritenere “Scandaloso questo mercato dei parlamentari”, e di essere “a disposizione” per eventuali indagini. Il nome del “mediatore” misterioso non è stato rivelato da Bucchino in conferenza  stampa, ma lui ne avrebbe comunque parlato ai suoi colleghi del gruppo: si tratterebbe di Giuseppe Graziani, avvocato quarantaduenne napoletano, ex segretario del nuovo Psi partenopeo, che avrebbe confermato di aver incontrato Bucchino, negando però di avergli mai offerto soldi.

Il leader dell’ UDC Casini ha commentato le rivelazioni di Bucchino dicendo di non esserne affatto stupito, e ha aggiunto: “Se volete vi porto altri 20 di questi esempi”. Seccato, invece, il coordinatore del PDL Verdini (tirato in ballo da Bucchino), che ha dichiarato: “Io non so neanche chi sia l’ on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondadimento”.
Il capogruppo di Iniziativa responsabile alla Camera, Luciano Sardelli, era intervenuto stamattina a Montecitorio per difendere il suo gruppo dalle accuse, dicendo, rivolto al presidente Fini: “A nome del gruppo dei responsabili le manifesto la situazione di difficoltà che stiamo attraversando: 9 persone del nostro gruppo vengono dall’ opposizione e sono oggetto di aggressione verbale senza precedenti, sono sotto scorta, e non c’ è tutela da parte del presidente della Camera.” Bucchino, invece, ha replicato con una battuta sarcastica: “Io non sono e non chiedo di essere escortato, pardon scortato…”

Radio Vaticana, deve risarcire gli abitanti di Cesano

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Secondo la cassazione, Radio Vaticana sarà costretta a risarcire gli abitanti di Cesano, piccola frazione di Roma, dove Radio Vaticana ha piantato le proprie antenne per trasmettere il proprio segnale radio. La IV cassazione ha condannato a 10 giorni di reclusione il cardinale Roberto Tucci in relazione all’elettrosmog prodotto dalle emissioni della Radio Vaticana ai danni degli abitanti di Cesano. Il presidente di Cdacons, Carlo Rienzi, ha affermato “E’ una grande vittoria: finalmente giustizia è fatta e gli abitanti di Cesano potranno ottenere i giusti risarcimenti”.

“Siamo soddisfatti – ha aggiunto Rienzi che ha patrocinato in Cassazione la posizione degli abitanti danneggiati -, finalmente questa vicenda vede la parola ‘fine’, nonostante le richieste venute dalla Procura della Suprema corte che voleva mettere in discussione il diritto ai risarcimenti. Adesso vediamo che cosa succede anche per l’altra vicenda, quella assai più grave dell’aumento della mortalità per leucemia tra gli abitanti del Cesanese. Rienzi sottolinea che monsignor Tucci “è stato condannato anche a risarcire 2.500 euro per le spese di Giustizia sostenute dal Codacons

Yara Gambirasio, 90 giorni dalla scomparsa ancora nessuna traccia

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Era il 26 Novembre 2010 quando Brembate di Sopra, veniva colpita dalla scomparsa di Yara Gambirasio, la giovane 13enne che ha distanza di 90 giorni da quel triste pomeriggio, ancora non vi sono tracce. Gli investigatori, come anche i famigliare, continuano comunque a sperare e continuano le ricerche. Il questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, intervistato da TMNews dichiara. “Rispetto al primo giorno per noi nulla è cambiato – ha spiegato – Non c’è un solo uomo in meno impegnato nelle ricerche e non c’è un solo investigatore di alto livello che ha mollato il campo e le indagini. Proseguiamo nel nostro lavoro, che è difficilissimo, senza alcun intento di arrenderci”.

Un silenzio delle tv e dei giornali, chiesto dalla famiglia di Yara, ha portato a zero tutte le notizie sulle indagini. Continua Ricciardi, “forse qualcosa è cambiato per la stampa, perché è scattato il silenzio richiesto dalla famiglia al quale devo attenermi come prima e più di prima per quanto riguarda il merito delle indagini. Ma per noi – ha ribadito – non è cambiato nulla, andiamo avanti”.

Libia, i ribelli si dirigono verso Tripoli. Gheddafi: “Sono sostenuti da Al Qaeda”.

La situazione in Libia, sconvolta dalla rivolta contro il regime del colonnello Gheddafi, si fa sempre più critica dal punto di vista umanitario: si parla, infatti, di un numero di vittime molto elevato, addirittura diecimila, mentre alcuni testimoni, oggi, avrebbero riferito di un bombardamento aereo contro la città Zawia, a circa-30-40 chilometri dalla capitale Tripoli, che sarebbe durato cinque ore e avrebbe causato 100 morti e 400 feriti. Il paese sarebbe praticamente diviso in due, con la parte orientale ormai controllata dai ribelli, che adesso punterebbo a spingersi verso Tripoli, che invece è ancora saldamente in mano ai sostenitori di Gheddafi. Il colonnello, infatti, sarebbe asseragliato nella capitale, nel bunker di Bab-al Aziya, e le truppe a lui fedeli avrebbero isolato la città con un cordone di mezzi e truppe in sua difesa. I suoi oppositori, invece, starebbero organizzando per venerdì una manifestazione di protesta a Tripoli. Secondo quanto ha riferito una fonte medica, addirittura, alcuni mercenari dei “comitati rivoluzionari” che sostengono Gheddafi avrebbero fatto irruzione negli ospedali della capitale, uccidendo i feriti che avevano manifestato contro il regime.
I fedelissimi del rais avrebbero anche attaccato i rivoltosi nella città di Misurata, provocando diverse vittime, mentre, secondo quanto hanno riferito alcuni libici fuggiti in Tunisia, i ribelli sarebbero riusciti a conquistare questa città, nella parte nord-ovest del paese, e la parte orientale, attorno a Bengasi.

Cassazione: Dire sporco negro è reato

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La Cassazione ha deciso che dire “sporco negro” costituisce reato e l’autore dell’offesa dovrà essere giudicato dal Tribunale. La vicenda risale a tre anni fa quando un cittadino italiano di 35 anni apostrofò un senegalese con “sporco negro, tornatene al tuo paese” e finì nelle stanze del Giudice di Pace, che condannò il nostro connazionale per ingiuria.

Gli avvocati del ragazzo africano; Lorenzo Amore, Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, però, si rivolsero alla Cassazione che ha definito l’affermazione del trentacinquenne “espressione idonea a coinvolgere un giudizio di disvalore sulla razza della persona offesa”, configurando l’aggravante, per cui è prevista la competenza per materia del Tribunale e non del Giudice di Pace.

Gheddafi: a Roma occupata la Camera di Commercio italo-libica

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Gheddafi-Roma.

Abbiamo occupato la Camera di Commercio italo-libica in viale Regina Margherita a Roma. Siamo una cinquantina e abbiamo occupato l’ente che gestisce le relazioni commerciali tra l’Italia in segno di solidarietà con la tragedia che si sta consumando lì”, l’ha detto Bartolo Mancuso, un attivista di Action e della “Rete verso il Primo Marzo”, il quale ha aggiunto che nella Capitale, proprio il primo marzo, si terrà un corteo per “rivendicare i diritti degli immigrati, al fianco del popolo libico oppresso da Gheddafi”.

Processo Mediaset, chiesti 3 anni per Massimo Maria Berruti

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Il publico Ministero di Milano, ha richiesto 3 anni di reclusione più una multa di 6 mila euro, per Massimo Maria Berruti il deputato del PDL ex consigliere di Finivest, in merito al processo contro il gruppo Mediaset, riguardo i presunti fondi neri di Mediaset. La richiesta della Procura giunge dopo l’annullamento da parte della Cassazione, della precendente sentenza della Corte d’Appello di Milano.

Nella precedente decisione della Cassazione, il deputato PDL era stato in parte prosciolto e in parte avevano assolto in merito alla questione. I giudici si riuniranno per una nuova giornata processuale il prossimo Lunedì. Nel processo, fra gli indagati, c’è anche il premier Silvio Berlusconi.