Cosentino, Camera: no all’arresto

cosentinoNicola Cosentino non verrà arrestato. La Camera, infatti, ha respinto la richiesta d’arresto per il sottosegretario all’Economia e coordinatore del Pdl in Campania. Con 360 pareri favorevoli e 226 contrari, Montecitorio ha approvato la decisione della Giunta per le autorizzazioni a non procedere contro Cosentino, accusato di rapporti con la camorra nell’inchiesta sui rifiuti.

Processo breve, per il Csm viola Costituzione

magistratiLa Sesta commissione del Consiglio superiore della magistratura boccia il ddl sul processo breve, perché infrange tre principi costituzionali: obbligatorietà dell’azione penale, giusto processo ed uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e la Convenzione internazionale dell’Onu contro la corruzione. C’è dell’altro: i reati dei colletti bianchi diventerebbero una “sostanziale amnistia”, così si legge nell’opinione approvata con il voto contrario del Pdl Gianfranco Anedda e che all’inizio ella settimana prossima sarà discusso dal plenum del Csm in una seduta straordinaria.

Cosentino, oggi la Camera vota su arresto

NICOLA_COSENTINOOggi la Camera, dopo il rifiuto della Giunta per le autorizzazioni, si esprimerà a scrutinio segreto sulla richiesta della procura di Napoli di arrestare Nicola Cosentino, sottosegretario all’Ecomonia, e candidato in pectore del Pdl per la regione Campania, accusato di rapporti con la camorra nell’inchiesta sui rifiuti. I deputati del Pd e dell’Idv sono favorevoli alla richiesta d’arresto, di parere contrario i Radicali. L’Udc ha lasciato ampia libertà di voto ai suoi deputati. Continua intanto la polemica fra il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e i magistrati. La mafia si fronteggia meglio “senza andare in tv”, dice il ministro. Pronta la risposta dell’Anm, “è legittima la presenza pubblica dei magistrati”.

 

Giustizia, Cicchitto: “Serve una riforma”

cicchittoFabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, dichiara: “Credo sia giunta l’ora di una seria riforma costituzionale e della giustizia a cui spero si voglia associare anche il Pd, visti i ragionamenti fatti recentemente anche da Violante, sia sui nodi costituzionali che sulla stessa mafia”.

Saviano, appello al Premier sulla giustizia

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Un altro appello. Questa volta di Roberto Saviano.

Ecco il testo:

SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.

Con il “processo breve” saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l’unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.

Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E’ una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.

ROBERTO SAVIANO.

Giustizia, ovvero: inizia la lotta

Che dire?

E’, più che evidentemente, cominciata la battaglia. Si chiama giustizia – o meglio, così la chiamano.

Giustizia? In teoria. In pratica si chiama anche Governo, politica, lotta all’italiana, opposizione, non opposizione, fanta-opposizione. Si chiama cospirazione, persecuzione, toga rossa, “piove, governo ladro”. Conflitto d’interesse e fuga dal giudizio.

Contraddizioni secolari ancora aperte e che chissà quando verranno colmate. Processo breve, reati, tempi della giustizia. Teoria inopinabile, pratica ed effetti come sempre opinabili.

E un Paese che sta ancora attendendo la strada giusta.

La lettera di Lady Mastella

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Bufera. L’Arpac, l’agenzia dell’ambiente campano nella tempesta: un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari 63 indagati, 18 divieti di dimora e 6 misure interdittive. L’operazione condotta dalla Guardia di finanza di Napoli e dai carabinieri di Caserta coinvolge molti personaggi di spicco, tra cui dirigenti della pubblica amministrazione, politici, professionisti e imprenditori campani. Ecco la lettera che Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, ha scritto ai cittadini.

Carissimi abitanti di Benevento e provincia e della Campania tutta: questa mattina alle ore 7, mentre pensavo a che cosa potevo fare per contribuire a far approvare, nella concordia, la legge regionale sul ‘Piano casa’, un provvedimento atteso da tantissimi cittadini campani, è arrivata una citofonata… “siamo i carabinieri, aprite!‘”.

Lodo Alfano, ecco i motivi del no

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Ecco i motivi della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il lodo Alfano. La Consulta ha depositato la sentenza con i motivi del no. 58 pagine di ragioni che spiegano: era necessaria una legge costituzionale e lo scudo per le alte cariche è privo di “copertura costituzionale” e prevede una “evidente disparità di trattamento di fronte alla giurisdizione” tra il presidente del Consiglio, considerato solo un primus inter pares e i suoi ministri (come Tooby richiama con precisione).

Caso Mesiano, scoppia la bufera

Visto il video? No? Guardatelo. E diteci DOV’E’ LA NOTIZIA. Dove sta? “Comportamenti stravaganti”? Il magistrato del verdetto Fininvest-Cir viene qui seguito da una telecamera, quella di Mattino 5: ”Stravaganti i suoi comportamenti” è il sunto della vicenda. Il loro perché, sostanzialmente. Ma cos’è questo? Non si capisce esattamente a quale prodotto dell’industria culturale e della comunicazione o dell’informazione possa essere assimilato.

Scoppia il caso Mesiano, insomma. Come se l’Italia avesse necessità di un nuovo caso, come se al Paese mancassero diversivi. L’Italia, oggi, è un diversivo. E gli italiani si “diversivizzano” alla perfezione – anche perché non c’è altra offerta, almeno nel mainstreaming.

Stato-Mafia: Il Papello

papelloLo scoop è di Lirio Abbate, neo acquisto de L’Espresso. Queste sono le foto del “papello di Riina” pubblicate su l’Espresso. Anche Antimafia Duemila, naturalmente, rilancia la notizia e spiega:

In testa al documento, nelle poche righe che si distinguono, sono chiaramente visibili i nomi di Mancino e Rognoni nonché, più in basso, quello del generale Mario Mori del Ros. Al quale il papello sarebbe stato al tempo consegnato, circostanza che lo stesso Mori ha sempre negato. I fogli, che contengono 12 richieste formulate da Riina allo Stato sono stati consegnati ai magistrati da Massimo Ciancimino, figlio di don Vito Ciancimino. E tra le richieste leggibili vi è l’abolizione del 416 bis (il reato di associazione mafiosa) accompagnata dalle seguenti annotazioni corrispondenti ad altrettante differenti richieste: “Strasburgo maxi processo”; “Sud partito” e infine “riforma della giustizia all’americana, sistema elettivo…“.

Lodo Alfano, Berlusconi: “Le sentenze contro di me? Queste cose mi caricano!”

Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Corte Costituzionale che boccia il lodo Alfano (a Porta a Porta da Bruno Vespa).

La Giunta è occupata e dominata da 11 giudici di sinistra. Non solo andrò in tribunale a presentare le mie difese, ma andrò in radio, in televisione e nei giornali a spiegare questi processi. Soo deciso, vado avanti, non sono emotivamente coinvolto, sono sempre così. Mi sono solo stancato di non dire la realtà delle cose.

Ma anche: Per fortuna che Silvio c’è. Altrimenti il Paese sarebbe nelle mani della sinistra che ha una organizzazione di una minoranza della magistratura che usa il potere giudiziario ai fini di lotta politica, ha più del 70% della stampa che è tutta di sinistra con in testa Repubblica e gli altri giornali, ha tutti i programmi di cosiddetto approfondimento politico con la tv pubblica pagata con i soldi di tutti.

Dubbi, angosce, perplessità.

Lodo Alfano, il comunicato

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Ecco il comunicato della Corte Costituzionale in merito alla sentenza sul Lodo Alfano.

La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresi’ dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma“.

Nel frattempo è scontro istituzionale tra Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi. E tra Silvio Berlusconi e i giudici costituzionali.

Lodo Alfano: illegittimo

lodo alfano consulta

Il Lodo Alfano è illegittimo. Così dissero, dopo due giorni di camera di consiglio, i giudici della Corte Costituzionale. Serviva una legge costituzionale, quindi viola per la Consulta l’art.138 della Costituzione. viola anche l’art.3 della Costituzione. Come scrive l’Espresso, La decisione, secondo ‘fonti qualificate’ citate dall’agenzia Ansa, è stata presa a maggioranza. In altre parole, il verdetto ha segnato una spaccatura tra giudici costituzionali favorevoli e contrari allo scudo processuale previsto per il premier”.