G8, il NYT e il Guardian

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Il New York Times critico nella gestione organizzativa italiana del G8 (Oh, that-G!). La Casa Bianca dà ben altra posizione, e apprezza il lavoro. Il dibattito è scatenato, mentre Obama è proprio ora all’Aquila. In un centro storico spettrale, dove oggi il Presidente degli Stati Uniti incontra volontari della Protezione Civile e osserva quello che un terremoto può fare. Certo, di questi tempi l’Italia dà di che parlare al mondo. E anche di che disegnare.

Ma ci sono punti comuni sui cambiamenti climatici? Le sfide sono tante e complesse, di natura economica e politica. Un percorso? Lo si spera, certo. I politici più potenti del globo del mondo si radunano a L’Aquila (tra Roma e L’Aquila, insomma) per il summit del G8. In cima all’agenda i cambiamenti climatici e le risposte a questo problema da parte dei paesi ricchi che appartengono al G8, che da soli producono oltre il 50% dell’inquinamento del pianeta.

Per Avaaz

E’ fondamentale che si impegnino adesso a esercitare una leadership forte, perché ne deriverebbero fiducia e disponibilità da parte degli altri paesi, in attesa del summit cruciale sul clima che si terrà il prossimo dicembre. Ma l’attuale presidente e ospite del G8, Berlusconi, ha mostrato di voler fare retromarcia sul cambiamento climatico.

E aggiunge, chiamando a raccolta i suoi per una dimostrazione pacifica:

I paesi del G8 stanno ancora producendo oltre il 50% delle emissioni di gas serra. Trattandosi di paesi ricchi, questi hanno sia la responsabilita’ che i mezzi per occuparsi delle conseguenze sul clima, e portarci verso un futuro sostenibile. E’ora di agire per il clima!

Ma come si chiude la prima giornata, al di là di NYT, Guardian e Repubblica? C’è chi dice che l’Italia fa un’ottima figura, perché Obama non era strettamente tenuto a fare una dichiarazione di entusiasmo. A voi ulteriori commenti.

Foto|Ufficio Stampa Comune di Roma

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