Bossi:” Il governo va avanti ma il 2013 è troppo lontano”

Il leader della lega, Umberto Bossi, chiede le elezioni anticipate!Il leader della Lega Umberto Bossi, in occasione della tradizionale cerimonia dell’ampolla del Po, a Paesana, nel Cuneese, dà motivi di preoccupazione alla maggioranza già alle prese con gli scandali in cui è implicato il premier Berlusconi. Il governo per adesso va avanti, poi vediamo” ha infatti affermato il leader leghista, e, incalzato dai giornalisti che gli chiedevano se sarebbe durato fino al 2013, ha risposto: “Mi sembra troppo lontano“.
Ai suoi militanti che lo acclamavano al grido di “secessione“, Bossi ha invece replicato con i suoi vecchi cavalli di battaglia: “Che l’Italia vada a picco lo hanno capito tutti, è chiaro che bisogna creare qualcosa di alternativo: la Padania. Milioni di persone aspettano solo che succeda qualcosa, un lampo, per mettersi in cammino” ha detto.
Il leader del Carroccio è stato anche contestato da sindaci e amministratori locali che protestavano contro i tagli previsti dalla manovra finanziaria, e non ha mancato di fare prima il gesto delle corna rivolto a loro, poi di apostrofare come “cornuti” alcuni amministratori che esponevano uno striscione con la scritta: “Lontani dal Nord comodi a Roma“. Il portavoce dei dimostranti ha spiegato che fra le motivazioni della protesta vi era l’abrogazione dei piccoli comuni, il patto di stabilità per gli enti locali e i tagli ai trasferimenti.

Brunetta insulta i precari, è polemica. L’opposizione: “Si dimetta”

Foto: Ap/LaPresse

E’ polemica per il comportamento tenuto ieri dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta in un convegno svoltosi a Roma per la “Giornata dell’Innovazione”. Al termine dell’incontro, infatti, un gruppo di precari ha chiesto la parola, accordata loro già in precedenza, ma il ministro, appena sentita la parola “precari”, si è voluto sottrarre al confronto, e, stizzito, ha abbandonato il convegno, definendoli “L’Italia peggiore”.
L’atteggiamento del ministro, ben poco disponibile a confrontarsi con i milioni di persone che vivono in prima persona la precarietà, non è passato inosservato, sopratutto su internet, e sul social network Facebook, dove è anche nata una pagina per chiederne le dimissioni. Brunetta, in seguito, ha precisato di aver lasciato la sala solo una volta capito che l’argomento era estraneo al tema del convegno e avrebbe richiesto altro tempo, e a quel punto sarebbero partiti gli insulti e sarebbe stato esposto una striscione di protesta. “a riprova di quanto la loro azione sia stata premeditata con cura a fini mediatici”, afferma. Quindi, per il ministro, “l’Italia peggiore” non sarebbe tanto quella dei precari, ma di “quanti, non avendo di meglio da fare, irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interrompere i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina per poi passare subito il video ai giornali amici”.

Brunetta: “Contro Bertolaso azione indegna”

brunettaIl ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ospite di Repubblica tv, ha detto di aver “visto serenissimo” il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, sottolineando il linciaggio mediatico che è stato riservato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio:

Bertolaso è mio amico personale, è una persona che stimo e apprezzo. Io penso che l’azione contro di lui è assolutamente indegna. Mi pare che non sia stato neanche sentito da alcun magistrato. Questo è inaccettabile: uno viene messo nel tritacarne e gli si deve dare anche la possibilità di spiegare.

Brunetta: “500 euro ai giovani. Meno pensioni agli anziani”

brunettaE’ un Paese di ipocriti, da sempre si sa che l’Italia spende troppo per le pensioni e troppo poco per i giovani”. Lo dice Renato Brunetta, titolare della Funzione Pubblica, intervistato da Maurizo Belpietro nella trasmissione “Mattino 5“. Riguardo la proposta di dare 500 euro al mese ai giovani che escono di casa, sottraendoli dalle pensioni degli anziani, Brunetta afferma:

Ai giovani non si dà niente e non intendo in termini di salario, ma di borse di studio, aiuto per la casa, prestiti di onore e così via, contrariamente a quello che invece succede in Europa. Da sempre si dice che c’è una relazione tra queste due cose e cioè che diamo troppo ai padri e troppo poco ai figli.

Si parla di patto generazionale soprattutto a sinistra. E poi, quando un signore, io, che queste cose le conosce, sollecita, fuori dall’ipocrisia, a spendere meno per il cattivo welfare. Me ne hanno dette di tutti i colori, ma io credo che occorra parlare dei problemi che questo Paese ha, dei problemi veri, dei difetti.

Per carità senza voler fare paura a nessuno. Non togliamo le pensioni ai vecchietti per darle ai ragazzi che magari le usano male, ma occorre fare una riflessione su noi stessi, sulla nostra organizzazione sociale, del lavoro, del welfare, perchè, se non la facciamo, poi è inutile che ci lagnamo del fatto che i figli stanno casa fino a 30 anni e oltre perchè questo dipende dall’egoismo dei padri”.

L’onorevole Carlucci e la sua portaborse Celestina


La notizia ha già fatto il giro della Rete, perché gustosa. Avrà fatto sorridere i più, gongolare molti, indignare altrettanti, gridare alla congiura alcuni. Anche perché tutti ricordiamo il video di cui sopra. E oggi Gabriella Carlucci viene battuta in tribunale, dove vince la sua ex portaborse. Portaborse che non sarà certo molto amata. E che o ha avuto coraggio, o ha avuto appoggio.

Gabriella Carlucci, onorevole parlamentare del Pdl, dovrà dare alla sua ex portaborse 10170,39. Già, perché Celestina – i giornali, oggi, la chiamano così, col suo nome di battesimo – ex collaboratrice della nota conduttrice (nonché parlamentare) ha denunciato il proprio datore di lavoro (la suddetta parlamentare) per aver lavorato in nero (in nero, sì, come tanti di noi, tanti che leggono, tanti, troppi in Italia) dal luglio del 2004 al giugno del 2006.

“Oggi ho denunciato il ministro Brunetta”

espresso brunetta facebook denuncia

L’utente Facebook Francesco Morelli si tagga in una nota del gruppo Informare per esistere (venerdì). Qui il link del gruppo. La nota, invece, comincia così:

Come preannunciato, oggi mi sono recato presso la locale Stazione dei Carabinieri per sporgere formale denuncia nei confronti del Ministro Renato Brunetta, per i delitti di peculato d’uso o abuso d’ufficio

E che è successo? Sempre su Facebook la spiegazione. Ma poiché non tutti sono necessariamente sul social network suddetto, dopo il salto la spiegazione del Morelli.

Sleeping

brunetta

In the jungle, the mighty jungle
The lion sleeps tonight
In the jungle, the mighty jungle
The lion sleeps tonight

Da Facebook

Brunetta e la burocrazia: come la Ferrari

Renato Brunetta, a volte ritornano. Fanno discutere le ultime affermazioni del super Ministro della Pubblica amministrazione. Questa volta, l’attacco è contro burocrazia e classe impiegatizia. Luogjhi oscuri dell’Italia, in cui è necessario instillare il senso di responsabilità con un bastone. Per uscire dalla crisi. Ed utilizzando come carota l’orgoglio.

La frase incriminata, quella che ha fatto insorgere l’opposizione (chi???) è stata:

Se uno ora fa il professore, il burocrate, l’impiegato al catasto si vergogna di dire quello che fa. Se invece dice al figlio ‘faccio il tornitore alla Ferrari’, lo dice con il sorriso, con orgoglio e dignità. L’impiegato no. Io vorrei che la nostra burocrazia fosse come la Ferrari. Perché non può?

Qui la cronaca delle reciproche rimbeccate. Parole “vergognose” per Paolo Ferrero, segretario di Prc, e Gianni Pagliarini, responsabile lavoro del Pdci. Il punto, forse, è colto meglio da Angelo Bonelli, verde, che dice:

Per riformare la pubblica amministrazione, cosa necessaria non c’è alcun bisogno di insultare i dipendenti

Oltre a mettere in dubbio la veridicità dell’affermazione del Ministro (è scientificamente provato che lo statale si vergogna? Uhmm), si sposa il solito concetto della realtà della necessità di riforma della Pubblica Amministrazione, invece. Il bastone e la carota. Da un lato, siamo tutti troppo permalosi. Dall’altro, quel benedetto concetto poteva essere tradotto in milioni di altre formule che non andavano ad aggiungere ridondanti informazioni non necessarie.

Brunetta Day: scontro con i sindacati



Crisi, recessione. Che momento brutto, in verità.


Non solo è sbarcato su FB. Ma oggi, il Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione parla di donne, e di loro dice:

sono discriminate due volte


La soluzione proposta? Creiamo un gruppo studio per valutare costi e benefici dell’invecchiamento attivo di donne e uomini, che dovranno andare in pensione tutti alla stessa età. Le facciamo andare in pensione più tardi, insomma. Non è Bossi a mirare alle Pari Opportunità (Ma Bossi frena il premier: “A volte bisogna saper ingoiare”. Forse mira alle Pari Opportunità). E’ Brunetta stesso.


Il Ministro si rifa anche ad una recente pronuncia della Corte di giustizia che invita a:

non fare discriminazioni tra uomini e donne e innalzare l’età pensionabile delle donne, che oggi invece di avere un vantaggio ne hanno uno svantaggio, perché hanno progressioni di carriera e livelli di pensione più bassi, in quanto costrette ad andare in pensione prima


I sindacati, guarda un po’, non sono d’accordo.


Io, invece, sono curiosa di conoscere i risultati del gruppo di studio.


Brunetta sbarca su Facebook

Renato Brunetta, Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione, ha 16.391 sostenitori alle 14.22 di oggi su Facebook. Scivola sul social network perché è giovane, scrive l’Unità. Ecco il testo del suo primo intervento video, dal Corriere:

Amici di Facebook, buongiorno. So che siete in tanti. Questa è la prima volta che mi rivolgo a voi. Grazie, intanto, di esserci. Io finora non ho fatto niente per colloquiare con voi. Da adesso, se vorrete, potremo parlare un po’ insieme. Vi racconterò le cose che faccio. E magari, se voi mi date qualche suggerimento, qualche reazione, lavorerò anche meglio. Tutto qua. Grazie ancora, vediamo se funziona. A vostra disposizione

Vediamo se funziona

Lettera a Gomorra

Era da tanto, devo ammettere, che non sfogliavo un giornale cartaceo. L’altro giorno mi è capitato nuovamente di farlo. Ero all’Economist Roundtable with The Italian Government, al St. Regis – casa mia fosse anche solo il bagno di quel posto sarei una donna appagata.
Di Italian Government, in realtà, c’era solo il buon Brunetta. E qualche sottosegretario. E la Maria Pia Garavaglia ed Ermete Realacci. Si sfidavano a colpi di progetti sull’economia italiana. Un evento interessante.
Interessante vedere dal vivo anche la coerenza di Brunetta. Vuole dare la caccia e la lotta ai fannulloni? D’accordo o meno con lui, non si può dire ceh non sia coerente. Anzi. Ha dato risposta affermativa alla sua partecipazione in quel di luglio. E’ effettivamente comparso – mentre altri hanno dato forfait e confusione (come ci si aspeta dai politici) fino all’ultimo – e la mattina di lunedì era lì alle NOVE MENO UN QUARTO.