Abruzzo

Oggi non c’è nulla da dire. Oggi ci sono i funerali. Oggi ci sono le foto, i video, i racconti, le bare. Le foto: i media si accalcano su una bara piccola e bianca, quella di un bimbo di 5 mesi. 5 mesi o 95 anni: sembra impossibile poter pensare che un giorno si arriverà a parlare di altro. Che un giorno noi, lontani e ignari, supereremo il trauma. E chissà loro. Loro no. Vivranno, ricominceranno. Oppure no. Ci sono milioni di ragioni per cui quello che è accaduto, in qualche modo, era ineluttabile.

E milioni di ragioni per sentire, banalmente, retoricamente, semplicemente, che non è possibile.

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