Kabul: sparano su soldati NATO

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Intorno alle 8.30 della mattinata, un soldato Afghano ha aperto il fuoco contro i militari della Nato all’aeroporto di Kabul. Una fonte interna ha comunicato che l’assalitore sarebbe un colonnello in pensione che è riuscito ad introdursi nella base della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (l’Isaf). Sarebbe 4 i feriti, due solati afghano e due stranieri.

Il ministero della Difesa afghano ha precisato che l’attacco è avvenuto intorno alle 11 (8:30 italiane) e che lo scontro a fuoco è durato pochi minuti.

Ucciso il numero due di al Qaida

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Truppe della NATO hanno recentemente comunicato di aver ucciso il numero due di al Qaida, Abu Hafs al-Najdi, detto anche Abdul Ghani. Abdul Ghani sarebbe stato ucciso in un recente bombardamento nella provincia di Kunar. L’isaf nel comunicato precisa che Ghani “aveva diretto operazioni nella provincia, comprese azioni di reclutamento, addestramento al combattimento; recupero di armi e equipaggiamenti, amministrazione delle finanze di al Qaida e pianificazione di attacchi contro le forze afghane e della coalizione”.

Ghani, inoltre, avrebbe coordinato numero e clamorosi attacchi, come quello che ha visto la morte del capo tribale Malik Zarin.

La Russa su Miotto: “Fu un gruppo di ribelli”

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Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, in visita a Herat, al contingente italiano in Afghanistan, ha fornito una nuova ricostruzione della morte di Matteo Miotto, l’ alpino italiano ucciso lo scorso 31 dicembre. Per il ministro, Miotto ” E’ stato ucciso da un gruppo di insorti durante un vero e proprio scontro a fuoco e non da un cecchino isolato”.

Si è trattato, dunque, ha spiegato La Russa, di “un gruppo di terroristi che avevano attaccato l’ avamposto“, e, ha aggiunto, “all’ attacco ha risposto chi era di guardia, con armi leggere e altri interventi: a questi si è aggiunto anche Miotto”. L’ alpino era salito su una torretta di guardia a dare man forte, e su questa torretta erano in due, e, a turno, uno sparava e l’ altro si abbassava; Miotto sarebbe stato colpito proprio mentre si abbassava, da un cecchino, con un fucile di precisione ex-sovietico. Il caporale si sarebbe accorto di essere stato raggiunto dai proiettili, tant’ è che avrebbe gridato ” Mi hanno colpito” prima di perdere conoscenza. Sarebbe stato poi necessario l’ intervento di un aereo americano per disperdere gli insorti, e lo scontro sarebbe durato “parecchie decine di minuti”.

Afghanistan, attentato taliban: morti quattro alpini

Afghanistan, altra strage di soldati italiani: una pattiglia di alpini è caduta vittima di una imboscata al ritorno da una missione (in Italia erano le 7.15, due ore e mezza in meno rispetto a Farah) lungo la valle del Gulistan. Si è trattato di un attacco preparato nei dettagli. colpi di arma da fuoco e esplosioni di ordigni.

Quattro morti tra le truppe tricolori, un ferito. I nomi delle prime tre vittome sono stati resi noti dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Due militari effettivi presso il VII Reggimento Alpini di Belluno: si tratta del caporal maggiore Gianmarco Manca, nato il 24 settembre 1978 ad Alghero e del caporale maggiore Marco Pedone, nato il 14 aprile 1987 in provincia di Lecce.

Il terzo è Sebastiano Ville, alpino di Francofonte (Siracusa). Non rischia invece la vita il militare ferito: stando a fonti dirette, avrebbe risposto in maniera positiva agli stimoli. Il numero di militari italiani in Afghanistan per portare a compimento la missione della Nato Isaf (oggi sono 3 mila 500) verrà incrementato fino a 4 mila unità. Nel 2011, stando agli annunci ufficiali, dovrebbe iniziare la fase di rientro.

Emergency torna a Lashkar-Gah: riapre il centro chirurgico afghano

Gli avvenimenti dello scorso 10 aprile sono ancora attuali: l’ospedale (centro chirurgico) afghano di Emergency a Lashkar-gah venne chiuso perchè al suo interno furono ritrovate armi. Non solo: tre volontari italiani che lavoravano nella struttura (Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli Bonaiuti) erano stati fermati con l’accusa di tramare con i talebani. A conti fatti, una trappola ordita contro l’organizzazione di Gino Strada che, dopo l’intervento delle Istituzioni nazionali ed europee nonchè dell’Onu, esce linda e pulita da ogni accusa. Si arriva al 29 luglio: il centro riapre e la comunicazione arriva dai vertici di Emergency tramite missiva.

Cari amici,
siamo molto felici di annunciarvi che giovedì 29 luglio abbiamo riaperto il Centro chirurgico di Lashkar-Gah.
Un giornalista ci ha chiesto “Perché?“. Ma la risposta la sapete già: perché è il nostro lavoro, perché quell’ospedale serve, perché è l’unica struttura gratuita nella regione, perché quell’area è teatro di una guerra sempre più violenta, perché i 70 letti delle corsie – da quando è stato aperto e fino al giorno della sua forzata chiusura il 10 aprile scorso – sono sempre stati pieni. Perché la popolazione ne ha bisogno: e noi non abbiamo bisogno di altri perché.
Ancora grazie per il vostro sostegno.
A presto,
Cecilia Strada
Presidente di Emergency

Guerra Usa – Iraq/Afghanistan: ogni vittima americana vale 200 milioni di dollari

Le passeggiate di salute, solitamente, le si fa con altro abbigliamento, in ben altri contesti, per differenti motivi. Quindi, la sfilza di dati – da capogiro, ovvio – che va a descrivere il conflitto in corso tra gli Stati Uniti e l’Afghanistan non racconta nulla che non si potesse già immaginare. Detto ciò, è in ogni caso incontrovertibile che la guerra suddetta sia passata alla storia come la più costosa (rapporto costi/vittime) mai sostenuta dal Governo a stelle e strisce: dall’invasione dell’Iraq all’inizio del mese di luglio, infatti, si è raggiunta la faraonica cifra di mille miliardi di dollari utilizzati dalle varie amministrazioni (che poi sono due: quella di Bush e l’attuale di Obama) statunitensi.

Afghanistan, Farnesina confema: italiano morto è Antonio Colazzo

soldati AfghanistanLa Farnesina ha confermato che l’italiano “rimasto vittima questa mattina nell’attacco terroristico a Kabul è Pietro Antonio Colazzo, Consigliere Diplomatico della nostra Ambasciata nella capitale afgana”. Colazzo era originario di Galatina, un comune nel salentino, in cui non viveva più da alcuni anni. Nella sua città natale, invece, vive ancora la sorella, a cui questa mattina sarebbe stata comunicata la notizia della morte del fratello.

Afghanistan: francesi rapiti, sono giornalisti?

talebaniMistero in Afghanistan. Due cittadini francesi sono stati rapiti. In un primo momento, dalla polizia afghana era trapelata la notizia secondo cui i rapiti fossero due soldati. Ora, invece, un’altra fonte del governatorato fa sapere che si tratta di giornalisti. Il rapimento è avvenuto nella tarda serata di ieri, nel distretto di Tagab, vicino a una base militare francese, nella zona di Imar Khel. Nel paese si è convinti che dietro la sparizione dei due transalpini ci siano i Talebani.

Italiani rapiti in Mauritania, Al Qaeda: “Risposta ai crimini in Afghanistan e Iraq”

AL-QAEDA2 turisti italiani sono stati rapiti in Mauritania. La notizia è stata riportata dalla tv satellitare “Al Arabiya”, la quale ha diffuso un messaggio audio del 27 dicembre, attributo a Salah Abu Mohamed, il portavoce del gruppo Al Qaeda nel Maghreb islamico, che ha rivendicato il rapimento dei due italiani. “Il rapimento – si dice nel messaggio – è avvenuto in risposta ai crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e Iraq”. I due italiani rapiti si chiamano Sergio Cicala, 65 anni e la moglie Filomen Kabouree, originaria del Burkina Faso, 39 anni. Era più di una settimana che non si aveva notizia della coppia, che era in vacanza nel sud della Mauritania. I sequestratori hanno agito sulla strada che da Kobeny porta al Mali.

Afghanistan, i talebani diffondono un nuovo video di Bowe Bergdahl

Bowe Robert Bergdahl ha 23 anni. Da circa sei mesi è ostaggio dei talebani: il primo soldato americano catturato dai talebani dalla fine del 2001, quando ha preso il via la missione militare statunitense in Afghanistan. Oggi parla (ammesso che sia lui) in questo video mostrato dai talebani stessi. Elmetto e occhiali lo nascondono, dunque non è possibile per il momento confermare con certezza che si tratti effettivamente di lui. Bergdahl è stato catturato alla fine di giugno nella provincia sud orientale afghana di Paktika. Il soldato americano non è un “nuovo” al suo impiego come “testimonial” da parte di chi lo tiene prigioniero. Il 19 luglio un altro video lo aveva mostrato al mondo, spaventato ma apparentemente in buona salute.

Sono piuttosto le sue parole a fare notizia, nel giorno di Natale:

Mi dispiace dirvi che questa guerra ci sta sfuggendo e che si trasformerà in un nuovo Vietnam a meno che il popolo americano non si levi contro tale assurdità

Un nuovo Vietnam. Nervo scoperto del passato americano.

Nobel a Obama, quasi 10 mila manifestanti contro le armi nucleari

ObamaBarack Obama ha vinto il premio Nobel per la pace. Il riconoscimento al presidente Usa, però, non ha mancato di suscitare polemiche. L’organizzazione non-governativa, “Norwegian Peace Initiative”, infatti, ha portato in piazza quasi 10 mila persone a manifestare per le strade di Oslo contro le armi nucleari. Coloro che hanno sfilato sotto a Grand Hotel, albergo che ospita Obama e la moglie, hanno chiesto la fine del conflitto in Afghanistan e la fine degli insediamenti israeliani nei territori palestinesi.

Kuwait, 7 anni a un imam che finanziava al-Qaeda

al-qaedaIl tribunale di Kuwait City ha condannato a sette anni di reclusione un noto imam locale di una moschea della zona di al-Hamdi. Come riportato dal giornale kuwaitano “al-Jaridà”, l’imam, N.A., è accusato di aver ottenuto soldi approfittando del suo ruolo di guida religiosa del ministero degli Affari del culto per finanziare la rete terroristica di al-Qaeda. L’imam chiedeva ai fedeli aiuti per costruire una seconda moschea. In realtà, invece, il denaro veniva consegnato ad altri due coimputati, i quali avevano in programma di andare in Pakistan per seguire un corso di addestramento in uno dei campi di al-Qaeda, per poi dirigersi in Afghanistan e combattere contro le forze della coalizione. Nell’agenda degli appuntamenti c’era anche un incontro con un importante esponente saudita del gruppo terroristico in Afghanistan. Si sospetta anche che i due avrebbero avuto anche un ruolo nel finanziamento della guerriglia irachena.

Afghanistan, Ahmadinejad: “Coalizione in un pantano”

Mahmoud Ahmadinejad“In Afghanistan, le truppe della coalizione internazionale sono intrappolate come un animale in un pantano”. Lo ha detto il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, intervenendo durante un incontro con i familiari di alcune vittime del conflitto degli anni Ottanta con l’Iraq. “Invece di ritirare i soldati – continua Ahmadinejad – stando a quanto riferisce il quotidiano ‘Tabnak’ – ne hanno aggiunti altri. Anche se rimarranno in Afghanistan per altri 50 anni, alla fine saranno costretti a lasciare il Paese con vergogna”. Il leader iraniano non risparmia critiche ai governi occidentali: “Nel mio ultimo viaggio a New York, ho domandato (ai governi dell’Occidente) se nei loro Paesi non ci sia una persona sana di mente che dica le stesse cose che sto dicendo io”. Ahmadinejad ha aggiunto che la coalizione internazionale ha bisogno l’aiuto dell’Iran per uscire dal conflitto in Afghanistan. Anche se, secondo Ahmadinejad, “a causa della sua arroganza, non vuole accettare questa realtà”.