World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 04 luglio 2008

Ore 00:12. Nel giorno dell’Indipendenza americana mi ritrovo a scrivere dopo aver passato a casa una serata con la speranza di guardarmi uno “Speciale Matrix” su Canale 5, dove il premier avrebbe dovuto dire la sua. Alla fine, con il rifiuto di apparire di Berlusconi, ho ripiegato mestamente su Good Bye Lenin. Avrò fatto bene?

Il semestre della PFUE

Alcuni di voi si chiederanno che cosa è la PFUE? E’ un acronimo che sta per Presidence francaise de l’Union Européenne (la traduzione la evito in quanto comprensibile) e indica il periodo in cui la Francia sarà a presidenza appunto della UE. Cosi dopo i festeggiamenti con la Torre Eiffel illuminata di blu e giallo (la bandiera europea) ecco giunto il momento di risolvere i problemi per Nicolas Sarkozy.

Trattato di Lisbona, BCE, tassi e WTO (l’organizzazione mondiale del commercio) sono i temi più scottanti su cui si dovrà lavorare: Credete che Sarkozy sarà in grado di gestire la situazione?

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 01 luglio 2008

Ore 00:13. La preoccupazione che colpisce la maggior parte dei paesi europei ed extraeuropei si denota dalle prime pagine dei giornali quotidiani in questa prima giornata di luglio. Un momento difficile per la gente comune che colpita dal caro-vita fa fatica ad arrivare alla fine del mese.

Trenta giorni da Berlusconi

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8 marzo 2008. Festa della donna, apertura della campagna elettorale del PDL e del suo padrone, Silvio Berlusconi. E la risposta alle accuse di inciucio circolanti dal giorno della caduta di Prodi è inequivocabile. A Milano, davanti ad una claque adorante, il Cavaliere strappa il programma del Partito Democratico. Se sia studiato o meno non ci è dato dirlo, ma l’impatto mediatico è assicurato.
11 marzo. Il Cavaliere confessa candidamente che la – quantomeno discutibile – candidatura di Giuseppe Ciarrapico “serve per vincere”. Evviva la faccia. Anzi la faccetta.
12 marzo. Ecco servita la ricetta per superare il precariato: “sposare suo figlio o un altro milionario”. Provocatore.
16 marzo. E’ il giorno del lancio delle truppe cammellate della libertà, concetto poi ribadito in un crescendo rossiniano di numeri e di accuse. Trattasi di un esercito di nonsoquantinonsochè – ma volontari! – pronti a difendere le urne “dai brogli della sinistra”. Ma su questo argomento avrà modo di precisare.

Francia: Sarko-NO, Attia-SI

Oggi è Pasqua. Un giorno fantastico perchè oltre al puro fattore commerciale, possiamo infatti per un giorno mangiarci colombe e uova di cioccolato a volontà senza dover fare i conti con le diete soprattutto dopo aver passato una quaresima con i suoi venerdì di magro, la Santa Pasqua contiene nel suo significato la speranza più bella. Se con la Nascita di Gesù, per i cristiani, si vuole annunciare la venuta del “salvatore” sul nostro pianeta, con la Pasqua ne rivediamo la rinascita.

Non vi preoccupate non sono certo qui per fare una lezione di catechismo, ma come premessa era d’obbligo, visto la festività che abbiamo vissuto. Eppure Pasqua per Cecilia Ciganer-Albeniz da oggi sarà una giornata da festeggiare con una ragione in più. Sicuramente molti di voi si chiederanno chi mai sia questa Cecilia, di chiare origini francesi, da possedere tanta importanza da essere protagonista in politicalive.

Se però al posto di un cognome anonimo, che non ne abbiano la famigla Ciganer-Albeniz, andiamo a sostituire il soprannome ex signora Sarkozy, ecco che tutti finalmente riescono a inquadrare di chi stiamo parlando. Infatti stiamo parlando di Cecilia, una signora che ha conquistato tutta la sua popolarità per come ha sfruttato, e a mio parere anche per come si è fatta sfruttare, la popolarità che una campagna elettorale francese può portare.

Sarkò, non mi piaci più!

Per fortuna sua, e per la sfortuna di migliaia di pretendenti già pronti a prenderne il suo posto, queste parole non arrivano dalla bocca della bellissima Carla Bruni, quanto invece dai suoi concittadini, dai francesi che in questo weekend si sono recati di nuovo alle urne per il secondo turno delle amministrative.

I dati parlano di un’affluenza bassissima, pari al 65%, ma soprattutto porta alla conclusione di un dato inconfutabile, ovvero Sarkozy non piace più ai francesi. Ovviamente in questo caso stiamo parlando di elezioni amministrative, che come ben sapete riguardano l’elezione dei vari presidenti “locali” (quali possono essere sindaci, amministratori regionali e così via). Chiaramente un voto che potrebbe anche venire interpretato indirettamente come un voto sfavorevole al buon Sarkò.

Dal canto Sarkozy ben poco può dire. Tutte le città più grandi e importanti, impegnate in questo turno di ballottaggio, sono finite nelle mani della “gauche”, della sinistra socialista. Città quali Strasburgo, Tolosa, Caen e Reims, da oggi verranno gestite da un governo socialista. Unica soddisfazione per l’Ump, il partito di destra che sostiene Sarkozy, il mantenimento della sua roccaforte Marsiglia, dove addirittura si era puntato su una campagna elettorale che nominasse il meno possibile il premier, al fine di evitare di condizionare negativamente l’elettorato.

Amministrative Francia: Chapeau Hollande!

Oltre alla Spagna questo weekend ha visto anche le elezioni in Francia, ma a differenza della penisola iberica nel paese dei “galletti” di votava per le amministrative in ben 36.782 comuni. L’importanza di queste elezioni era sostanzialmente una sola, osservare come la destra avrebbe reagito. In Francia ogni cittadino voleva sapere se il partito del buon gossip-boy Nicolas Sarkozy ce l’avrebbe fatta a tenere testa al partito socialista.

In pochi ci credevano, ed in infatti così è stato. Tutti si aspettavano una caduta di voti per la destra e quindi per Sarkò, fatto puntualmente avvenuto. Infatti con il 47,5% delle preferenze attualmente la sinistra è in vantaggio sulla destra, ferma al 40%. Ovviamente sono dati che vanno comunque presi con la pinzetta, ma tutti i francesi consideravano questo voto come il primo esame per il partito di Mr.Bruni e, se così fosse, non possiamo che definirlo una cocente sconfitta.

Al momento in cui scrivo ovviamente si può parlare solo ed esclusivamente di exit poll. I dati ufficiali ancora non sono stati pubblicati, ma ovviamente un distacco comunque così elevato, addirittura di 7 punti, fa pensare che i risultati difficilmente potranno cambiare radicalmente.

Carla di Francia detta l’Umanitaria

In effetti mi mancava un po’il gossip relativo alla coppia più chiacchierata di tutta Francia e non solo. D’altronde dopo aver scoperto che Nicolas Sarkozy e Carla Bruni avevano in principio una relazione segreta, quindi si dovevano sposare e poi le voci di un possibile figlio, onestamente non sapevo veramente cosa mai si sarebbe potuto inventare per portare di nuovo al top del gossip la prima coppia d’oltralpe.

E così, in occasione del loro primo viaggio “di lavoro”, la visita ufficiale in Ciad e Sudafrica, Carla Bruni ha avuto modo di mettersi al centro dell’attenzione, con una dichiarazione che la paragonerà subito ad una delle tante star di hollywood che già si impegnano nel campo. Infatti la bella Carla, ha deciso di scendere in campo umanitario per aiutare i più bisognosi.

Una scelta di cuore quella di Carla, ma soprattutto una scelta pensata, ragionata da molto tempo insieme al marito Nicolas. Il quale, almeno penso, non si esporrà più di tanto su questo argomento, lasciando campo libero alla moglie, magari sostenendola a necessità.

Sarkozy e la sindrome Ratatouille

Il buon Sarkò è veramente un personaggio fuori dagli schemi. E’stato in grado fino ad oggi di stupire e di sorprendere, sia per il gossip (il suo amore con Carla Bruni è stato ed è ancora adesso uno dei piu ricercati dai paparazzi, con news che si inseguono una dietro all’altra) sia per la sua politica e le sue dichiarazioni, che molto spesso si sono rivelate sopra le righe.

Ma d’altronde che cosa dovevamo aspettarci da un presidente giovante come Nicolas? Di certo questo genere di problemi non li potremmo avere noi in Italia, con un presidente che con l’età che ha sicuramente sfigurerebbe di fianco della giovane Bruni.

Uno dei fattori che particolarmente mi ha colpito nella politica di Sarkozy è la provocazione. Personalmente credo che sia una caratteristica fondamentale per un buon leader del paese. Un leader che ha l’istinto di provocare, che ha la sfacciataggine di dire cose che altri non direbbero almeno dal mio punto di vista, è un ottimo leader. In primis perchè è un leader che ha voglia di rischiare ed è proprio così che si possono ottenere dei grandi risultati, buttandosi e cercando una strada che altri mai avrebbero tentato.

Sarkozy e Zorro: tasse alle TV private per aiutare quelle pubbliche

Zorro

Nicolas Sarkozy alla riscossa. Al presidente piace il mondo mediatico e la celebrazione. In questi tempi di occhi puntati sulla di lui vita privata – a volte, appare, più all’estero, in quest’Italia cui tanto piace il gossip e, perchè no, il voyeurismo, che nella stessa Francia – Sarkozy pensa ad una riforma delle dinamiche televisive d’oltralpe. Ecco la proposta: eliminare gli spot commerciali dalla tv pubblica e tassare i ricavi pubblicitari dei canali privati per ridurre il deficit.

Durante la conferenza stampa di inizio anno, nel Salone delle feste dell’Eliseo, Nicolas Sarkozy ha annunciato le sue intenzioni a più di 500 tra giornalisti, fotografi e operatori televisivi provenienti da oltre quaranta Paesi. Al Presidente, come è normale che sia, è toccato anche rispondere alle inevitabili domande sulla sua relazione con la cantante ed ex modella italiana Carla Bruni. E’ una storia seria, ha affermato. Difficile immaginare il contrario – o che semplicemente affermasse qualcosa di differente – dopo la maestosa esposizione mediatica del loro viaggio in Egitto e delle romantiche passeggiate tra le Piramidi.

Tornando alla realtà, il capo dello Stato ha esordito affrontando il tema del rinnovamento culturale del servizio pubblico radio-televisivo. Un settore che, nei suoi piani, deve mirare alla qualità e non può funzionare solo con criteri mercantili. La proposta concreta? Voglio che i requisiti della televisione pubblica siano modificati profondamente, e voglio considerare la possibilità di eliminare completamente le pubblicità dai canali pubblici. Togliere, dunque, gli introiti pubblicitari al broadcasting pubblico, per assicurarne un innalzamento effettivo dal punto di vista dei contenuti e della qualità. Il finanziamento e quindi la sussistenza economica della Tv pubblica potrebbero essere assicurati per altra via. Potrebbe essere introdotta una tassa più alta sulla raccolta pubblicitaria delle tv private e una tassa infinitesimale sul volume d’affari dei nuovi mezzi di comunicazione, come internet o la telefonia mobile.

Posso andare in bagno, Prof. Sarkozy? Per i Ministri francesi, in arrivo le pagelle

Sarkozy

Che fosse uno originale si era capito. Che non avesse problemi ad attirare l’attenzione, anche. Insomma, il buon Sarkozy si è inventato la pagella. Da recapitare ai suoi ministri. Numeri, dati, riscontri, valutazioni nero su bianco, addirittura mese per mese. Vediamo i progressi, verifichiamo le carenze, i punti di forza, i punti deboli, qui no, qui sì, qui forse, rimandiamo, e nel secondo quadrimestre, se necessario, bocciamo anche.

In questi primi giorni del nuovo anno, al Primo Ministro Fillon toccherà ricevere (uno alla volta, per favore) i membri del governo francese: 33 ritorni a scuola, tra ministri e segretari di Stato. E consegnerà loro le prime pagelle. E come il migliore dei maestri buoni, Fillon ha tranquillizzato i suoi con parole di conforto: Non è un meccanismo punitivo, ma un modo per coordinare meglio il lavoro governativo e installare una cultura dei risultati. Oui, oui.

Poi – c’è anche un poi – dopo le municipali di marzo e prima dell’avvio della presidenza francese dell’Unione europea, i tabelloni dei risultati verranno pubblicati. E potrebbe scattare il rimpasto. Consapevole di tutto questo guaio in arrivo, ieri, la classe si è presentata al cospetto del Preside Sarkò per gli auguri di buon anno nuovo. Ironia. Si sorrideva, un po’ a disagio.