Denuncia-shock Roma: “Donna stuprata da Carabinieri”

Foto: Ap/LaPresse

Lo scorso Mercoledì 23 Febbraio 2011, per la signorina S. inizia un incubo dal quale ne uscirà solamente dopo due giorni, forse. Quella mattina, la ragazza viene sorpresa a rubare dei vestiti all’interno di un punto vendita Oviesse sul Casilino (Roma). Vengono subito chiamati i Carabinieri, i quali la portano nella caserma lì vicino per i primi accertamenti. Dopo alcune ore passate in caserma, alla ragazza viene riferito che sarà processata per direttissima il giorno seguente. Le carceri di quella caserma sono piene e quindi viene subito trasferita alla caserma del Quadraro. La ragazza arriverà in caserma che è già tarda sera, dopo alcune ore arrivano i carabinieri di turno che dopo aver passato qualche ora a bere, si sono portati dietro anche un amico Vigile Urbano.

I carabinieri aprono la porta della cella e la invitano ad accomodarsi in sala mensa. I rapporti sessuali sono ripetuti, la ragazza viene invitata anche a bere. La mattina dopo, viene portata in Aula per la prima udienza del suo processo. Durante la prima udienza la ragazza è stordita, non ricorda quasi nulla, ma solamente il sesso con i carabinieri. Gli restano impressi tre tatuaggi presenti sul corpo di uno dei carabinieri. La ragazza però non dice nulla al giudice il quale la rimanda a casa. Solamente durante il pomeriggio, convinta dal ragazzo, si reca alla caserma del Casilino per sporgere denuncia.

La donna viene subito accompagnata all’ospedale, dove viene sottoposta al tampone vaginale. Sul corpo non si notano segni di violenza e i carabinieri si appellano proprio a questo, infatti, se sul corpo non sono presenti segni di violenza, la ragazza era consenziente e quindi nel pieno delle sue facoltà. I tre carabinieri puntano la loro difesa proprio su questo, il magistrato si trova davanti ad una situazione oltraggiosa e odiosa, tant’è che c’è poco da fare.

Questa vicenda butta solamente del fango e della vergogna sull’arma dei Carabinieri e sull’intero Comando. Staremo a vedere come procederà la causa.

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