Governo, mozione di sfiducia da PD e IDV. Il PDL ne farà una a sostegno

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Il Partito Democratico e L’ Italia dei valori hanno presentato una mozione di sfiducia al governo alla Camera, firmata dai due capigruppo Dario Franceschini e Massimo Donadi, della quale ne è stato informato anche il leader dell’ UDC Casini. Franceschini ha anche scritto al presidente della Camera Fini per chiedere la convocazione della conferenza dei capigruppo per la calendarizzazione della mozione. Dal canto suo, il PDL intende presentare una mozione a sostegno del governo, che vorrebbe comunque calendarizzare in maniera da non intralciare l’ approvazione del documento di bilancio e della legge di stabilità.

In precedenza, il capogruppo PDL alla Camera Cicchitto aveva previsto l’ apertura di una verifica parlamentare al termine della sessione di bilancio:”Faremo una verifica parlamentare, al Senato e alla Camera, e lì si vedrà quale sarà l’ orientamento della maggioranza dei deputati e senatori. Se sarà un orientamento favorevole al governo, si andrà avanti. Qualora ci sia un atteggiamento diverso, per noi è chiaro che l’ unico sbocco democraticamente possibile è tornare davanti al popolo sovrano” ha dichiarato. Per Cicchitto, comunque, è importante che prima si approvi la Finanziara, e “il chiarimento vero avverrà dopo l’ approvazione”.

Fini: “Sulla giustizia rischio crisi”. Berlusconi: “Con certi pm lodo indispensabile”

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E’ botta  e risposta a distanza tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il premier Silvio Berlusconi sul tema della giustizia. Ieri infatti Fini, parlando dell’ argomento in un’ intervista  all” emittente televisiva Antenna Tre Nord-Est, ha dichiarato:”Mi auguro che sul tema giustizia non ci siano questioni insormontabili e che non ne scaturisca una crisi di governo, ma su alcune questioni che la riguardano, questa possibilità c’ è.”

Il presidente della Camera ha inoltre paventato il rischio di una riforma della giustizia punitiva verso la magistratura e lesiva della sua indipendenza:”La magistratura non deve essere sottoposta, uso questa espressione-ha dichiarato-ad altri poteri e quindi nemmeno a quello esecutivo.Questo è un rischio concreto.Mi auguro che non si concretizzi.” Quanto al lodo Alfano, Fini ribadisce di non aver cambiato opinione in merito, anche sulla contrarietà alla reiterabilità.

Proprio sulla questione della reiterabilità del lodo, si era espresso ieri lo stesso Guardasigilli, affermando:”non mi pare una questione su cui vive o muore questo disegno di legge”. Alfano oggi ha invece parlato proprio della riforma della giustizia, garantendo che non vi sono intenti punitivi nei confronti dei magistrati:” Il governo non intende sottomettere il pm all’ esecutivo, ma “non consentiremo  che il pm sottometta il cittadino”.

Ciarrapico attacca Fini: “Ha ordinato le kippah?” – VIDEO

L’antisemitismo di cui è stato accusato Giuseppe Ciarrapico, senatore del Popolo delle Libertà, trae origine dalle parole pronunciate dall’imprenditore in occasione del dibattito in Senato (dopo i 342 sì messsi in cascina alla Camera, a Palazzo Madama 174 sì, 129 no) sulla fiducia all’esecutivo. Si dice spesso che tutto ha un limite. Salvo sperimentare che la soglia stessa, di quel limite, si trasforma in confine facilmente valicabile.

In un attimo: spariscono vergogna, pudore, decenza, decoro. Che l’agone politico possa giustificare ogni situazione, è tutto da vedere. La crisi interna alla maggioranza, vero, rischia di intoppare la marcia – spedita solo fino a qualche mese fa – del governo presieduto da Silvio Berlusconi; Gianfranco Fini e la truppa di finiani confluiti in Futuro e Libertà (martedì appuntamento per sancire la nascita della nuova forza politica) ne sono – anche questo, dato inconfutabile – i principali responsabili. Tuttavia.

In un contesto surreale, che somiglia parecchio di più alla risultante approssimativa di frasi fatte piuttosto che alla naturale diatriba di un paese civile, succede che – se c’è da prendersela con qualcuno – ce la si prenda con i soliti noti. Stavolta, gli ebrei. Associati (ne sarebbero – si legge tra le righe – la causa) alle nuove convinzioni politiche di Fini.

Fini e i finiani torneranno nell’ombra – dichiara Ciarrapico – andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. I finiani hanno già ordinato le kippah (copricapo ebraico)? Perché di questo si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre“.

Viene da chiedersi se lo stesso effetto si riproduce in chi straparla una volta.

Berlusconi: “Compravendita degli onoervoli? Macchè, tutti eletti con noi”

Mentre Fabrizio Cicchitto, capogruppo PdL alla Camera dei Deputati ufficializza l’ultimatum ai finiani fuoriusciti dal gruppo parlamentare e finiti in Futuro e libertà (delle due l’una, il senso delle parole di Cicchitto: o vi riaccasate nel Pdl in un unico gruppo parlamentare o la scissione sfoci in una nuova forza partitica), l’ala del centro destra che risponde in prima persona a Gianfranco Fini replica in maniera piccata e non lascia adito a dubbi.

Carmelo Briguglio:L’osservazione di Cicchitto è acutissima: dopo l’intervento di Fini a Mirabello non ci sono ambiguità. La strada? E’ la seconda che ha detto“. Italo Bocchino:E’ lo stesso Cicchitto a porre la questione in termmini ultimativi: o rientrate o formate un nuovo partito. Non ci lascia scelta. Ma Cicchitto dimentica che esiste un editto che dichiara Fini incompatibile con il Pdl: in base a questo editto siamo tutti incompatibili e le conseguenze verranno tratte a tempo debito“.

Discorso Fini [VIDEO]: le reazioni della politica

Gianfranco Fini ha raggiunto l’obiettivo: Mirabello è stato teatro in cui il Presidente della Camera, attraverso un discorso determinato e trasversale, ha posto la propria candidatura (e quella di Futuro e Libertà) quale alternativa concreta nei confronti di Silvio Berlusconi (“metodi tipici del peggiore stalinismo”) e del PdL (“Non c’è più: imposssibile tornare in qualcosa che ha smesso di esistere”). Stoccate importanti agli ex alleati e all’informazione che fa capo al Premier (“aAttacchi personali infami ma lo stile Boffo non fa paura”, “I telegiornali sembrano fotocopie dei fogli d’ordine del Pdl”), frecciate ai compagni di una vita dentro Alleanza Nazionale (“I colonnelli hanno cambiato generale”), ridimensionamento politico della lega Nord (“Appiattirsi sulle posizioni di partito regionale non ha motivo di essere”), apertura alle opposizioni (“Cerchiamo di fare le riforme coinvolgendo tutti”) ed ennesima conferma del fatto che Fli non volterà le spalle alle indicazioni elettorali e sosterrà l’Esecutivo rispetto ai cinque punti programmatici (“Ma nel merito ci deve essere un confronto”).

Non solo: Fini si issa a paladino di etica e morale riaffermando la priorità di alcuni punti (onestà, pluralismo, difesa dell’operato dei giudici e della magistratura) dai quali occorre ripartire. Non sono mancate le indicazioni più squisitamente politiche (“Giusta protesta di precari della scuola e forze di polizia rispetto alle decisioni del Governo, inammissibile un Paese dove un giovane su quattro è disoccupato, impensabile una Nazione che possa fare a meno del Ministro dello Sviluppo economico, codice etico per gli amministratori, Federalismo che tenga conto delle esigenze del Paese”) e non potevano venire meno neppure le reazioni partitiche rispetto alle frasi del Presidente della Camera.

L’attacco degli esponenti del PdL è scontato: la sensazione è che Fini punti al voto senza addossarsi le colpe della rottura, la strategia è di bocciare in toto le parole della terza carica istituzionale e rimarcare l’astio nei confronti della figura del Premier.

PdL, Futuro e Libertà, Pd: da Cicchitto a Bersani passando per Bocchino. Altre frecciate

Denis Verdini, Fabrizio Cicchitto, Ignazio La Russa, Italo Bocchino, Pier Luigi Bersani. Da cornice: pagine di giornali, località vacanziere (ultimi giorni di ferie prima della ripresa dei lavori parlamentari), meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione. Tema dibattuto da ciascuno, la tenuta del Governo con tesi che non si somigliano affatto. A scatenare per l’ennesima volta in pochi giorni il segretario del Pd, in visita a sorpresa presso il convegno Ciellino, è il solito botta e risposta tra quelli che da un po’ di tempo vengono appellati “berlusconiani” e “finiani”.

Esponenti del Popolo delle Libertà e del gruppo Futuro e Libertà: si è detto di una convergenza scontata sui cinque punti utili a tenere in piedi il Governo e rispettare il programma con gli elettori ma sono ancora di oggi polemiche e strascichi tra gli ex alleati. Parte Fabrizio Cicchitto che, dopo l’annunciata convocazione dei finiani a rapporto dai coordinatori PdL per valutare l’opportunità e la compatibilità con gli incarichi ricoperti nel partito, aveva ribadito: “Nella storia politica del Paese non è mai esistito un partito con due gruppi parlamentari. Se si vuole che, in attesa di un chiarimento globale, venga per tutta una fase in un certo senso sospeso lo statuto, la risposta non può non essere affidata alla politica. Di qui al mese di settembre i finiani ci devono dire se sui 5 punti proposti da Berlusconi, fra i quali c’è anche la riforma della giustizia, c’è il loro impegno positivo ai vari livelli politico-parlamentari su cui si svolgerà il confronto, oppure se essi si attesteranno su formule negative o ambigue volte rispettivamente alla caduta o al logoramento del governo Berlusconi“.

Bocchino: “Fini, UdC, Api e Pd al Governo”. Cicchitto: “Che film è?”

Ormai il sito di Generazione Italia è diventato un quotidiano di partito: la voce di Futuro e Libertà passa attraverso il portale di chiara area finiana che si trasforma in cassa di rinonanza nel quale parli a suocera perchè nuora intenda. Nello specifico, è Italo Bocchino, capogruppo parlamentare di Fli, a replicare nuovamente a Silvio Berlusconi e alla crisi in auge al Governo. Per uno dei finiani più convinti, oramai il Premier ha poca scelta: l’unico modo per continuare a governare è quello di optare per un esecutivo composto da larghe intese partitiche. Provocazione, ennesimo botta e risposta, folgorazione?

L’unica strada che ha (Berlusconi, ndr) è appellarsi al Parlamento come gli ha consigliato Casini per varare un nuovo governo con un profilo alto e riformatore e una maggioranza più ampia, costruendo una nuova coalizione che comprenda i partiti di Fini, Casini e Rutelli e i moderati del Pd ormai delusi“.

PdL, Cicchitto e Gasparri a Napolitano: “Governi tecnici sono manovre di Palazzo”. Ma Bossi frena

Apparentemente, è polemica da “voto non voto”. In realtà, la querelle che si sta creando attorno a Giorgio Napolitano pare un atto di forza: i capigruppo PdL a Camera e Senato – Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri – hanno replicato in maniera congiunta alle parole del Presidente della  Repubblica, il cui intento mitigatore rispetto all’acredine del conflitto è giustificato anche dalla ferma convinzione che sia dannoso tornare al voto.

La schiera dei pro non si è fatta attendere – i primi a sottoscrivere le parole del Colle sono l’UdC per bocca del Presidente Rocco Buttiglione (“è grave che si continui a parlare di una Costituzione che non esiste, e  su questa base si cerchi di forzare la mano al Capo dello Stato“) e i giornali cattolici, da L’Avvenire a Famiglia Cristiana – ma quella dei contro pare agguerrita e determinata a lasciare intendere che, qualora cadesse Silvio Berlusconi, la via da percorrere ha una sola direzione: elezioni anticipate. Gasparri e Cicchitto replicano:

La circolare di Bocchino e Cicchitto: tutti presenti, ci si raccomanda, per votare il legittimo impedimento

pdl legittimo impedimento

La notizia – e la circolare di cui sopra – sono riportate oggi sul blog San Precario. Si tratterebbe, si legge, di una circolare (certo “forte e chiara”) fatta recapitare ieri a tutti i deputati del Popolo della Libertà. Redatta su carta intestata della Camera dei Deputati, firmata dal Vice Presidente Vicario Onorevole Italo Bocchino e dal presidente Fabrizio Cicchitto. Vi si legge un invito, del seguente tenore:

Caro Collega,

da martedì prossimo 2 febbraio a partire dalle ore 10 voteremo le legge sul legittimo impedimento. Non serve ricordarti l’importanza che questo appuntamento ha per il Pdl, il Presidente Silvio Berlusconi e il Governo, e ti preghiamo pertanto di garantire la presenza per tutta la prossima settimana senza eccezione alcuna.

Cordialmente.

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