Italia-Serbia: arrestato l’incappucciato (capo ultrà della Stella Rossa) – FOTO e VIDEO

Ultranazionalisti con il mito della grande Serbia, politicamente di destra, omofobi. Si azzarda che molti tra essi siano figli o nipoti di serbi che parteciparono alla guerra dei Balcani, vivono con nostalgia con il ricordo dei tempi di Milosevic, Mladic e Karadzic: tra gli adesivi ritrovati a Marassi il giorno dpo, molti riportavano le scritte ‘Il nuovo ordine Mondiale’, e ‘Karadzic-Mladic nuovi eroi’.

E’ l’identikit di parte dei tifosi serbi che ieri sera hanno tenuto sotto scacco Genova e la zona che circonda lo stadio Marassi riuscendo nell’impresa poche altre volte portata a buon fine di far sospendere una partita internazionale. Tra le immagini che si stanno susseguendo dalla serata appena trascorsa, scorrono a fiume quelle che riprendono l’incappucciato, l’uomo nero, la bestia col passamontagna.

Dopo aver agito indisturbato per due ore a cavalcioni della vetrata che fa da divisorio tra il primo anello e il campo da gioco (ho provato a contare quante volte ha fatto il gesto delle tre dita e quante quello del medio: una caterva, si pareggiano quasi) e aver trascinato un centinaio di persone a recitare la parte dei teppisti, l’individuo è riuscito a uscire dall’impianto e si è andato a nascondere nel vano motore di uno dei pullman che avrebbe dovuto riportare a casa i tifosi.

Lo hanno catturato nella notte: si chiama Ivan Bogdanov, le forze dell’ordine lo hanno identificato facilmente grazie alla mole e ai tatuaggi ben visibili sulle braccia. 29 anni, conosciuto come “Coi”, sarebbe uno dei capi storici della tifoseria serba, leader indiscusso dell’Ultra Boys della Stella Rossa Belgrado. Ha una fedina penale compromessa: quattro denunce penali per risse, lesioni personali, aggressione a pubblico ufficiale, produzione e possesso di sostanze stupefacenti.

Nel marzo 2005 in una perquisizione della sua abitazione a Belgrado la polizia aveva trovato 11,06 grammi di marijuana. Lo ha reso noto il sito della radio serba “B92.net”. Il bilancio degli incidenti è di 16 feriti (di cui 2 carabinieri, gli altri tutti serbi) e 17 arrestati. Sono 35 gli hooligan denunciati, 138 quelli identificati. A scatenare la gerriglia premeditata sarebbero state ragioni politiche.

Tra tutte, la contestazione all’attuale governo serbo (di centro sinistra) e la rivendicazione del Kosovo (Stato dichiarato indipendente dal febbraio del 2008). Inoltre, l’obiettivo deigli ultranazionalisti sarebbe quello di contrastare l’ingresso della Serbia nella Ue in un momento storico nel quale la volontà presidenziale (Boris Tadic) sembra essere chiara.

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