Lega Nord, Bossi: “Federalismo fatto, ora Ministeri fuori da Roma”

La Festa dei Popoli Padani, a Venezia, si chiude con l’intervento del Senatur. Umberto Bossi – a proprio agio tra quella che definisce “la mia gente” – è anch’egli chiamato – al pari di altri leader di partito, impegnati a calare il sipario con il botto degli interventi dei principali referenti – a riassumere dal palco le concitate fasi politiche che hanno intensificato i giorni precedenti.

Il leader leghista ha spaziato da un argomento all’altro senza trascurare nessuna delle tematiche “calde“: tuttavia, l’annuncio che ha dato il là al boato dei presenti è quello che il Federalismo è obiettivo ormai raggiunto.

La maniera in cui Bossi decide di renderlo noto si sposa con le aspettative dei 50 mila spettatori: utilizza la tradizione, riprende la strofa di una canzone popolare: “La va a giorni, la va a ore, e quindi preparatevi a fare festa nelle principali piazze del Paese. La premiata ditta Calderoli – Bossi ce l’ha fatta a portare a casa il federalismo. Ci saranno subito quelli che diranno che lo hanno voluto loro. Ma noi sappiamo che l’ho voluto io, Calderoli. E voi“.

Pareva impensabile quando – nel lontano 1994 – una manciata di camicie verdi cominciarono a battere sul chiodo della secessione: col tempo, e con maturazione politica indispensabile, la provocazione di allora ha assunto connotati assai più definiti, la centrifuga di attacchi a oltranza è diventata un contenitore capace di includere contenuti tangibili. Oggi, il Federalismo è uno dei cinque punti sui quali Silvio Berlusconi si appresat a chiedere la fiducia in Parlamento (28 settembre).

Tuttavia, con la tenacia e la grinta che gli appartengono da sempre, Bossi va già oltre. Messo in cascina fieno, occorre cercarne altro: la nuova sfida si gioca nuovamente sul tema del decentramento, stavolta l’obiettivo è quello di svestire la Capitale dell’abito di riferimento politico-amministrativo: “Ci impegneremo per portare a casa tutti i ministeri: sono fonte di posti di lavoro, di soldi. Perché i nostri giovani non possono averne accesso?. In Inghilterra non ce n’è più uno a Londra. Li vogliamo al nord e al sud: anche lì ci sono delle grandi città. Batteremo la strada del decentramento“.

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