Venti salvagenti per Berlusconi, ma è giallo

Annunciata la formazione di un gruppo di responsabilità in soccorso dell’attuale Esecutivo: venti parlamentari appartenenti a partiti che finora non hanno appoggiato il Governo presieduto da Silvio Berlusconi sarebbero pronti a costituire una formazione ad hoc con il fine di assicurare alla maggioranza il numero necessario per andare avanti: a promuoverlo sarebbe stato il repubblicano Francesco Nucara che nella giornata di ieri annunciava in pompa magna la buona riuscita del proposito.

Il toto nomi si è scatenato appena dopo la pubblicazione del proclama: alcuni UdC, esponenti del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo e rappresentanti della Svp, stando alle prime indiscrezioni, sarebbero pronti a lasciare il partito di appartenenza (non allineato, in nessuno dei tre casi, con il Premier) e attuare il salto.

Ballarò, le europee e la crisi

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Da Manchester a Barcellona, il programma di Giovanni Floris chiede stasera agli altri paesi europei cosa pensano della nostra politica e della situazione italiana. Si parlerà di elezioni europee e di economia. La crisi è passata? sì no forse. Ballarò: il nome del programma viene da un famoso mercato di Palermo. E non mancherà stasera quanto accaduto ieri: il governatore Raffaele Lombardo, infatti, ha congedato la giunta.

Ospiti di Giovanni Floris sarann il segretario del Pd Dario Franceschini, , il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, la radicale Emma Bonino, il leader del Mpa e presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo (appunto) e il direttore di Repubblica, Ezio Mauro.

E Maurizio Crozza. Che canta: “Non ho l’età, non ho l’età, per amarti… Per stare sola con te…”

Natale in Sicilia

La battaglia è lunga e secolare, e abbiamo avuto modo, recentemeente, di ricordarlo:

Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province

Mentre il Sole 24 Ore ricordava che nella prima fase di riordino della Pubblica Amministrazione erano sopravvissuti magicamente tutti gli enti messi sotto osservazione dal Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella famosa Legge 6 agosto 2008, n. 133 – la stessa della Riforma Gelmini.
Modernizzare significa sempre calpestare i piedi di qualcuno, leggevo oggi. E in Italia non c’è posto né modo né fantasia per poter affermare il contrario.

Comune di Catania chiuso per bancarotta, o quasi

Una storia tutta italiana, quella di Catania e della sua amministrazione comunale degli ultimi anni, targata Forza Italia. Il sindaco della città fino a pochi mesi fa era Umberto Scapagnini, medico personale del premier Silvio Berlusconi (!). Una storia italiana dicevamo, e per raccontarla abbiamo selezionato una serie di lanci di agenzia dell’ultimo anno che fotografano impietosamente quello che sta succedendo nella “Milano del sud”, cuore commerciale della Sicilia di Raffaele Lombardo, non a caso ex presidente della Provincia proprio a Catania.
I debiti della città siciliana sfiorano il miliardo di euro. I fornitori dell’amministrazione aspettano pagamenti per centinaia di milioni. Risultato? Strade buie, spazzatura ammucchiata agli angoli di molte strade, mute di cani che si aggirano per le vie centrali della città. E poi vigili senza benzina, scuole “sfrattate” per il ritardo nel pagamento dell’affitto dei locali. Da settembre saranno a rischio persino gli stipendi dei dipendenti comunali. In tutto questo, il neosindaco, Raffaele Stancanelli (AN), ha fatto di recente costruire due stabilimenti balneari sulla spiaggia di piazza Europa, per complessivi 300.000 euro: sequestrati perchè abusivi.
Ma torniamo ai lanci di agenzia. La denuncia risale a meno di un anno fa, periodo in cui l’allora deputato del Pdci Orazio Licandro cominciava la sua battaglia al fine di dare la necessaria visibilità ad uno degli esempi più crudi di cattiva amministrazione della cosa pubblica. A poche settimane dalle ultime elezioni politiche la decisione dei reggenti di Comune e Provincia di “lasciare”: per loro rispettivamente un posto a Montecitorio e la presidenza della Regione Sicilia.

Berlusconi: Aida, come sei bella…

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Questa proprio non ci voleva. Non ne va bene una al Cavalier Berlusconi in questo avvio di campagna elettorale. Prima il no di Storace, poi il sofferto addio con Casini. E ora l’ennesima doccia fredda:

Io con il partito di Berlusconi? No, non mi candido.

Nossignore, non stiamo parlando di Ciriaco De Mita, 44 primavere e spiccioli di carriera (altro che Maldini) una vita da mediano, non nuovo in verità al cambio di casacca, e da poche ore svincolato a parametro zero, o quasi. A parlare, udite udite, è Aida Yespica, sì avete capito bene, quella del Bagaglino. Insomma, per dirla con L’Onorevole Cetto Laqualunque, Cchiu ppilu pe tutti!
Dopo Mara Carfagna, Gabriella Carlucci ed Elisabetta Gardini, l’asso di Berlusconi Yespica è rimasto incastrato nella manica. La showgirl si è affrettata nel pomeriggio di ieri a smentire la notizia al sito Affari Italiani, precisando, a futura memoria dell’ufficio casting:

Non sono neanche cittadina italiana…

Prima ancora della smentita, persino il Presidente Cossiga non era riuscito a trattenersi. Il Picconatore a vita, da vecchio conoscitore delle regole del gioco, aveva scoperto il bluff di Berlusconi, ricordando che la signorina Yespica è cittadina venezuelana. D’altronde come biasimare il Cavaliere… In molte altre occasioni il giochetto aveva funzionato.

UDC: We’ll always walk alone

Un titolo diverso onestamente non mi viene proprio in mente. La sconfitta nerazzurra in Champions di ieri sera mi ha portato a riprendere il famoso coro dei “reds” del Liverpool, che inneggiano alla loro squadra, sia che le cose vadano bene sia che le cose vadano male, con il famosissimo “You’ll never walk alone!”, ovvero non camminerete mai soli.

Con qualche piccola modifica fatta ad hoc al coro ecco pronto per voi, direttamente dalla mia testolina, un possibile spot pubblicitario elettorale per il partito di Casini e compagni; un bel “We’ll always walk alone”, ovvero cammineremo sempre soli.

Casini non ne vuole proprio sapere. Ormai è diventato completamente riluttante all’idea di avere qualcuno al suo fianco. Lo posso capire assolutamente. Ha passato dal 1994 i suoi anni di governo a fare gavetta dietro a uno che di gavetta in politica non ne ha mai fatta e che al massimo gli permetteva di lucidargli le scarpe. Ed è giusto, se il momento ai suoi occhi è quello propizio, cercare di farsele lucidare lui le scarpe ora.